TORINO-INTER/ Vittoria non da provinciale, merito di Stramaccioni

- int. Giovanni Piolli

GIOVANNI PIOLLI commenta la vittoria di ieri sera dell'Inter a Torino contro i granata: non una grande prestazione, ma Stramaccioni ha azzeccato le mosse giuste...

stramaccioni Andrea Stramaccioni, allenatore Inter (Infophoto)

Vittoria e tre punti per la squadra di Stramaccioni che, lontano da San Siro, continua la sua marcia positiva. Contro un buon Torino i neroazzurri giocano una partita concreta e solida. Non è una bella Inter, ma è estremamente efficace e, con la buona sorte dalla propria parte, vince la partita con due reti a zero. La nota più positiva della serata è uno straordinario Juan Jesus, autore di una prestazione superlativa. Il giovane difensore brasiliano, in coppia con un buon Ranocchia, non lascia centimetri ai suoi avversari e lotta su tutti i palloni uscendo spesso dalla difesa con la palla tra i piedi. Due centrali difensivi giovani, potrebbero essere la coppia del futuro, e Ranocchia ritrovare la Nazionale. Tuttavia nel secondo tempo l’Inter cala e soffre la pressione granata. Sembra la fotocopia della partita contro la Roma, ma questa volta ci pensa Stramaccioni a risolvere la partita. Dentro Cassano per Snejider, il baricentro dei neroazzurri si alza e cala la pressione del Torino. Con la squadra più alta l’Inter riesce a respirare e a ragionare meglio. A chiudere la partita ci pensa il talento di Bari vecchia che concretizza il traversone di Alvarez.

Capitan Zanetti e compagni portano a casa tre punti e morale, ma la sofferenza nella costruzione del gioco è sicuramente un segnale importante per il lavoro del tecnico romano. A questa Inter manca ancora un’identità precisa che dia un’impronta al gioco in campo. È una squadra in evoluzione, che lavora per capire esattamente chi è e cosa potrà fare. La fiducia e l’entusiasmo attorno a questo progetto di rinnovamento non sono mai mancati da parte di tutto l’ambiente; ora tocca alla squadra ed all’allenatore ripagare l’amore ed il tifo dei sostenitori. La filosofia neroazzurra è già entrata nel Dna di Stramaccioni, che ieri si è tolto qualche sassolino dalle scarpe nelle polemiche del dopo-partita su una Inter presunta ‘provinciale’, dimostrando carattere e grinta. Si sa, l’Inter è un bersaglio comodo e quotato, ma dopo due anni ora sulla panchina c’è di nuovo un allenatore che sa difendere e proteggere la squadra dagli attacchi esterni: almeno da questo punto di vista, Stramaccioni è davvero il primo vero erede di Mourinho. Ora si spera che anche i risultati sul campo possano essere all’altezza.

Una cosa tuttavia è certa, quando una squadra vince uno a zero ed è in difficoltà, la maggior parte delle squadre inserisce un difensore o un centrocampista, ieri Strama ha messo dentro un attaccante e ha chiuso la partita. Come si possa definire l’Inter una provinciale resta un mistero.





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