UDINESE-INTER/ Sconfitta pesante, ma (forse) non tutto è da buttare… E sul calciomercato…

- Giovanni Piolli

Sconfitta pesante a Udine per l’Inter che comincia male il 2013. La squadra di Stramaccioni prende tre gol in dieci uomini sprecando numerose palle gol. L'analisi di GIOVANNI PIOLLI

muriel_di_natale Foto Infophoto

Sconfitta pesante a Udine per l’Inter che comincia male il 2013. La squadra di Stramaccioni prende tre gol in dieci uomini sprecando numerose palle gol. Il primo tempo  non offre grandi emozioni mostrando un sostanziale equilibrio. Nel secondo tempo Zanetti e compagni rientrano dagli spogliatoi con grande determinazione e comincia un monologo neroazzurro che tuttavia non viene concretizzato diverse volte dei terminali offensivi interisti. Palacio, Jonathan e Guarin falliscono palle gol costruite bene e, come spesso accade nel calcio e soprattutto ultimamente all’Inter, nel momento migliore dei neroazzurri arriva il gol degli avversari. L’espulsione di Juan Jesus dopo due minuti dalla prima rete dell’Udinese è un colpo troppo duro che la squadra non riesce ad assorbire. Stramaccioni prova ad inserire Rocchi e Duncan per ravvivare la fase offensiva, ma i bianconeri sono implacabili e chiudono la partita.

La sconfitta è pesante, sia per il netto delle reti, sia per la posizione in classifica e per il periodo nero che non sembra terminare. Tuttavia i neroazzurri fino al gol hanno dimostrato di poter fare la partita, ma il risultato finale è un chiaro segnale che bisogna lavorare ancora tanto.

L’allenatore e la società devono fare delle scelte per dare continuità ad un progetto che è importante. È tempo di mercato e, al di là degli infortuni, è chiaro che all’Inter mancano alcune pedine importanti. Tendenzialmente ci sono lacune in ogni reparto, ma il punto fondamentale per il proseguo del progetto Inter è la scelta circa alcuni giocatori in rosa. La dirigenza in concerto con l’allenatore deve decidere se vuole puntare su Coutinho, Alvarez e altri giovani. Se crede in questi giocatori deve farli giocare con continuità indifferentemente dai risultati. Inoltre se ci sono giocatori sui quali sono stati fatti errori di investimento bisogna cercare di porre rimedio. All’Inter serve un gruppo coeso, senza troppe pressioni di risultati e con la voglia di costruire. 

Dopo Torino la percezione circa i neroazzurri è passata da squadra in ricostruzione ad anti-Juve e questo ha innescato un processo involutivo che ha portato alla situazione attuale. L’ingaggio di Tommaso Rocchi, grande attaccante sul tramonto della carriera, può dare qualche soddisfazione, ma non può essere la soluzione ai problemi della squadra.





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