CRISI JUVENTUS/ Maifredi: Ranieri è in difficolta e la società non lo aiuta
Intervista all'ex allenatore di Bologna e Juventus che ci spiega il momento no dei bianconeri, guidati da un allenatore che probabilmente non ha più la fiducia della società: «Stanno cercando in tutti i modi di mettere in difficoltà Ranieri»
Tutti ricordano Gigi Maifredi come il fautore del calcio champagne, quel calcio che alla guida del Bologna fece innamorare critici e sportivi. Oggi è un volto noto soprattutto per le sue apparizioni televisive. Gigi Maifredi ha allenato in Italia e all’estero. Nel nostro Paese ha guidato per una stagione la Juventus, dove alla fine del girone d’andata era nei piani alti della classifica prima di finire addirittura escluso dalle coppe europee. In quella Juve più volte si sentì isolato soprattutto dai giocatori che a metà anno già sapevano del ritorno della vecchia dirigenza (Boniperti al posto di Montezemolo) e del vecchio allenatore (Trapattoni). Chi meglio di lui può leggere la situazione bianconera di questi giorni. In questa intervista concessa in esclusiva a il sussidiario.net imputa alla società le responsabilità maggiori: «Stanno cercando in tutti i modi di mettere in difficoltà Ranieri». Non ha nostalgia del calcio giocato, nel frattempo Maifredi si prepara a vivere una nuova avventura televisiva: sta per iniziare su Sky un nuovo format televisivo “Gladiagol” che vedrà protagonisti i campioni del passato.
Mister Maifredi, sbaglio o ci sono molte analogie tra la sua Juve e quella di oggi…
Non si può dire con sicurezza quello che sta accadendo, ma certo chi legge la cronaca delle vicende bianconere si accorge che stanno cercando in tutti i modi di mettere in difficoltà Ranieri. Le colpe, però, vanno suddivise.
Chi ha la responsabilità maggiore?
La società senza dubbio dovrebbe difendere il suo allenatore. Poi i mass-media ti saltano addosso e vedono solo le negatività. Alla Juve l’imperativo è vincere Quando sei in una grande squadra è obbligatorio fare bene. Quando alleni una squadra che è stata forte ti si chiede di riportarla subito ai vertici.
E i giocatori che ruolo recitano?
I giocatori sono i maggiori interpreti di una esaltazione e di una depressione. L’allenatore deve solo dare tranquillità e metterli nelle condizioni di esprimersi al meglio. Certo non si sentirà mai nessuno dire “ho sbagliato”. Sono troppi gli interessi, vedi i procuratori, che girano attorno al mondo del calcio. Ranieri prima con il Bate Borisov poi con il Palermo ha cambiato improvvisamente disposizione tattica.
Può essere un segnale?
Un allenatore in questi frangenti va chiaramente in difficoltà. Ranieri è preoccupato. L’annata è iniziata male, prima la diatriba con Mourinho, poi qualche giocatore acquistato, come Mellberg, che non ha reso al meglio.
Si possono apportare dei correttivi anche drastici?
Chiaramente bisogna dare fiducia a Ranieri. In circolazione non ci sono allenatori da Juve.
E lei, mister, è pronto a rientrare sul terreno di gioco?
Per il momento faccio tutt’altro. Ho ideato un nuovo format “Gladiagol” che, a partire dal 16 ottobre, andrà in onda su Sky. Saranno delle partite due contro due con tre riserve pronte a subentrare con i cambi volanti. Sarà un tour in tutta Italia: ogni volta verranno sorteggiate le squadre che si affronteranno. Inizieremo in piazza a Bologna o a Verona e poi fino a marzo giocheremo nei Palazzetti. In tutto saranno 35/40 gare. Ci saranno i campioni? Saranno tutti campioni. Ci saranno Ravanelli, Schillaci, Signori, Ganz, solo per fare alcuni nomi. Fisicamente dovranno stare bene per lottare per il montepremi finale di 300mila euro.
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