Per amore del pallone e della gente

- La Redazione

Enrico Chiesa e Marco Delvecchio tornano a calcare i campi di gioco che li hanno lanciati, cioè ritornano ad assaporare le emozioni autentiche delle periferie. Altri, come loro, hanno scelto di chiudere la carriera tornando alle origini

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Dalla Scala al palcoscenico di periferia il passo può essere breve. Ci sono giocatori che si abituano a sentire gli applausi dei tifosi fin da giovanissimi e poi, forse, per tornare alle origini chiudono la carriera nei campetti di periferia. Con onore terminano la loro avventura calcistica lì dove hanno mosso i primi passi. Non sono rari questi casi. Non sono rari i casi di giocatori che respingono il profumo dei soldi di contratti milionari e scelgono la qualità della vita, magari per restare più vicini alle loro famiglie. Piccole mosche bianche in un mondo, quello del calcio, che ha perso il senso del gioco. L’elenco potrebbe essere lungo. Gli ultimi casi portano i nomi di Enrico Chiesa e Marco Delvecchio. Il primo dopo cinque anni ha salutato con una cena i tifosi del Siena, ma a 38 anni ha scelto di continuare l’ebbrezza del pallone là dove al campo i giocatori arrivano in bicicletta, là dove le partite finiscono sui tavolini del bar dell’oratorio a vedere e a commentare i gol dei professionisti. Sì, lui Enrico Chiesa fino allo scorso anno era uno dei big del calcio italiano con 380 presenze e 138 gol nella massima serie (è il sesto nella classifica dei bomber in attività). Ha deciso di misurarsi per due anni a Figline in seconda divisione per poi proseguire come allenatore. Ha giocato un Europeo e un Mondiale, ma non gli pesa indossare la maglia dell’A.S.C. Figline. Una storia analoga vede come protagonista Marco Delvecchio, l’ex romanista che vuole ricominciare a segnare dopo un anno sabbatico. A trentacinque anni l’uomo derby per eccellenza ha risposto alla chiamata della Pescatori Ostia, una società laziale neopromossa nel campionato di Eccellenza. A metà luglio ha rimesso gli scarpini per ritrovare la condizione. Non è stata certo una questione di soldi, ha solo colmato il desiderio di riprendere a calci un pallone. Al borghetto dei pescatori d’Ostia c’è attesa anche per altri due ex romanisti che potrebbero arrivare: il brasiliano Aldair e Massimo Cappioli. Nel frattempo Ze Maria, ex Inter e Perugia, anche lui trentacinquenne è passato al Città di Castello, in Eccellenza. In porta avrà come estremo difensore Salvatore Soviero, per la prima volta nei dilettanti.







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