PREMIER LEAGUE/ Cade il Chelsea, Tevez trascina il City. Classifiche, giocatori top e flop

- La Redazione

Premiership- Weekend 7. Weekend

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Premiership– Weekend 7

 
Il Man Utd, vincendo a Stoke, raggiunge in vetta il Chelsea, sconfitto a sorpresa a Wigan dopo 6 successi consecutivi, mentre si fanno sotto Man City, Liverpool, Tottenham e Arsenal.
In coda, ancora al palo il Portsmouth, nei guai il West Ham di Gianfranco Zola e il Fulham di Roy Hodgson, rivelazioni della scorsa stagione.
 
 
 
E’ arrivata al DW Stadium di Wigan la prima sconfitta per Carlo Ancelotti alla guida dei Blues che, pur stentando da qualche settimana, erano sempre riusciti a portare a Londra l’intera posta grazie all’abnegazione di alcuni uomini-cardine, su tutti l’inesauribile Didier Drogba, a segno anche sabato: non basta la presenza dell’ivoriano nella terra intorno Manchester, dove il Wigan stende il Chelsea per 3-1 con una performance impeccabile, su tutti dei sudamericani Maynor Figueroa e Hugo Rodallega, autore su penalty della seconda rete dei Latics, dopo la zuccata di Titus Bramble su assist di Charles N’Zogbia e il pareggio del solito Drogba.
 
 
L’espulsione di Peter Cech in occasione del fallo sullo stesso Rodallega, che dà origine al secondo gol dei bianco-blu, azzera le chance dei Blues, che si sbilanciano (dentro Salomon Kalou) e subiscono nel recupero il gol della staffa su un contropiede guidato da Maynor Figueroa e finalizzato dall’austriaco Paul Scharner, ormai ridotti in nove uomini per l’infortunio occorso ad Ashley Cole a sostituzioni esaurite.
 
 
L’ottimo match del Wigan, in particolare con una sorprendente fase difensiva, visti gli interpreti, chiude l’imbattibilità del Chelsea, vigente dallo scorso marzo, rallentando la sua corsa solitaria in vista dell’impegno settimanale in Champions a Nicosia e del big-match di domenica a Stamford Bridge contro il Liverpool: la sconfitta mette in luce le lacune difensive della squadra di Ancelotti, in particolare dei sempre incerti Ricardo Carvalho e José Bosingwa, ma l’espulsione di Peter Cech può fungere da attenuante, visto che l’ingresso del portiere di riserva Hilario per Florent Malouda ha privato i Blues della consueta spinta dalle corsie esterne, che crea spesso quella superiorità numerica fondamentale per innescare il potenziale realizzativo della coppia Drogba-Anelka.
 
 
Considerate le performance del Chelsea nelle ultime settimane, comunque, si può concludere che una sconfitta fosse nell’aria, tanto evidenti le difficoltà in fase di organizzazione del gioco, mascherate dalle imprese individuali che hanno portato ai 6 successi consecutivi.
 
 
Ci vuole il solito Ryan Giggs, entrato nella ripresa in luogo di Nani, per ispirare le 2 reti del Man Utd al Britannia Stadium contro lo Stoke, partita nella quale si sblocca Dimitar Berbatov, dopo una serie di prestazioni al limite del dilettantistico.
Nessun problema per i rossi contro i Potters, mai pericolosi dalle parti del pestifero Ben Foster, dominatori del primo tempo con una splendida rovesciata di Wayne Rooney azionato da uno scatenato Nani, incontenibile sulla destra ma in alcune occasioni troppo Ronaldo-like, egoista e funambolico, scatenando l’ira del più concreto compagno di reparto e di Sir Alex Ferguson, che lo disinnesca intorno all’ora di gioco, risolvendo di fatto la partita con l’inserimento del mago gallese, che manda subito in porta Berbatov e pennella, una decina di minuti dopo, una palla curva sulla testa di John O’Shea, che chiude di fatto la contesa, nonostante il disperato tentativo di Tony Pulis con l’inserimento di Sanli Tuncay e James Beattie ed il solito cartellino rosso risparmiato all’altrimenti ottimo Paul Scholes in occasione del suo decimo fallo di gioco.
 
 
Solo buone notizie per Sir Alex, quindi, con la vetta agganciata in maniera inaspettata ed un successo senza rischi in casa di una pericolante, in attesa delle prossime semplici sfide contro Wolfsburg e Sunderland.
 
 
Netta vittoria per il Liverpool, alla sesta vittoria consecutiva, che schianta 6-1 l’Hull City con una tripletta di Fernando Torres, arrotondata nel finale dalle realizzazioni di Steven Gerrard e di Ryan Babel (doppietta).
Troppo flebile la resistenza dei Tigers, i quali resistono comunque fino alla mezz’ora di gioco, dopo che Geovanni aveva impattato il gol iniziale dello spagnolo, che mostra buona parte del suo repertorio offensivo fatto di anticipi, rotazioni, dribbling stretti, controlli da manuale e conclusioni fulminee, un pò troppo per gli svagati difensori dell’Hull, tra i quali figura il debuttante 18enne Liam Cooper.
 
 
Facile successo, quindi, per i Reds, attesi a due prove di fuoco contro Fiorentina e Chelsea, che sicuramente forniranno ulteriori indicazioni sullo stato di forma degli uomini della Mersey, che possono contare sul miglior Fernando Torres, arma temibile per qualunque difesa, vista la varietà del repertorio dell’ex-Atletico Madrid.
 
 
Il Man City riscatta la bruciante sconfitta patita nel derby con un successo convincente contro il West Ham (3-1) nel Monday Night, grazie ad un’ottima prova di Carlos Tevez e di Martin Petrov, autori dei gol che sigillano la sfida dopo il momentaneo pareggio del solito Carlton Cole, ed un evidente superiorità a centrocampo, origine delle difficoltà degli Hammers ad arrivare al tiro con frequenza e pericolosità.
 
 
Il City, secondo a tre punti dalla vetta ma con una partita da recuperare, è al miglior esordio in campionato degli ultimi 48 anni e vince con l’autorità tipica di una grande squadra, ciò che forse era mancato nella stracittadina della scorsa settimana: dominio a centrocampo ma anche sugli esterni per i blu, grazie alle fughe di Martin Petrov, tornato agli eccellenti livelli di tre anni fa, dopo aver patito diversi infortuni, e di Wayne Bridge, che creano superiorità e arrivano al capolinea scodellando in mezzo palloni più che invitanti per le punte in blu, ancora orfani dello squalificato Emmanuel Adebayor e di Robinho ma con la novità del debutto di Roque Santa Cruz negli ultimi dieci minuti e del rientro del giovane Michael Johnson da un grave infortunio.
 
 
Un paio di lampi di Alessandro Diamanti, sempre più uomo-squadra per gli Hammers, che serve a Carlton Cole il pallone dell’1-1 parziale e mette in difficoltà Shay Given, non sono sufficienti al West Ham, che soffre molto sugli esterni e nella zona nevralgica (pessimi l’esordiente Da Costa, ex-Fiorentina, Radoslav Kovac e l’interista Luis Jimenez), nonostante il 3-5-2 scelto da Zola per infoltire il reparto centrale, spegnendo le velleità di un Gareth Barry in formato nazionale e di un sicuro Nigel De Jong.
 
 
Si mette male per i londinesi, penultimi a cinque punti ed in crisi di gioco, mentre prosegue il progetto Man City, che sta acquisendo personalità e maggiore sicurezza in fase difensiva, ancora da amalgamare in particolare nella persona di Joleon Lescott.
 
 
Vito Mannone è l’eroe di giornata per l’Arsenal, che si garantisce tre punti con il successo sul difficile campo di Craven Cottage, contro il Fulham di Roy Hogson che sembra soffrire della stessa patologia del West Ham di Zola, con l’attenuante della crisi realizzativa del duo Johnson-Zamora.
 
 
L’ottima prestazione del portierone brianzolo di scuola Atalanta, con parate su Andrew Johnson, Bobby Zamora e Zoltan Gera, garantisce l’inviolabilità della porta dei Gunners, i quali trovano la rete nella ripresa sull’asse Cesc Fabregas-Robin van Persie, che con un controllo-e-tiro immediato assicura il successo ai suoi, vicini al raddoppio con Nicklas Bendtner ma in seguito dominati dai Cottagers, che sfiorano più volte un meritato pareggio ma vengono stoppati dalle prodezze seriali di Mannone.
 
 
12 tiri in porta a 4 è la disamina della partita, con un Fulham dominante e l’Arsenal che agisce di rimessa e sfrutta il maggior tasso tecnico dei suoi interpreti, anche con un Andrey Arshavin ancora lontano dalla forma migliore dopo lo stop per infortunio: in linea generale, appare evidente il gap tra l’Arsenal e i top-team, lenti dietro e in fase di impostazione di gioco, privati del tasso tecnico di Samir Nasri, di Tomas Rosicky e dello stesso Arshavin e con la novità dell’infortunio occorso a Denilson, fuori 2 mesi per un problema alla schiena.
 
 
 
Negli altri incontri:
 
 
Largo successo del Tottenham, con un 5-0 suggellato dalla quaterna personale di Robbie Keane e dall’assolo di Jermaine Jenas su un Burnley non malvagio, ancora a secco di reti e di punti in trasferta ma con un buon assetto nella prima mezz’ora di gioco, prima di essere travolto dalle lacune difensive di Andre Bikey e soci: Spurs incuranti dei problemi numerici nel reparto arretrato, in cui spicca il mediano Tom Huddlestone e si festeggia il ritorno dagli infortuni di Gareth Bale e di Michael Dawson.
 
 
Importante vittoria del Blackburn su un Aston Villa che sembrava essersi ripreso dalle difficoltà iniziali e subito in vantaggio con il solito Gabriel Agbonlahor, prima del pareggio del difensore Christopher Samba e del penalty trasformato da David Dunn allo scadere (mani di Richard Dunne su colpo di testa di Franco di Santo), con i Rovers già in dieci per l’espulsione dell’ex-Empoli e Parma Vincenzo Grella.
 
 
I Villains sprecano molto con James Milner e John Carew e non sfruttano la superiorità numerica nel finale, in cui mancano gli spunti di Ashley Young, devastante la scorsa stagione, mentre tre punti fondamentali per gli uomini di Sam Allardyce, che lasciano il penultimo posto con una prestazione di temperamento, tipica delle squadre guidate dal manager originario delle Midlands.
 
 
Il primo gol inglese del coreano Chung-Yong Lee assicura al Bolton il successo al St.Andrew’s contro il Birmingham (1-2) che aveva impattato con l’immortale Kevin Phillips la rete iniziale di Tamir Cohen, capocannoniere dei Trotters con tre reti in stagione.
I Blues partono con il solo Christian Benitez davanti, supportato dal pericoloso Teemu Tainio, creando qualche chance dopo il vantaggio siglato da Cohen al 10’, ma si rendono pericolosi in maniera convincente solo con l’inserimento di Garry O’Connor e di Kevin Phillips, che impatta prima dello splendido gol del nazionale coreano, classe 1988.
 
 
Settima sconfitta di fila per il Portsmouth, che soccombe (0-1) all’Everton a Fratton Park per merito del solito gol di Louis Saha, alla sua 200esima in Premiership: stavolta i Pompey danno segni di vita, con pericolose conclusioni di Tal Ben-Haim e Aaron Mokoena verso la porta ed una certa mobilità della coppia Dindane-Tommy Smith, ma meglio l’Everton nella ripresa con Marouane Fellaini e Tim Cahill, in particolare, che suggellano con importanti chance la rete di Saha prima dell’intervallo: una grossa occasione per il Portsmouth, con il salvataggio sulla linea di Leighton Baines su Jerome Boateng e 12 conclusioni verso la porta difesa da Tim Howard, senza evidenti frutti, ma un atteggiamento mentale confortante per gli azzurri, che fa ben sperare per i prossimi incontri, con la trasferta del Molineux come occasione importante per sbloccare lo zero in classifica.
Intanto, l’ex-capitano del Leeds Gary McAllister viene nominato nuovo assistant-manager del club.
 
 
Il Sunderland travolge il Wolverhampton per 5-2, con i rigori trasformati da Darren Bent e da Kenwyne Jones, che sigla anche il terzo, dopo che i Wolves avevano trovato il pareggio con una comica autorete del ghanese John Mensah e con il solito Kevin Doyle, cui fanno seguito il primo gol di Michael Turner per il club e l’autorete di Michael Mancienne che chiude definitivamente la contesa.
 
 
Steve Bruce, lontano dall’essere soddisfatto dal punteggio, non perde occasione per criticare la sua pessima difesa, definendola “comica”: fortunatamente l’ex centrale del Man Utd possiede un gran potenziale offensivo, che proietta i Black Cats in zona Europa Cup.
 
 
Classifica: Chelsea 18; Manchester United 18; Liverpool 15; Tottenham 15; Manchester City 15 #; Aston Villa 12 #; Arsenal 12 #; Sunderland 12; Everton 9 #; Wigan 9; Burnley 9; Stoke City 8; Birmingham 7 ; Wolves 7; Blackburn 7 #; Bolton 7 #; Fulham 6 #; West Ham 4 #; Hull 4; Portsmouth 0.
 
 
# Una partita in meno (6 partite disputate)
 
 
 
 
Marcatori
 
 
8 reti                Fernando Torres (Liverpool)
6 reti                Wayne Rooney (Man Utd)
6 reti              Didier Drogba (Chelsea)
5 reti                Jermaine Defoe (Tottenham)
5 reti                Darren Bent (Sunderland)
5 reti                Louis Saha (Everton)
5 reti                Robbie Keane (Tottenham)
4 reti                Emmanuel Adebayor (Man City)
4 reti                Gabriel Agbonlahor (Aston Villa)
3 reti                Yossi Benayoun (Liverpool)
3 reti                Michael Ballack (Chelsea)
3 reti              Francesc Fabregas (Arsenal)
3 reti                Dirk Kuyt (Liverpool)
3 reti                Craig Bellamy (Man City)
3 reti                Thomas Vermaelen (Arsenal)
 
 
 
 
Carling Cup:
In settimana si sono disputati gli incontri validi per il terzo turno della Coppa di Lega (in corsivo le squadre qualificate agli ottavi di finale)
 
 
Man Utd– Wolverhampton 1-0    (Danny Welbeck): espulso Fabio e Macheda sostituito al 31’
Hull City- Everton 0-4                (Ayegbeni Yakubu, Jo, Dan Gosling, Leon Osman)
Man City– Fulham 2-1 dts             (Gareth Barry, Kolo Touré, Zsoltan Gera)
Preston- Tottenham 1-5                        (Peter Crouch 3, Jermaine Defoe, Robbie Keane)
Chelsea– QPR 1-0                              (Salomon Kalou): esordio per Fabio Borini, scuola Bologna
Aston Villa– Cardiff 1-0                   (Gabriel Agbonlahor)
Arsenal– WBA 2-0                              (Sanchez Watt, classe 1991 e Carlos Vela)
Leeds- Liverpool 0-1                         (David Ngog)
Barnsley– Burnley 3-2                  (Steven Fletcher, Chris Eagles): Martin Paterson fuori 3 mesi
Nottingham- Blackburn 0-1             (Benni McCarthy)
Sunderland– Birmingham 2-0          (Jordan Henderson, Fraizer Campbell)
Stoke City– Blackpool 4-3             (Danny Higginbotham, Matt Etherington, Ricardo Fuller,Andy Griffin)
Bolton– West Ham 3-1 dts                (Herita Ilunga, Kevin Davies, Gary Cahill, Johan Elmander)
Carlisle- Portsmouth 1-3                      (Aruna Dindane, Danny Webber, Anthony Vanden Borre)
 
 
 
 
 
Top 11:
 
1  Vito Mannone (Arsenal)
2  Glen Johnson (Liverpool)
3  Leighton Baines (Everton)
4  Danny Murphy (Fulham)
5  Titus Bramble (Wigan)
6  Christopher Samba (Blackburn)
7  Ryan Giggs (Man Utd)
8  Paul Scholes (Man Utd)
9  Fernando Torres (Liverpool)
10 Robbie Keane (Tottenham)
11 Hugo Rodallega (Wigan)
 
 
 
Flop 11:
 
1  Chris Kirkland (Wigan)
2  George Elokobi (Wolves)
3  André Bikey (Burnley)
4  Kevin Kilbane (Hull City)
5  John Mensah (Sunderland)
6  Ibrahima Sonko (Hull City)
7  Luis Jimenez (West Ham)
8  Segundo Castillo (Wolves)
9  David Nugent (Burnley)
10 David Kitson (Stoke)
11 Jan Vennegoor of Hesselink (Hull City)
 
 
 
 
 
Prossimo turno:
 
 
Sabato 3 Ottobre 2009
Bolton – Tottenham
Burnley – Birmingham
Hull – Wigan
Man Utd – Sunderland
Wolverhampton – Portsmouth

Domenica 4 Ottobre 2009
 
Arsenal – Blackburn
Chelsea-  Liverpool
West Ham – Fulham
Everton – Stoke
Lunedì 5 Ottobre 2009
 
Aston Villa –  Man City
 
 
 
(Christian Schneider)






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