ESCLUSIVA/ Di Vaio: passione e feeling, così Bologna è diventata la mia casa

- La Redazione

MARCO DI VAIO, bomber sempreverde, racconta il suo "segreto" e la sua carriera: la Lazio, la Juve, l'estero e il Bologna, una scelta di vita

Di20Vaio_R375_3apr09 Marco Di Vaio, capitano del Bologna (ANSA)

Gli anni passano ma una cosa è certa: Di Vaio segna sempre.  Qual è il tuo segreto?

Il mio segreto? Tanto entusiasmo e passione per questo sport. Questi fattori mi permettono di allenarmi con intensità tutti i giorni. Per un giocatore la continuità è importante.

Hai giocato in club importanti come la Juventus, hai esordito in Nazionale, hai militato all’estero. C’è ancora qualche sogno da realizzare?

Il mio sogno è quello di chiudere la carriera il più tardi possibile indossando la maglia rossoblù.

Il Bologna è una scelta di vita, come quella di Di Natale di restare all’Udinese?

Si, rimanere a Bologna è una scelta di vita. Questa è la città ideale per vivere: ho grande feeling con la società e la gente. Qui mi sento a casa e questo vale più di qualsiasi altra cosa.

A 26 anni la grande occasione con la maglia della Juventus. Dopo due anni la cessione al Valencia. Cosa non ha funzionato?

Non c’è niente che non abbia funzionato. Ho deciso di andare via dalla Juventus perchè a 28 anni avevo voglia di giocare di più. A Torino non avevo possibilità di scendere in campo visto che in squadra c’era un grandissimo giocatore come Del Piero. Ho scelto di cambiare perchè avevo voglia di continuità e Valencia era l’occasione giusta per vivere un’esperienza nuova.

Hai giocato anche nel Monaco. Come ti sei trovato in queste due esperienza all’estero?

Sono campionati completamente diversi dal nostro: all’estero si pensa prima di tutto a fare un buono spettacolo e c’è più sicurezza all’interno degli stadi. Hanno una cultura del calcio completamente diversa dalla nostra, soprattutto per quanto riguarda la pressione sulla squadra e i giocatori. Dal punto di vista del gioco il campionato francesce è molto fisico, quello spagnolo tecnico, il nostro invece è molto tattico.

Lazio prima in classifica. Quali impressioni ed emozioni ti suscita?

L’impressione è che la Lazio sia una squadra solida e consapevole della propria forza.

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Capitolo Nazionale. Sei arrivato sotto la gestione Trapattoni poi, nonostante alcune stagioni ad alto livello non sei più stato chiamato. Che spiegazione ti sei dato?

Quando Lippi ha preparato la squadra per il Mondiale 2006 io giocavo a Monaco e il CT della Nazionale guardava meno ai giocatori che disputavano campionati all’estero. In ogni caso una volta che si esce dal giro della Nazionale è difficile rientrarci.

L’obiettivo del Bologna è la salvezza. Sarà più facile conquistarla rispetto alla scorsa stagione?

La nostra squadra ha una base migliore, con tanti giovani giocatori. La salvezza non sarà una passeggiata: il livello del campionato di serie A si è alzato molto. Ora servono più punti per salvarci: non sarà una stagione facile, ma siamo attrezzati per raggiungere l’obiettivo.

C’è qualche tuo compagno di squadra che è già pronto per approdare in una Big?

Nel nostro gruppo ci sono tanti giocatori giovani di qualità. Loro devono fare di tutto per sfruttare la loro occasione a Bologna: questa società crede in loro. Hanno tempo per crescere e migliorare e sono sicuro che presto arriverà la loro grande occasione.

 

(Claudio Ruggieri)





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