CALCIOPOLI/ Bergamo a Pairetto: “Ayroldi ha cambiato il referto su Totti”. Intercettazione integrale del 24 novembre 2004

- La Redazione

Intercettazione telefonica tra Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto. Si parla di quando Ayroldi cambiò un referto che salvò Totti dalla squalifica

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Paolo Bergamo telefona a Pairetto per raccontargli di Ayroldi. Che davanti a diverse persone ha detto di aver alterato il referto arbitrale, non squalificando Totti che aveva mandato a quel paese l’arbitro.

Bergamo: “Però Ayroldi si è comportato male eh?».

Pairetto: «Sì?».

Bergamo: «Ho saputo che in Roma, Roma, Roma, Roma…era il quarto. È successo questo, che alla fine della partita Totti l‘ha mandato a cagare e lui avrebbe dovuto scrivere che l‘ha mandato… Ma di brutto… No, che ha mandato lui, che ha mandato a cagare…».

Pairetto: «L‘arbitro».

Bergamo: «Trefoloni,Trefoloni. E nello spogliaitoio ha detto lui che se doveva scrivere… cioè che doveva scrivere questa cosa, allora,insomma ha fatto un discorso non chiaro. Quando sono arrivati il giovedì all‘allenamento questo cretino di Ayroldi, in allenamento, parlando con un altro arbitro e Matteo, parlando con Matteo ma con gli altri che sentivano, ha detto oh, meno male eh, che non ho scritto di Totti perché poi ripensandoci, te lo immagini, giocavano con la Juventus e metti caso lo squalificavano e perdevano poi davano la colpa che non c‘era Totti”.

 

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– Bergamo continua a raccontare l’episodio e del rischio che si corre se cose di questo tipo vengono sentite da persone estranee.

Bergamo: “Gli ho detto: guarda, noi non ne vogliamo parlare pubblicamente perché se no andiamo a continuare a far casino, però con Ayroldi ci parleremo io e Gigi al prossimo raduno perché la dobbiamo chiarire con lui perché anche se lui una volta si prende un`iniziativa di questo tipo la devi concordare con noi, non con se stesso, e nemmeno può parlarne con te in allenamento e in presenza di arbitri. Ma, dice, fate voi, dice, io volevo informati della cosa perché è andata esattamente così. A me mi sembra un, un piuttosto gravuccia, perché le cose sai fin tanto che si sanno le decidiamo e le affrontiamo, ma che lui, di sua iniziativa, che poi magari io considero che è un ingenuo, che è un ragazzo…»

Pairetto: «È proprio un coglioncello».







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