CALCIOSCOMMESSE/ Petrucci: amnistia? Irrealizzabile

- La Redazione

Scandalo calcioscommesse, il presidente del Coni Gianni Petrucci nega che sia possibile realizzare l'amnistia ipotizzata ieri dal magistrato inquirente di Cremona Roberto Di Martino.

petrucci_r400 Gianni Petrucci, presidente del Coni (Infophoto)

Ieri il mondo del calcio era stato sconvolto dalla proposta del pubblico ministero di Cremona, Roberto Di Martino, cioè il magistrato principale del pool che sta indagando sull’ultimo scandalo calcio-scommesse. L’inquirente, quasi rassegnato da quello che evidentemente è un fenomeno dilagante e dalle proporzioni molto ampie, aveva ipotizzato un clamoroso passo indietro della giustizia davanti a questo scandalo. Oggi però il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha negato che una cosa del genere sia possibile. “Il fenomeno è così vasto e coinvolge un numero così importante di calciatori da ipotizzare la necessità di un’amnistia, ovviamente riservata alla giustizia sportiva, per ripartire da zero”, questa la dichiarazione forte rilasciata ieri dal magistrato cremonese. Anche se limitata alla sola giustizia sportiva (mentre la giustizia “ordinaria” continuerebbe ovviamente a lavorare), una proposta del genere non poteva non scatenare reazioni dal mondo sportivo. Ecco dunque la risposta, che arriva direttamente dal massimo dirigente dello sport italiano. “Rispetto l’opera dei magistrati e dunque ringrazio Di Martino per il lavoro che sta facendo. Ma ho sentito anche il presidente della Figc, Abete, e quella dell’ amnistia sportiva è un’ipotesi irrealizzabile”. Ovviamente una proposta del genere – oltre ai risvolti etico-morali – solleverebbe, se realizzata, una serie di altri problemi. Ci limitiamo a sottolinearne uno solo: questa amnistia dovrebbe essere retro-attiva? Dovrebbe cioè condonare anche le pene di chi è già stato condannato (Doni e l’Atalanta, per fare l’esempio più famoso, ma anche numerosi giocatori e club di serie minori), oppure sarebbero graziati solo quei casi emersi successivamente alle condanne estive e per le quali non è ancora stata emessa una sentenza? Petrucci però insiste soprattutto sull’aspetto etico e sulla volontà di non arrendersi al marcio: “Proprio il Coni – ha aggiunto Petrucci -, in osservanza al Cio, ha recentemente varato un codice etico per il rispetto dei principi di lealtà e correttezza sportiva, è evidente che non possiamo essere favorevoli all’amnistia. Nel momento in cui vengono alla luce certi episodi, il nostro discorso deve essere chiaro dall’inizio e non dare adito a dubbi o interpretazioni diverse”.

Insomma, le indagini sul calcio-scommesse devono andare avanti anche dal punto di vista sportivo, anche se ciò dovesse significare una raffica di squalifiche, penalizzazioni e retrocessioni, che sarebbero anche il segnale più forte contro chi in questi anni ha ingannato tutto il mondo del calcio, a partire da tifosi e spettatori.

 

 

(Mauro Mantegazza)





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