PAGELLE/ Udinese-Genoa 0-0 (Serie A 2012/2013): i voti della partita (sesta giornata)

- La Redazione

Finisce 0-0 al Friuli la sfida tra Udinese e Genoa. Più friulani che genovesi nell’arco dei 90’, anche se una traversa e un paio di occasioni sprecate. Le pagelle di Udinese-Genoa: i voti

guidolin_udineseR400 Francesco Guidolin (Infophoto)

Finisce 0-0 al Friuli la sfida tra Udinese e Genoa. Più friulani che genovesi nell’arco dei 90’, anche se una traversa e un paio di occasioni sprecate da parte dei bianconeri non hanno permesso di andare oltre il pareggio a reti inviolate. Un punto amaro per i padroni di casa, che senza il proprio capitano, escluso dalla rosa per uno screzio avuto in settimana con Guidolin, non riescono ad essere incisivi sottoporta. Udinese che sale a quota 6 punti in classifica, lontano dalle zone alte cui ci ha abituato nelle scorse stagioni, seppur sempre partito col freno a mano tirato per poi sprintare a campionato in corso. Gli ospiti, invece, conquistano un punto prezioso, che li porta a quota 8, un bottino ancor più consistente se si considerano le squadre che il grifone ha affrontato fino ad ora.
una partita tutt’altro che avvincente, con poche occasioni da gol e poco spettacolo da una parte e dall’altra. Se bisogna stabilire chi avrebbe meritato la vittoria, senza dubbio questi è l’Udinese: tre occasioni da gol nel primo tempo, che una traversa, una deviazione e un errore grossolano hanno impedito si concretizzassero. Nella ripresa il Genoa cerca di alzare la testa creando un paio di occasioni grazie alle combinazioni tra i propri attaccanti, in particolare spolvero Borriello. I friulani a loro volta si producono in qualche azione pericolosa, ma Frey è bravo a dire di no alle conclusioni avversarie. Nel complesso, un match da cui ci si aspettava decisamente di più, considerando soprattutto il fatto che tutte le volte che queste due squadre si sono incrociate è stato segnato almeno un gol.
gli uomini di Guidolin giocano bene nel primo tempo, azioni di prima, cross dal fondo, movimento delle punte incontro e nello spazio, e palla che gira rapida e precisa da una parte e dall’altra. Manca la lucidità sottoporta, del resto prevedibile vista l’esclusione dal match dell’uomo da 20 gol a stagione, Totò Di Natale. Nel secondo tempo, la qualità del gioco peggiora e le occasioni create diminuiscono in rapporto direttamente proporzionale alla tenuta fisica.
il grifone non spicca mai il volo, produce troppo poco e quel poco che produce non lo finalizza al meglio. Unica nota positiva, i due là davanti, la coppia Immobile-Borriello, si trovano molto bene, e sembra che giochino insieme da ben più tempo di sole sei giornate di campionato.
: all’inizio fatica ad estrarre il cartellino giallo anche in casi in cui sarebbe stato opportuno farlo. In seguito dirige bene, aiutato anche dal comportamento estremamente corretto di entrambe le squadre, fino a che, nella ripresa, non vede un fallo da ultimo uomo di Coda su Immobile lanciato a rete, che avrebbe comportato punizione dal limite ed espulsione del difensore friulano, dando una svolta decisa alla partita.
pubblico signorile, come sempre accade al Friuli. Qualche fischio di routine quando l’arbitro prende delle decisioni contro la squadra di casa, ma senza mai superare il limite di un tifo passionale ma allo stesso tempo corretto.
Brkic, 6,5: le poche volte in cui è chiamato in causa, risponde presente in modo impeccabile
Benatia, 7.5: dimostra di partita in partita di essere uno tra i migliori difensori sul palcoscenico nazionale. Quest’oggi non fa eccezione: ha la tranquillità del grande difensore, che fa sembrare semplici interventi che per tanti altri non lo sarebbero. Unica pecca: gol mangiato nel primo tempo, stacca solo in mezzo all’area su corner di Lazzari ma impatta di nuca anziché di fronte spedendo la palla alle stelle
Danilo, 7: ottima prestazione, con Benatia e Coda fanno un reparto davvero difficle da superare. Pericoloso anche in zona gol, colpendo una traversa di testa su corner di Lazzari nei primi minuti. Da migliorare soltanto qualche leggerezza in fase di disimpegno
Coda, 6.5: buona la sua gara, nonostante venga graziato dal direttore di gara in occasione di un intervento su Immobile da ultimo uomo che avrebbe comportato rosso diretto e partita in salita per i suoi
Faraoni, 6: tanta buona volontà, molto propositivo sulla fascia destra, anche se il più delle volte che tenta il dribbling viene fermato dai difensori avversari. Pericoloso nel primo tempo in occasione di una conclusione su assist delizioso di Lazzari che finisce alta causa deviazione decisiva di Canini
Allan, dal 29’ s.t., s.v.
Pereyra, 6.5: buona prestazione, tanta quantità ma anche un discreto apporto di qualità, soprattutto per quanto riguarda i traversoni messi in mezzo per i compagni
Pinzi, 6.5: rude, brutto da vedere, cattivo, essenziale. Come al solito. E, come al solito, fondamentale. Quest’oggi capitano vista l’assenza di Di Natale

Lazzari, 7.5: il migliore in campo dei suoi, tanti cross in mezzo all’area e un paio di assist geniali, su tutti quello a Faraoni dopo un aggancio da fuoriclasse su traversone di Pereyra
Pasquale, 7.5: un pendolino sulla fascia, le batterie durano più di una Duracell, avanti e indietro un’infinità di volta mantenendo pure la lucidità nell’ultimo passaggio
Ranegie, 6: si muove molto, viene tanto incontro, ma non riesce veramente a incidere. Nella ripresa, su contrasto col gomito di Kucka, si rompe l’arcata sopraccigliare, ma lui resta in campo con una vistosa bendatura, dimostrando di non mollare facilmente l’osso
Fabbrini, 6.5: ha fatto di tutto, e lo ha fatto bene: tagli, inserimenti nello spazio, movimenti incontro a prendersi il pallone, dribbling per liberare la conclusione. L’unica cosa che è mancata, è proprio l’incisività nelle conclusioni in porta, e di conseguenza il gol. E non è poco per una punta
Barreto, dal 22’ s.t., s.v.
Guidolin, 6: dimostra per l’ennesima volta di avere carattere e una personalità forte escludendo Di Natale dai convocati. Se questo ha fatto bene alla squadra quest’oggi sul campo? Decisamente no. Però, certe decisioni, alla lunga, possono rivelarsi più importanti rispetto all’immediato responso del campo
Frey, 6: le volte che è chiamato in causa, non sbaglia. Sufficienza piena
Moretti, 5: in balia di Pasquale e Pereyra per tutta la partita
Granqvist, 5: non impeccabile in fase di marcatura, soprattutto in occasione dei corner avversari. Due volte nel primo tempo lascia solo il proprio uomo in mezzo all’area libero di staccare di testa senza difficoltà
Canini, 6: ha il merito di deviare in modo decisivo un tiro di Faraoni destinato in rete. Per il resto, appena sufficiente
Sampirisi, 5.5: bel duello tra giovanissimi quello tra Sampirisi e Fabbrini, duello che viene vinto, nel complesso, dall’attaccante dei friulani, quasi sempre capace di saltare il suo marcatore e andare al tiro o al cross. Esce per infortunio nell’intervallo
Ferronetti, dal 1’ s.t., s.v.
Antonelli, 6: dà equilibrio in mezzo al campo, senza nessuno spunto degno di nota
Seymour, s.v.
Tozser, dal 15’ p.t., 5: non pervenuto, prestazione insufficiente.

Kucka, 6.5: è il migliore a centrocampo dei suoi, il vero metronomo del gioco rossoblu. Serve spesso palla alle punte per poi riceverne la sponda ed inserirsi palla al piede negli spazi
Anselmo, dal 23’ s.t., 6: entra e si rende pericoloso in due occasioni, la più significativa delle quali rischiava di tradursi in gol grazie anche a una deviazione di Moretti che stava per spiazzare Brkic
Bertolacci, 5: avrebbe dovuto cambiare la marcia delle manovre dei suoi, invece nel corso del match via via si defila, fino a scomparire e uscire dal gioco
Borriello, 7: il migliore dei suoi: due conclusioni di poco a lato, viene sempre incontro a prendere la palla, tante azioni palla al piede che aprono la difesa avversaria e creano spazi. Semplicemente decisivo
Immobile, 6: ottima l’intesa col compagno di reparto, troppo impreciso e incisivo sottoporta
De Canio, 6: mette in campo una squadra equilibrata, che è in grado si soffrire senza soccombere. La fortuna, in un paio di occasioni, lo aiuta. Ma bisogna anche sapersela meritare

 

(Pietro Macchiarella)








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