Vincenzo Nibali/ Tour de France 2014: l’opinione di Paolo Savoldelli sul siciliano (esclusiva)

- int. Paolo Savoldelli

Vincenzo Nibali, Tour de France 2014 news: intervista esclusiva con PAOLO SAVOLDELLI: l'ex ciclista racconta il siciliano. Pregi, difetti e possibilità per il futuro dello Squalo

Nibali_coppa_Tour Vincenzo Nibali sul podio 2014

Vincenzo Nibali ha vinto il Tour de France 2014, la centounesima edizione della corsa ciclistica più importante del mondo. Abbiamo voluto tracciare l’identikit al campione siciliano: un corridore in grado di rifilare quasi otto minuti all’avversario più vicino in classifica, di vincere quattro tappe e di dominare a piacimento in montagna, fossero Alpi o Pirenei; ma anche di tenere a cronometro, dove è risultato il migliore degli uomini di alta classifica. C’è da dire che Nibali ha ormai 30 anni: cosa potrà fare in futuro? Primo obiettivo sarà sicuramente quel Mondiale che nel 2013 in Toscana sfiorò soltanto, arrivando quarto. Quest’anno però in Spagna il tracciato non sarà particolarmente difficile; ce la farà? E ancora: è possibile l’accoppiata Giro d’Italia-Tour de France nello stesso anno, come lui ha detto? Vedremo. Per saperne di più su quello che potrà fare Nibali in futuro IlSussidiario.net ha contattato in esclusiva l’ex ciclista Paolo Savoldelli.

Ora Nibali potrà puntare alla vittoria del Mondiale? Non sarà facile quest’anno, visto che il Mondiale in Spagna non si presenta particolarmente duro. Vedremo in futuro, visto che già l’anno scorso arrivò quarto.
Potrebbe fare cose importanti anche nelle classiche? Cosa gli manca? Lui si specializza nelle corse a tappe: quando trova avversari che puntano alle gare in singola giornata può andare in difficoltà. Diciamo che potrà far bene nelle classiche, ma non è proprio il tipo di corse che gli si addice.
Magari gli manca un po’ di sprint in volata? In questo senso è certamente penalizzato, perchè quando trova un corridore più forte di lui parte battuto.
Potrà mai realizzare l’accoppiata Giro-Tour nello stesso anno? Più che il bis Giro-Tour, che nel ciclismo di adesso non è per niente facile, vedo più realizzabile quella Giro-Vuelta nello stesso anno, dato che tra le due competizioni ci sono tre mesi di distanza.
Come lo giudica in salita? Non è sicuramente Pantani, ma certamente quando la strada sale va forte; però non è il migliore, Contador ad esempio ha qualcosa in più di lui. Credo però che in questo Tour, se anche lo spagnolo non si fosse ritirato, il risultato finale non sarebbe cambiato.
A cronometro ha impressionato… Ha preso solo 19 secondi dal secondo in classifica. Escluso il “marziano” Tony Martin ha retto bene la corsa contro il tempo. Del resto era stato terzo agli esordi da corridore, nel Campionato mondiale juniores…
Come potrà migliorare, se mai sarà possibile? Ha già trent’anni ed è un corridore completo; non vedo cosa dovrebbe fare ancora per migliorare. E’ uno dei pochi corridori ad aver vinto Giro, Tour e Vuelta.
Se dovesse dire i suoi pregi migliori? E’ appunto un corridore completo, ha doti di recupero, ha calma, riesce a riposarsi bene tra un giorno e l’altro, cosa fondamentale durante una corsa a tappe.
Il difetto? Il difetto è che spesso, quando non è al 100%, tende ad esagerare per il suo spirito di attaccante del ciclismo.
(Franco Vittadini)





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