FORMULA E/ Nelson Piquet jr si racconta: il Mondiale, mio padre e… (esclusiva, ePrix Punta del Este 2015)

- int. Nelson Piquet jr

Formula E ePrix Punta del Este 2015: parla NELSON PIQUET JR. Il campione del Mondo in carica si racconta alla vigilia della gara in Uruguay (oggi 19 dicembre 2015)

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È uno dei nomi più celebri fra i piloti che partecipano al Mondiale di Formula E che oggi fa tappa in Uruguay con l’ePrix Punta del Este 2015. Il brasiliano però non è più soltanto un figlio d’arte, perché l’anno scorso si è laureato campione del Mondo della prima edizione del Campionato Mondiale della categoria caratterizzata dall’utilizzo delle auto elettriche. IlSussidiario.net lo ha contattato in esclusiva prima di questo Gran Premio in terra sudamericana: ecco cosa ci ha detto.

Nel 2015 Lei è stato Campione del mondo. Quali sono i suoi ricordi di quel successo? Diventare Campione del mondo della Formula E è stato uno dei miei più grandi successi, anzi forse il più grande dei miei successi. La prima corsa che ho vinto in Formula E a Long Beach è stata molto speciale. Sentivo che stavamo andando verso una vittoria, ma era quasi come sentissi che ciò sarebbe accaduto proprio in quel weekend. Fu un grande momento. Fu proprio a Long Beach che mio padre vinse la sua prima corsa in Formula Uno.

Pensa che riuscirà a riconfermarsi anche quest’anno? E quali saranno i suoi principali rivali e quali le macchine più forti? Questo anno è stato finora difficile e dobbiamo lavorare ancor di più che non l’anno scorso. Dato che il progetto della nostra macchina è attualmente congelato a causa dei regolamenti di Formula E, dovremo ottimizzare sulla nostra macchina tutto ciò che è possibile per cercare di massimizzare i nostri risultati. Stiamo imparando tutto quello che possiamo sull’assetto della macchina e il suo rinnovamento, sui sistemi di frenatura, sulla stabilità, stiamo cioè lavorando su tutte le possibili aree. La peggiore cosa che potremmo fare è dirci “non abbiamo un pacchetto sufficientemente buono, stiamo fermi, incrociamo le braccia e non facciamo niente.“  Questa è una battaglia sullo sviluppo e noi dobbiamo continuare a migliorare in ogni area possibile. Nella prima stagione siamo stati senza dubbio i migliori nel risparmiare energia, ma sarà difficile ripeterlo quest’anno, perché la nostra macchina è molto più pesante. Tuttavia, siamo ancora forti in questo e ci stiamo preparando ad attuare alcune strategie aggressive per raggiungere i migliori risultati possibili.

Che cosa si attende dalla prossima gara di Punta dell’Este in Uruguay? Ho un grande ricordo della corsa dello scorso anno a Punta del Este, perché è dove ho conquistato il mio primo podio e ho voglia di tornarci: è una città fantastica, fantastica anche sotto il profilo della Formula E. La corsa di Punta del Este sarà per noi impegnativa, ma nelle prime due gare abbiamo dimostrato ancora una volta che siamo il team migliore per la gestione dell’energia, cosa che ci ha aiutato ad attuare una strategia intelligente e guadagnare punti.  A Punta del Este lavoreremo su una strategia simile e cercheremo di assicurarci altri punti.

Come si trova con NEXTEV, la sua scuderia? Quando mi sono unito a loro sapevo che era un piccolo team e non pensavo che avremmo vinto il campionato. Dopo la vittoria, il mio pensiero è stato: wow! Voglio continuare a vincere con questa squadra, la squadra che mi ha dato la opportunità di diventare Campione del mondo. Io sono qui per amore delle corse e anche per restituire qualcosa. Ho un rispetto totale per le persone che hanno avuto fiducia in me durante la prima stagione. Quest’anno dobbiamo cercare di guadagnare punti ovunque possiamo e attuare strategie come quella che abbiamo seguito in Malesia. E’ duro venir fuori da un campionato mondiale, ma continueremo a fare il nostro meglio.

Quali cambiamenti importanti sono stati fatti in questa stagione nel campionato e da parte della sua squadra? La seconda stagione è molto interessante e una reale sfida per tutte le scuderie, che possono entrare come produttori e  sviluppare i propri motori elettrici. Questo significa che il gioco cambierà, perché le scuderie avranno un po’ più la possibilità di sviluppare tecnologia in proprio. NEXTEV TCR è una delle otto scuderie con lo status di produttori ed ha costruito un proprio sistema di propulsione.

Lei ha corso in diverse categorie, qual è la differenza con la Formula Uno? Le macchine di Formula E sono simili alle altre macchine da corsa monoposto e io ho molti anni di esperienza nella guida di questo tipo di macchine. La differenza sta nel fatto che come team dobbiamo imparare a usare l’energia. In sostanza, la macchina è alimentata da una grossa batteria e come si gestiscono i livelli di energia nelle corse diventa una strategia chiave. Per noi è stata una curva di apprendimento estremamente interessante.

Quale sarà secondo Lei il futuro dei motori elettrico nelle corse e nella vita di tutti i giorni? Come può la Formula E diventare traino per lo sviluppo dei motori elettrici nelle macchine di serie? La prima stagione della Formula E è stata fantastica e quanto ha fatto per mettere insieme questo campionato è sorprendente. Solo alla finale di Londra vi erano 60.000 persone durante il weekend, il che dimostra che portare corse appassionanti nelle strade richiama una grande folla. Prima dell’inizio della stagione vi sono state critiche per il rumore delle macchine, ma alla fine non è risultato un fatto così importante, perché erano tutti eccitati dalle gara. E’ un campionato importante perché la tecnologia cui dà luogo serve ad accelerare le tecnologie che saranno usate per le auto elettriche normali, con effetti diretti sull’industria automobilistica.

Come ha iniziato a correre e ad avere la passione per la velocità? Il karting è dove si impara l’abilità a correre, si impara sulle macchine stesse e su come essere parte di una squadra. Sono tutte lezioni fondamentali che acquistano sempre più importanza a mano a mano che si sale di livello e che forniscono quella conoscenza di base necessaria. Tuttora a me piace molto il karting  e vi dedico un weekend libero se appena posso. Negli ultimi anni, quando ho trovato un buco nella mia agenda, ho partecipato ad alcune gare nel livello più alto negli Stati Uniti, i SuperNats a Las vegas.

Cosa ha imparato da suo padre? Mio padre è il mio modello nel gareggiare. Ha vinto il campionato di Formula Uno tre volte ma, più che questo, ha fatto moltissimo per lo sport in termini di sviluppo tecnico. Se si conosce in dettaglio la storia di mio padre, si capisce perché lui è il mio modello ed esempio.

Cosa pensa dell’arrivo della Jaguar l’anno prossimo? Che i fabbricanti di macchine entrino nella Formula E è una grande cosa per il campionato, perché dimostra l’importanza di esservi presente  e che viene lì fatto un importante lavoro.

Nel nostro paese non c’è ancora una gara di Formula E, Lei si augura di poter correre un giorno in Italia? E dove? A Pescara? Sarebbe fantastico gareggiare in Italia! L’Italia è un Paese dove ci sono fan delle corse molto appassionati ed entusiasti e sono sicuro che sarebbe molto bello correre lì. Ci sono molte città in Italia in cui sarebbe molto bello poter effettuare delle gare. (Franco Vittadini-Dario Chiesa)





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