PISTORIUS/ La sentenza della corte di appello: fu omicidio volontario. L’atleta può appellarsi alla Corte Costituzionale

- La Redazione

Ribaltata la sentenza di primo grado: Oscar Pistorius è stato adesso riconosciuto colpevole di omicidio volontario e rischia quindici anni di carcere, ecco di cosa si tratta

Pistorius_Milano Oscar Pistorius, ex atleta olimpico (Infophoto)

L’ex atleta olimpico sudafricano, Oscar Pistorius, è stato condannato a 15 anni di reclusione per l’omicidio della sua fidanzata, giudicato quindi volontario nonostante il forte grado di ansietà dello stesso corridore. Nulla è ancora deciso, e bisognerà aspettare una nuova udienza nel 2016 per capire con precisione quanto tempo dovrà passare in carcere lo stesso Pistorius tenendo conto della sua grave disabilità e del fatto che ha già scontato un anno in cella. Inoltre, in Sud Africa non esiste il terzo grado di giudizio, ma i legali dell’atleta africano potrebbero decidere di appellarsi alla Corte Costuzionale, che potrebbe ribaltare nuovamente il verdetto.

La corte d’appello sudafricana ha ribaltato la sentenza del primo processo contro Oscar Pistorius, l’atleta accusato di aver ucciso la fidanzata. Secondo quanto deciso, Pistorius è adesso considerato autore di omicidio volontario e non più colposo come era stato giudicato. Cancellata dunque la sentenza di primo grado a cinque anni ottenuta nel primo processo, della quale ha scontato solo un anno in carcere e il resto ai domiciliari. Adesso l’ex atleta sudafricano rischia fino a quindici anni di carcere. Pistorius resterà comunque a casa sua fino a dopo il Natale, quando si terrà il terzo processo di appello. Nella sentenza si legge che Pistorius era consapevole di quello che stava facendo, da esperto dell’uso di armi, e si sarebbe posizionato in modo da uccidere a colpo sicuro e che non ha mai dato una spiegazione ragionevole del gesto da lui compiuto. Pistorius si è sempre difeso dicendo che credeva che dei ladri si fossero introdotti in casa. Per l’accusa, Pistorius era invece ben consapevole di quello che stava facendo e di chi fosse l’obbiettivo dei suoi colpi.





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