Pronostico Giro d’Italia 2016/ Il punto di Gianni Bugno (esclusiva)

- La Redazione

Pronostico Giro d'Italia 2016. Il punto di Gianni Bugno sulla Corsa Rosa che scatta oggi da Apeldoorn: il percorso, le tappe decisive, i favoriti con Nibali che sfiderà... (esclusiva)

nibali_brescia Vincenzo Nibali premiato a Brescia per la vittoria del Giro 2013

Edizione numero 99, il Giro d’Italia 2016 è al via oggi da Apeldoorn, in Olanda, con un crono individuale di 9,8 chilometri. Dopo tre giorni all’estero si ripartirà dalla Calabria, con la tappa Catanzaro-Praia a Mare. Nella parte mediana del Giro d’Italia i due arrivi in salita a Roccaraso e Sestola e l’importante cronometro di 40,4 chilometri nelle terre del Chianti Classico. Poi ancora il ritorno delle Dolomiti con arrivi a Corvara al termine di un tappone e la cronoscalata dell’Alpe di Siusi di 10,8 chilometri. Poi negli ultimi giorni ancora due arrivi in salita, a Risoul (Francia) e Sant’ Anna di Vinadio, per finire il 29 maggio con la tappa Cuneo-Torino, con la passerella dei corridori nel capoluogo piemontese come solo nel 1982 prima di quest’anno. Saranno 3463,1 i chilometri, tre cronometro individuali, sette tappe per velocisti, sette tappe di media montagna, quattro tappe di alta montagna. Favorito Vincenzo Nibali, avversari principali gli spagnoli Alejandro Valverde e Mikel Landa, che potrebbero dare fastidio al corridore siciliano. Per presentare il Giro d’Italia 2016 abbiamo sentito Gianni Bugno, che vinse nel 1990 tenendo la maglia rosa dal primo all’ultimo giorno. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.

Come vede questo Giro d’Italia 2016? Bello come al solito, come è nella tradizione della corsa rosa.

Cosa pensa della partenza dall’Olanda? Atipica, ma diciamo che ci stiamo abituando negli ultimi anni alla partenza del Giro fuori dall’Italia. Non è una novità. Dopo il ritorno in Italia però il Giro ripartirà dal Sud. Questa è una cosa positiva, che fa sempre piacere.

Quanto incideranno le tre cronometro? Potrebbero incidere, certamente avranno il loro valore e incideranno molto sulla classifica. Non tanto la prima in Olanda, ma quella nel Chianti sarà lunga e difficile, poi all’Alpe di Siusi sarà una cronoscalata.

Viene giudicato da molti un Giro d’Italia meno duro del solito: è d’accordo? Si dicono sempre tante cose, si discute, si parla, ma poi il Giro è sempre lo stesso, a prescindere dal fatto che sulla carta il percorso sia più o meno duro.

Quanto saranno importanti gli arrivi a Sestola e Roccaraso, nella parte centrale del Giro?Potrebbero contare anche loro, ad esempio mi sembra che Roccaraso sia un arrivo difficile. Non saranno da sottovalutare.

Quanto incideranno le Dolomiti? E’ bello che siano tornate, conteranno come le tappe finali sulle Alpi Occidentali fra Piemonte e Francia. Difficile però dire oggi come si arriverà a quelle tappe: nell’economia di un Giro contano tante cose, la squadra, l’alimentazione, lo stato di forma, le condizioni atmosferiche. E’ ancora troppo presto per giudicare. Si vedrà strada facendo.

Quali sono i suoi favoriti? Penso che Valverde e Landa dovrebbero dare fastidio a Nibali, che partirà come primo favorito.

Quali potrebbero essere gli outsiders? Non ne vedo sinceramente.

Cosa si aspetta dagli altri corridori italiani? Mi aspetto Ulissi e Visconti per le tappe miste, Viviani e Modolo per le volate, poi spero che tanti di loro possano mettersi in mostra.

Froome, Contador, Aru: quanto conteranno le assenze? Non ci saranno, hanno fatto la loro scelta che va rispettata, d’altronde si sa che ogni anno manca sempre qualche big.

Torino finale ideale del Giro d’Italia? Direi di sì, un palcoscenico all’altezza. Milano poteva essere la sede conclusiva della Corsa Rosa, ma va bene anche Torino.

Come si fa a vincere un Giro d’Italia, mantenendo pure la maglia rosa dal primo giorno fino alla fine? Fortuna, forma ideale, la squadra. Tante cose che io riuscii a combinare insieme nel 1990, l’anno del mio successo al Giro d’Italia. (Franco Vittadini)







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