PM MILANO APRE FASCICOLO PER VENDITA MILAN/ Berlusconi-Li nel mirino: cosa sono gli sos bancari

- Davide Giancristofaro Alberti

Pm Milano apre fascicolo per vendita Milan: Berlusconi-Li nel mirino, tre operazioni sospette, ma nessun indagato. Intanto fallisce la società di Li: club rossonero in vendita?

Mister Li Milan lapresse_2017 Yonghong Li , ex presidente de(LaPresse)

Aperto un fascicolo da parte del Pm di Milano, nei confronti del Milan, e delloperazione che ha portato il club di via Aldo Rossi dalle mani di Silvio Berlusconi a quelle di Yonghong Li. Attualmente non esiste alcun indagato, ma il registro degli atti è stato aperto in seguito allarrivo degli sos bancari, le segnalazioni di operazioni sospette. Ma cosa rappresenta nello specifico tale sigla? Si tratta di segnalazioni che fanno le banche, gli intermediari finanziari o altri operatori del settore allUif di Bankitalia, nel caso in cui «Sanno, sospettano o hanno ragionevoli motivi per sospettare si legge – che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. Lunità di informazione finanziaria di Bankitalia ha a sua volta girato le segnalazioni alla Guardia di Finanza, con la Procura che è quindi stata costretta ad aprire un fascicolo, una sorta di atto dovuto, senza quindi ipotesi di reato ne tantomeno indagati. Una vicenda comunque molto intricata, che si incrocia con la nuova inchiesta del Corriere della Sera, che ha scoperto che la società Jie Ande, la più importante del patron meneghino, è fallita. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

LA PROCURA DI MILANO HA APERTO UN FASCICOLO

La Procura di Milano ha aperto un fascicolo a modello 45 su tre segnalazioni di operazioni sospette che nei mesi scorsi sono state trasmesse dall’Unità di informazione finanziaria di Bankitalia alla Guardia di Finanza in relazione alla vendita del Milan a Yonghong Li. Si tratta del registro degli atti che non costituiscono notizia di reato, quindi il fascicolo è al momento senza ipotesi di reato e indagati. La notizia è stata riportata dall’Ansa, che ha fatto riferimento  agli accertamenti da parte degli inquirenti milanesi di cui si era già parlato lo scorso gennaio. «Allo stato non esistono procedimenti penali sulla compravendita dell’A.C. Milan, aveva dichiarato lo scorso 13 gennaio il procuratore di Milano, Francesco Greco. Ora si è saputo dunque che il dipartimento guidato dal procuratore aggiunto Fabio De Pasquale ha aperto un modello 45 che contiene il rapporto della Guardia di Finanza su tre sos. Al momento, dunque, non sarebbero state effettuate rogatorie o altre attività d’indagine. (agg. di Silvana Palazzo)

NESSUN EFFETTO SUL CLUB ROSSONERO: ECCO PERCH

Il fallimento della società “Jie Ande” di Yonghong Li ha preoccupato ovviamente i tifosi del Milan, convinti che questa situazione si potesse ripercuotere sulla squadra rossonera sia in fatto di calciomercato che proprio in merito agli interessi legati all’attuale campionato. Secondo quanto riportato da MilanNews però l’azienda fallita appartiene a un vecchio asset di Mr. Li, una società che è stata lasciata morire perché non regalava i ricavati giusti per andare avanti. Il fallimento della Jie Ande non ha quindi nessun collegamento con il Milan che continuerà ad andare avanti senza nessuna ripercussione né nell’immediato né tantomeno sul futuro. Sembrano quindi smentite le possibilità che il Milan passi ancora di mano con i nomi di Saeed Al-Falasi e Alisher Usmanov che erano stati fatti in giornata, proprio dopo l’esplosione della notizia in merito al fallimento della società di proprietà di Yonghong Li oggi proprietario del club meneghino. (agg. di Matteo Fantozzi)

VOLGE AL TERMINE L’ERA CINESE IN CASA MILAN?

Sta volgendo decisamente al termine lera cinese di casa Milan. Dopo neanche una stagione, il declino della proprietà con a capo Yonghong Li, sembrerebbe dietro langolo e lo si capisce anche dallultima inchiesta del Corriere della Sera, che sottolinea il fallimento della società più importante del gruppo Li, ovvero, la Jie Ande. In poche parole, limprenditore dellestremo oriente non ha più le garanzie che (forse) aveva, e di conseguenza, appare davvero complicato che possa continuare a gestire il Milan, tenendo conto dei 300 milioni di euro da restituire al fondo Elliot. I tifosi ora si domandano: cosa succederà da qui in avanti? Semplicemente entreremo in una fase dove il fondo statunitense diverrà sempre più proprietario del Milan, con Yonghong Li che invece uscirà di scena a poco a poco. Gli americani sarebbero infatti già alla ricerca di nuovi investitori, e negli scorsi giorni si erano fatti i nomi di Saeed Al-Falasi, emiro arabo, nonché del miliardario uzbeko Alisher Usmanov. La cosa certa è che la strada sembrerebbe ormai segnata, e lera cinese del Milan sta già per concludersi. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

ULTERIORI DETTAGLI SULLA VICENDA

Una delle società di Yonghong Li, presidente del Milan, è fallita. Si tratta di Jie Ande, il cui fallimento è stato dichiarato ufficialmente dal tribunale di Shenzhen. Ne parla il Corriere della Sera in una inchiesta firmata da Milena Gabanelli. Questa sentenza avrebbe spazzato via la gestione di Li, ritenuto responsabile del dissesto, e portato alla nomina con pieni poteri di un avvocato dello studio legale Jindu di Pechino. La società Jie Ande è principale azionista con l’11,4% di un’azienda quotata alla borsa di Shenzhen ed era accreditata come la più importante e liquida tra quelle indicate dal finanziere cinese nel suo curriculum ufficiale, quando acquistò il Milan dalla Fininvest per 740 milioni di euro. «All’epoca la Jie Ande era già insolvente ma nessuno, tra banche, consulenti e controparte, lo verificò, scrive Milena Gabanelli. Il commissariamento della Jie Ande confermerebbe quanto fosse «drogato il patrimonio dichiarato da Yonghong Li. La giornalista ha precisato che «dal commissariamento non ci sono effetti diretti sul club rossonero, ma solidità patrimoniale e credibilità del suo presidente, già traballanti, subiscono un ulteriore colpo. (agg. di Silvana Palazzo)

MILAN, FALLISCE LA SOCIET CASSAFORTE DI LI

Nuova puntata della telenovela con protagonista il Milan e il suo proprietario, il manager cinese Yonghong Li. Come sottolineato questa mattina dal Corriere della Sera, articolo a firma di Milena Gabanelli e Mario Gerevini, è fallita la Jia Ande, la società “cassaforte” facente parte proprio del gruppo di aziende con a capo il presidente rossonero. Ciò cosa significa? Che la credibilità del numero uno del Diavolo diventa sempre meno agli occhi in particolare del fondo Elliot, che ricordiamo, ha prestato 303 milioni di euro allimprenditore cinese di cui sopra, per favorire lacquisto della società di via Aldo Rossi. Stando alle indiscrezioni circolanti fra gli addetti ai lavori, sembra che a breve il Milan verrà messo in vendita, con la proprietà che diverrà proprio il fondo speculativo americano. Questultimo è infatti pronto a prestare altri 35/40 milioni di euro a Yonghong Lì, di modo che lo stesso possa respirare.

NUOVI INVESTITORI IN ARRIVO

Una mossa che nasconde appunto la volontà di Elliot di controllare di fatto il Milan, che ha già fatto sapere allamministratore delegato Marco Fassone di essere disposto ad appoggiare il club ad aprile, quando bisognerà presentarsi allUefa per il famoso settlement agreement. Insomma, Yonghong Li è ancora ufficialmente il proprietario del club meneghino, ma di fatto lo è Elliot. Come più volte sottolineato, però, il fondo a stelle e strisce non è intenzionato (a meno per ora), a divenire il numero uno del club a lungo termine, e di conseguenza si starebbe già muovendo in cerca di nuovi acquirenti. Ci sarebbero, stando a quanto scrive La Repubblica, alcuni investitori arabi molto interessati, ma non sono da escludere anche americani e russi. I misteri attorno alle finanze di Li avevano rallentato negli scorsi mesi eventuali nuovi investitori, ma con lingresso a piè pari di Elliot la situazione è decisamente cambiata.





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