LIEGI-BASTOGNE-LIEGI/ Rebellin: Gilbert favorito in questa corsa mitica. Io tornerò… (esclusiva)

- int. Davide Rebellin

La Liegi-Bastogne-Liegi chiude il programma delle grandi classiche: una gara mitica e difficilissima, ce la presenta in esclusiva Davide Rebellin che la vinse nel 2004 e parla anche di sè.

nibali_r400-1 Vincenzo Nibali (Infophoto)

E’ la classica più antica, la “Doyenne”, la Liegi-Bastogne-Liegi, in programma oggi in Belgio. Una corsa di notevole importanza nel calendario internazionale, una gara di notevole fascino, di grande storia: nomi come la Redoute e Saint Nicolas sono nella storia del ciclismo. Noi italiani siamo legati alla Liegi per i numerosi successi, soprattutto i quattro di Moreno Argentin, secondo solo a Eddy Merckx in questa speciale classifica. L’abbiamo vinta dodici volte. Poi è anche un po’ “la corsa degli italiani”, perché qui è presente una delle comunità più importanti degli emigranti del nostro paese. Quest’anno poi avremo in Vincenzo Nibali un avversario in grado di contrastare il belga Philippe Gilbert, favorito numero uno, con Joaquim Rodriguez e Samuel Sanchez, che potranno giocarsi fino in fondo le loro chances. Senza dimenticare le possibilità di vittoria dei fratelli Andy e Franck Schleck e del nostro Damiano Cunego. Per parlare quindi di questa classica abbiamo sentito Davide Rebelln vincitore a la “Doyenne”, nel 2004. Eccolo in questa intervista a ilsussidiario.net.

Un giudizio sulla Liegi Bastogne – Liegi?

E’ una corsa molto bella, molto dura e selettiva, una corsa che ha proprio nel percorso quelle difficoltà che la rendono difficile, impegnativa in tutti i sensi.

Lei che ricordo ha di questa classica, soprattutto del 2004, anno in cui la vinse?

Bellissimo. Quell’anno mi imposi davanti a Boogerd e Vinokourov. Quella stagione fu fantastica per me perché vinsi anche l’Amstel Gold Race e la Freccia Vallone, un’impresa che mi ha fatto entrare nella storia del ciclismo, ripetuta solo l’anno scorso da Gilbert.

Dove pensa si vincerà questa edizione della Doyenne?

Come al solito sarà La Redoute a fare da selezione, poi tra i corridori che rimarranno dovrebbe venire fuori il vincitore probabilmente dopo il Saint Nicolas.
Quali saranno i favoriti?

Direi Gilbert innanzitutto, poi Rodriguez e Sanchez.

Gilbert ha però qualcosa in più…

Sente molto questa corsa, anche se forse quest’anno gli manca un po’ la condizione e non è così superiore agli altri corridori come gli scorsi anni.

E gli italiani cosa potranno fare?

Vedo bene Nibali che potrebbe fare veramente una grande Liegi-Bastogne-Liegi. E’ una corsa adatta alle sue caratteristiche.

Qual è il fascino di questa corsa?

E’ la più antica delle classiche, una vera festa per il Belgio, con tanta gente presente lungo il percorso, con il Saint Nicolas che è il colle degli italiani, che sono in tanti presenti in questa zona del Belgio.
Un bilancio di queste classiche?

Ne abbiamo vinta una, l’Amstel Gold Race con Gasparotto. L’ultimo successo era del 2009 quando io avevo vinto la Freccia Vallone. Nibali ha rischiato di far sua la Milano-Sanremo. Bene Pozzato e Ballan. Si può sicuramente dire che stiamo crescendo. Resta il rammarico proprio della Sanremo che ci sfugge ormai da tanto tempo, ed è la corsa con il Giro di Lombardia a cui teniamo maggiormente. 

Chi pensa sarà protagonista nel proseguio della stagione? 

Direi Scarponi al Giro, i fratelli Schleck al Tour, anche Nibali e Gilbert al mondiale.

Rebellin tornerà a gareggiare?
Sicuramente. Con l’ambizione di fare una buona stagione per puntare a traguardi importanti. Il Giro di Lombardia sarebbe una corsa fantastica da vincere. Peccato che non potrò partecipare al Campionato del Mondo per le vicende di doping che ho avuto, non essendo questo consentito dalla Federazione italiana di ciclismo. Penso che questa cosa non sia giusta. Ma voglio promettere che anche a quarant’anni non mi è passata questa voglia di correre e di impegnarmi su una bicicletta, cosa che penso di fare fino a quando non mi passerà la passione per questo sport.

 

(Franco Vittadini)





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