OLIMPIADI LONDRA 2012/ Vela, niente da fare per le due imbarcazioni azzurre del 470

- La Redazione

La vela olimpica a Londra si chiude senza medaglie per l'Italia: Zandonà e Zucchetti partivano dal quarto posto, ma non sono riusciti a sopravanzare l'Argentina, donne inutile secondo posto.

vela_49er_finaleR400 Immagine d'archivio

La vela italiana chiude senza medaglie la spedizione londinese alle Olimpiadi: un fallimento che sinceramente non ci aspettavamo. Al pari del nuoto, quindi (un bronzo con Martina Grimaldi nella 10 Km, ma nulla dall’Aquatic Center), anche i velisti azzurri nel ritorno a casa dovranno interrogarsi sul perchè siano sfuggiti tutti gli obiettivi che prima di prendere l’aereo per la capitale del Regno Unito ci eravamo prospettati. Soprattutto quelle del 470, dove le nostre due imbarcazioni avevano speranze di salire sul podio. Invece, niente da fare: sono comunque arrivate entrambe alla Medal Race, ovvero l’ultima regata che assegna poi le medaglie, ma in condizioni diverse non sono riuscite a centrare l’obiettivo. Chi ci sperava di più era l’imbarcazione maschile, con Gabrio Zandonà e Piero Zucchetti, che all’ultimo atto (rinviato a oggi a causa di mancanza di vento nella giornata programmata originariamente, cioè ieri) partivano dal quarto posto in classifica, staccati di tre punti dalla coppia argentina di Calabrese e De La Fuente. In questa competizione si assegnano due punti a chi vince, quattro al secondo, e così via di due in due; dunque, al di là della stranezza dei punteggi a salire invece che a scendere, il semplice calcolo ci diceva che Gabrio e Piero avrebbero dovuto non solo arrivare davanti ai sudamericani, ma anche mettere una barca tra loro e gli avversari, per centrare la medaglia di bronzo. Ci hanno provato, l’impresa era fattibile (nelle regate, basta prendere una raffica di vento giusta per volare, e viceversa), ma le cose si sono messe male fin dalla prima bolina: l’Argentina ci è rimasta sempre davanti, e alla fine ha chiuso al terzo posto, salendo sul gradino più basso del podio. Ennesima medaglia di legno per la spedizione azzurra: Zandonà e Zucchetti hanno tagliato il traguardo al sesto posto, senza possibilità di scavalcare i gauchos. Oro all’Australia, che nel testa a testa con la Gran Bretagna ha finito per prevalere. Non è andata meglio alle due ragazze, Giulia Conti e Giovanna Micol: loro il bronzo l’avrebbero potuto agguantare solo vincendo la regata e in virtù di una clamorosa combinazione di eventi, ovvero l’arrivo sul fondo della Medal Race di Olanda e Francia, troppo più avanti in classifica generale per permettere alle nostre ragazze di controllare. Peccato, perchè Giulia e Giovanna, che avevano comunque vinto la sesta tappa a riprova che l’imbarcazione era competitiva, hanno portato a termine una gran bella regata, finendo seconde alle spalle dell’inarrivabile Nuova Zelanda, giustamente medaglia d’oro. Non è servito perchè la Francia ha tagliato il traguardo come quinta, e l’Olanda…

… si è tenuta stretta il bronzo grazie a un capolavoro alla terza bolina, riuscendo a superare il Brasile che, fosse arrivato davanti, avrebbe consegnato il terzo posto finale alle francesi. L’argento l’ha vinto, anche qui, la Gran Bretagna, penultima e in lacrime alla fine: resta comunque una medaglia olimpica, ci ripenseranno e saranno soddisfatte. Noi no, invece: torniamo a casa a mani vuote nella vela, pronti però a ripartire. Tra quattro anni, c’è Rio.





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