Pagelle/ Parma-Inter (0-2): i voti e i top e flop della partita (Serie A, 34^giornata)
Le pagelle di Parma-Inter 0-2, partita valida per la trentaquattresima giornata del campionato di Serie A 2013-2014: i voti della sfida giocata allo stadio Ennio Tardini. I top e flop
Parma-Inter è finita 2-0 per i nerazzurri, che in questo modo staccano i ducali e blindano il quinto posto: nelle pagelle della partita abbiamo individuato i top e i flop della sfida del Tardini. Se il passivo non è più pesante è soprattutto merito del capitano, che gioca anche per il suo compagno Paletta oggi troppo distratto e poi deve, quasi da solo, chiudere le falle. Encomiabile. Spesso il migliore, oggi il peggiore: la sua entrataccia scomposta su Palacio gli vale il secondo giallo e dunque l’espulsione. Uno della sua esperienza non sarebbe dovuto cadere in un errore simile. Para un altro rigore dopo quello a Maxi Lopez e si conferma specialista vero; in più ci aggiunge un grande intervento su zuccata di Cassano. Sta vivendo un momento di grazia, e infatti l’Inter non prende gol da due partite. Sostituiva Jonathan un’altra volta, ma ancora non è entrato del tutto negli schemi di Walter Mazzarri. Indeciso e timoroso, deve mostrare di poter tornare quello del Torino.
Vittoria importante dell’Inter, che in casa del Parma vince un importante scontro diretto per l’Europa League. 2-0 forse esagerato, per un Parma agguerrito che si ferma al rigore parato da Handanovic; nerazzurri vittoriosi grazie alle reti di Rolando e Guarin. Voto Partita, 7: sfida elettrizzante, che vive di strappi emotivi che tengono in piedi sul divano, come dicono in moto GP. Il finale di primo tempo è da cardialma, mentre la ripresa è più tranquilla ma comunque ricca di emozioni. Un rigore (parato), un’espulsione, due gol: si vede tanto, a Parma, e tutto fatto molto bene, da entrambe le parti.
Voto Parma, 6.5: perde per l’ingenuità del difensore centrale. che abbandona sul più bello; ma è una grande prestazione, che mette in seria difficoltà gli avversari nella prima mezzora, rischiando di segnare anche quando in inferiorità numerica. Occasione persa, ma c’è ancora tempo per tenere vivo il sogno europeo. vittoria fondamentale, in uno dei campi più ostici d’Italia. Certo, non arriva in modo particolarmente convincente, ma la sostanza c’è, così come i pesantissimi tre punti. Porta ancora inviolata, grazie al patrimonio Handanovic, Kovacic che comincia ad essere attento in difesa: insomma, anche da Parma indicazioni importanti per proseguire sulla via di una ricostruzione solida e lungimirante. arbitra ottimamente, scegliendo la soluzione giusta in ogni intricato momento: corretta l’assegnazione del rigore, giusti i due gialli e la conseguente espulsione di Paletta, così come altri episodi minori, come i gialli a Hernanes e Rolando o i falli fischiati per eccessiva foga dei difensori parmensi.
È uno scontro diretto per l’Europa, quello che va in scena al Tardini tra Inter e Parma. Una partita da sempre elettrizzante, spesso ostica per i nerazzurri, che i ducali si apprestano a disputare sull’onda dell’entusiasmo, guidati dal grande ex Cassano che, sul più bello della stagione, non ha intenzione di far prevalere vecchi ricordi a sogni di futuro internazionale, tra Europa e Brasile. Mazzarri, però, sa che dalla qualificazione, e quindi da questa partita, passa molto dell’Inter che verrà, lui compreso, e si affida finalmente a qualità e spregiudicatezza per schiacciare gli avversari con la qualità: quella di Kovacic, alla seconda consecutiva da titolare, di Hernanes, Palacio e l’uomo del momento, Icardi; dietro per squalifica manca Ranocchia. Juan Jesus è fuori per infortunio, così come Johnatan: il resto della formazione, quindi, è dettato dalla necessità. Donadoni, invece, soprattutto davanti ha grande scelta: con Cassano e Biabiany inamovibili, tra Palladino e Schelotto sceglie il primo, reduce dal gol e dalla buona prestazione di Bologna; per il resto, c’è un ex anche in mezzo, Gargano, affiancato a Marchionni e Parolo; difesa titolare, per una gara spartiacque della stagione. L’avvio, come prevedibile, è del Parma, che sulle ali dell’entusiasmo pressa i nerazzurri giocando nella sua metà campo e costringendoli a stringere i denti: già al nono minuto, infatti, il Parma sfiora il gol, con un colpo di testa ravvicinato di Cassano su cui Handanovic è chiamato al primo miracolo del pomeriggio; al 14′ palladino se ne va alla grande sulla sinistra, poi crossa in mezzo per Cassano che dopo un buono stop, però, calcia a lato. Dopo il primo quarto d’ora, però, i ducali rallentano e i nerazzurri ne approfittano, prendendo campo: così, al 27′ Icardi sfiora il palo di testa, e anche Cambiasso e Palacio impegnano Mirante con tiri da lontano. Dopo queste fiammate, però, si ritorna ad uno stallo, molto fisico, molto agonistico, fino al 43′, quando succede quello che riaccende tutto: banalità di Samuel in area, che porta l’argentino a commettere fallo su Parolo. Calcio di rigore tirato da Cassano, che Handanovic devia sul palo: sul ribaltamento di fronte, Hernanes salta tre uomini ed entra in area, crossando per Palacio, che appoggia a Icardi, che fa la sponda per Cambiasso, il cui primo tiro viene respinto, e il secondo finisce prima sul palo, poi sulla testa di Mirante, quindi in angolo. Corner vanificato, ma sul rilancio di Rolando, Icardi, a tu per tu con Mirante, vanifica calciando altissimo. E dopo questa giostra finale di emozioni, Rocchi manda tutti negli spogliatoi a riposare: la battaglia sarà lunga, e sarà da combattere fino alla fine delle energie. aggressivo e tonico quando decide di alzare il ritmo, gioca molto bene sulle fasce ma manca di cattiveria davanti. Migliore Parma, Palladino, 6.5: fa quello che vuole a sinistra, si beve i marcatori e rifornisce l’area di cross pericolosi. Peggiore Parma, Biabiany, 5.5: bloccato da Rolando, non ha ancora avuto lo spazio per esplodere la sua dinamicità. Inter, 6: le occasioni ci sono, ma sembra che arrivino quando il Parma rifiata, non per una supremazia nerazzurra. Salvata ancora dal portiere. Migliore Inter, Handanovic, 8: altro pomeriggio miracoloso: subito su Cassano al nono minuto, come Buffon su Zidane in finale mondiale, poi ancora su Fantantonio, stavolta su rigore. Che dire? Peggiore Inter, D’Ambrosio, 5: sempre puntuale, vero, ma sbaglia sistematicamente ogni cross e ogni decisione finale. (Giovanni Gazzoli)
Mirante, 5.5: ogni tiro dell’Inter è pericoloso: due gol, due legni, e la costante impressione che lui ci sia, ma con una frazione di secondo di ritardo.
Cassani, 6: spinta costante a destra, dove ha davanti un osso duro come Nagatomo, che riesce ad arginare.
Paletta, 5: primo tempo perfetto su Icardi, ripresa macchiata dall’ingenuità che condiziona la gara.
Lucarelli, 7: partita da leone vero quella del capitano dei ducali, che non molla mai e ferma con classe e fisico chiunque gli si pari davanti.
Molinaro, 5.5: altalenante, alterna discese infuocate ad errori banali in appoggio.
Gargano, 5.5: il filtro a metà campo non è che gli riesca benissimo, anche perchè l’Inter non è squadra da possesso ostinato nella metà campo offensiva, e così a volte viene preso in velocità.
Marchionni, 6.5: grande prestazione in regia, soprattutto nella prima parte della gara e nella ripresa, quando dirige i suoi evitando che sia un assalto all’arma bianca.
Parolo, 6: qualche incursione delle sue, ma con poca precisione nel tocco finale. Per il resto, sostanza.
Biabiany, 5.5: perde il duello con Rolando, che lo argina con fisico e intelligenza.
Cassano, 6: spunti degni della sua classe, ma non una gran partita del talento barese, oggi un po’ spaesato e sofferente l’aggressività di Samuel.
Palladino, 6.5: nel primo tempo è il migliore dei suoi: sfonda a sinistra quando e come vuole, ed è cercatissimo dai compagni.
Felipe, 5.5: messo in campo per ovviare all’espulsione, si mangia un gol in partenza. Per il resto, l’Inter non infierisce quindi lui non ha più di tanto lavoro da sbrigare.
Schelotto, Amauri, s.v.
All.: Donadoni, 6.5: il suo Parma funziona, e alla grande: peccato cada sul più bello per un’ingenuità di un difensore.
(Giovanni Gazzoli – @giogazzoli)
Handanovic, 8: sarà Pasqua, ma il portierone sloveno è risorto, e dopo qualche mese a livelli standard è tornato ai suoi, altissimi: para un colpo di testa di Cassano in stile Buffon vs Zidane in finale a Berlino, poi, sempre all’ex Fantantonio, para il rigore, secondo consecutivo dopo quello della scorsa settimana.
Campagnaro, 5.5: partita da compitino, da livello medio basso.
Samuel, 6: tratta Cassano con le cattive, anzi cattivissime. Ma funziona, e dopo i pestoni iniziali, il barese si accovaccia ai piedi dell’argentino.
Rolando, 7: sempre più un muro, sempre più bello da vedere per eleganza e incisività. Oggi fa anche gol, il gol decisivo che regala tre punti che valgono sicuramente, per lui, il rinnovo.
D’Ambrosio, 5: ancora balbettante, spaesato, timido. Si propone abbastanza bene, ma sbaglia tutti i passaggi decisivi ed ogni cross è sul portiere o, al meglio, respinto dai difensori.
Kovacic, 6: qualità a sprazzi in avanti, ma un paio di recuperi difensivi decisivi, il che detto per lui è una novità, piacevole per Mazzarri.
Cambiasso, 7: metronomo. Recupera, riordina, smista, lancia. Fa tutto lui a centrocampo, e se sta così, deve essere riconfermato.
Hernanes, 5.5: qualche lampo degno della sua classe, ma per il resto è notte fonda. Punizione banali, palle perse, dribbling ostinati: ridateci quello vero.
Nagatomo, 5.5: poco presente, tenuto a bada da Cassani.
Palacio, 5.5: si prende una giornata di riposo, quantomeno dagli scudi.
Icardi, 5.5: anche lui combina poco, e incredibilmente si mangia due gol: un colpo di testa in solitaria sul primo palo, e un pallonetto goffo nel finale di primo tempo.
Zanetti, 5.5: entra e non si vede mai, ma comunque dalla sua parte il Parma non spinge più.
Botta, 5.5: un po’ di pepe, ma poca razionalità e ordine.
Guarin, 6.5: stavolta il suo ingresso è decisivo nel bene, per i nerazzurri: una palla toccata, un gol.
All.: Mazzarri, 6.5: vittoria fondamentale, azzecca il centrocampo e la squadra è brava a non crollare sotto la pressione avversaria. Ma il gioco ancora latita, e la prossima settimana senza tutta la difesa titolare dovrà inventarsi qualcosa di difficile per tenere il ritmo.
(Giovanni Gazzoli – @giogazzoli)
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