BALLARO/ LItalia rischia di uscire dallEuro? Alfano difende Berlusconi, Bindi attacca. E i cittadini nella morsa di Ici e patrimoniale

- La Redazione

La sintesi della puntata del talk condotto da Giovanni Floris. Focus sulle misure che prenderà il Governo Monti e la difficile situazione dei risparmiatori italiani.

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Ballarò Dopo la copertina di Crozza Ballarò lancia l allarme: Il titoli di stato hanno raggiunto interessi altissimi che danno la misura di quanto sia ritenuta poco affidabile l’Italia, nonostante il cambio di Governo. Questo, insieme alle misure che prenderà il nuovo governo su pensioni, Iva e Ici, i temi centrali della puntata. Dopo un servizio che mostra in che modo la crisi abbia colpito i cittadini, alcuni dei quali costretti a fare la spesa alla Caritas, Floris chiede al presidente dell’Istat Enrico Giovannini quali saranno le conseguenze dell’aumento degli interessi dei titoli di stato. Giovannini fa il quadro della situazione con stipendi svalutati, disoccupazione solo apparentemente stabile, che non tiene conto degli scoraggiati che non cercano più un lavoro, diminuzione dei risparmi dei dipendenti ed aumento di quelli di imprenditori e autonomi che negli ultimi anni hanno migliorato la loro capacità di risparmio. L’OXE prevede una recessione per l’anno venturo.

Il direttore dell’Ipsoa, Pagnoncelli presenta il primo dei suoi cartelli relativo a come gli italiani investirebbero i loro gli risparmi, se ce li avessero. Gli immobili restano sempre l’investimento privilegiato, pur se in percentuale minore. Secondo Giacomo Vaciago, economista, questi interessi così elevati hanno portato di fatto l’Italia fuori dall’euro poichè, in attesa di fatti concreti, i mercati fanno pagare all’Italia tassi come se fosse già fuori.

Il cartello successivo ci mostra i rischi che si correrebbero uscendo dall’euro: svalutazione della moneta, dazi per l’esportazione, aumento delle importazioni. Floris interpella Alfano per sapere cosa sa delle intenzioni di Monti. Il segretario del Pdl nega di conoscere i programmi del governo. Ci tiene a sottolineare come le previsioni che vedevano scendere lo spread con le dimissioni di Silvio Berlusconi si siano rivelate errate.

Il professore di economia, Giacomo Vaciago afferma che la critica mossa a Berlusconi era quella di promettere senza mantenere perdendo di credibilità agli occhi di Francia e Germania.

Riprende la parola Alfano che afferma di credere che Monti prenderà alcuni provvedimenti che saranno condivisi dal Pdl e altri che rappresenteranno un boccone amaro. Lo stesso accadrà rispetto ai programmi del PD.

Secondo il presidente del PD, Rosy Bindi, siamo in una situazione grave, ma ce la potremo fare. Accusa il governo Berlusconi di essere stato immobile nell’ultimo anno, portando l’Italia alla situazione odierna. Da Monti si aspetta che si attenga ai principi di rigore, sostegno alla crscita ed equità che ha dichiarato nell’immediatezza della sua nomina.

Si passa a parlare di pensioni, dopo un servizio che mostra lo stato di incertezza in cui vengono a trovarsi i lavoratori prossimi alla pensione.

Secondo Andrea Olivero, presidente dell’Acli, quella che sinora era la sicurezza sociale rischia di divenire insicurezza assoluta. Ritiene non si possa toccare ancora l’età pensionabile, modificata da solo un anno. La previdenza va toccata, ma quanto ricavato va ridistribuito.

Floris ricorda che sulle pensioni il governo Monti non ha molto spazio di azione: dovrà aumentare l’età pensionabile e bloccare l’adeguamento delle pensioni all’inflazione.

Olivero ribatte la necessità di dare sicurezza alle persone, specie quelle prossime alla pensione che non possono modificare il loro progetto di vita.

Secondo Sallusti, direttore de Il giornale, il governo monti dovrà fare le cose che un governo politico non potrebbe fare, quello da vedere sarà cosa accadrà in termini di consenso ai partiti quando lo farà.

Ritiene che il problema dell’Italia va visto sotto un’altra prospettiva l’Italia ha un debito elevato, ma in realtà paesi come gli Stati Uniti lo hanno ancora più alto, il problema dell’Italia è, in realtà, un problema della Germania.

Dopo gli interventi di Vaciago e Alfano che sottolineano l’atteggiamento direttivo della Germania, la Bindi afferma che il problema nasca dal fatto che all’euro manchi un impianto politico europeo, e una banca europea, che lo sostenga.

Secondo Gianluca Verzelli della Banca Akros, il tempo utile per agire è scaduto. Alla domanda come vivono le banche la crisi, risponde che la salute delle banche deriva direttamente dal debito pubblico perchè piene di titoli di stato. (continua alla pagina seguente)

Dopo un servizio sul possibile aumento dell’Iva sui prodotti di maggior consumo si parla delle possibili tasse che potrebbero essere applicate dal governo.

Alfano afferma che il Pdl è contrario alla patrimoniale, ma non concretizza, nel suo intervento, le possibili tasse applicabili, trincerandosi dietro un no alle tasse, che smentisce immediatamente dopo affermando che è necessario un sacrificio equo. Ritiene sia necessario trovare una ricetta italiana, ignorando quelli che lui definisce i maestrini Nicolas e Angela.

La Bindi afferma che la sinistra ha le sue idee, ma anche lei rimane piuttosto sul vago quando deve parlare delle tasse che il suo partito accetterebbe, eccezion fatta per la patrimoniale.

Si continua a discutere animatamente su questo tema, con Sallusti che rimprovera la Bindi di essere rimasta ai tempi della lotta di classe e Verzelli che afferma con decisione che la lettera della Bce chiede di reintrodurre l’Ici e tagliare le spese improduttive, cioè la spesa pubblica.

La trasmissione si conclude con le consuete inchieste presentate da Pagnoncelli che vedono gli italiani covinti di superare il momento critico, ma a costo di sacrifici (63%), che apprezzano il governo Monti, che pensano che l’Italia non uscirà dall’euro.





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