YARA GAMBIRASIO/ Pomeriggio 5: spunta una lettera anonima. Un terribile fatto commuove Jonathan Kashanian

- La Redazione

Il riassunto della prima parte del programma condotto da Barbara D'Urso su Canale 5. Si parla di cronaca nera con nuovi particolari sul delitto di brembate di Sopra

yaragambirasio_funerale_fotoR400 Foto Ansa

Yara Gambirasio, Pomeriggio 5: spunta una lettera anonima. Pomeriggio Cinque ha aperto la puntata di oggi con la cronaca nera, con un nuovo aggiornamento sul delitto di Yara Gambirasio. Le indagini non hanno ancora portato allindividuazione del colpevole, ma si arricchiscono di nuovo materiale sui cui cercare di far luce per scoprire chi ha ucciso la tredicenne bergamasca. Barbara DUrso, in diretta su Canale 5, ha inoltre fatto la consueta “d’Ursintervista”, che ha visto protagonista Jonathan Kashanian, vincitore di Grande Fratello 5 e presenza fissa a Verissimo, il rotocalco di Canale 5 condotto da Silvia Toffanin. Pomeriggio 5 apre con il delitto di Yara Gambirasio: il suo assassino non ha un nome ne un volto. Ma spunta una lettera anonima, di un uomo che si firma col nome di Piergiorgio. Nel contenuto, addirittura l’identikit di coloro che potrebbero essere i due assassini: un uomo di mezz’età calvo e una donna, che si sarebbero girati verso l’anonimo testimone per indicargli di andare via.

Un’altra agghiacciante vicenda viene dall’Inghilterra, dove un uomo di origini polacche ha seppellito viva la sua donna. Pare che però lei non si sia data per vinta, liberandosi da morte certa grazie all’uso di un anello. A Taranto, un vigilante di nome Francesco Marcone è stato ucciso durante una rapina nel rione Tamburi. Due malviventi hanno infatti assaltato il porta valori da lui scortato e, quando Francesco ha tentato di fare opposizione, è stato freddato con la pistola. Monica Coggi riporta il servizio di altre due rapine, una a Roma e una a Milano. Nel primo caso i malviventi sono riusciti a scappare, mentre nel secondo, i tre rapinatori, di origini Calabresi, sono stati arrestati. Si cambia decisamente tono parlando di “Babbo Natale” al femminile: quest’anno un video diffuso ritrae le più sexy modelle delle passerelle internazionali mentre cantano Jingle Bells. Quindi Barbara DUrso introduce la rubrica S.O.S. casa: un’inviata della trasmissione mostra alcuni consigli per gli addobbi della vigilia di Natale 2011. L’idea è quella di attaccare i regali all’albero per fare in modo che gli ospiti prendano dai rami i propri doni. Per la tavola, vengono realizzate alcune decorazioni con pigne e con tovagliette di feltro. Sempre con questo tessuto, un’idea per i bambini: delle stelline e degli alberelli ritagliati formano infatti gli addobbi per la loro cameretta. Completa il tutto una serie di cuscini argentati lungo i divani. E’ poi il momento della D’Ursintervista: il protagonista è il ciclone inarrestabile Jonathan, vincitore del Grande Fratello 5 e diplomato stilista. Come spiega un video, “uno che la moda la fa e la consiglia”. Infatti a Verissimo, con Silvia Toffanin, il ragazzo partecipa in qualità consigliere di moda. All’epoca della quinta edizione, la presentatrice era proprio Barbara d’Urso, che ne rivendica la scoperta.

Dopo il video, l’ospite fa quindi il suo ingresso in studio. Come spiega la conduttrice, il suo vero nome è Jonathan, ed ha una sorella e due fratelli. Una foto mostra tutta la famiglia, con il padre e la madre che vengono definiti da lui riservati. La prima sorpresa è proprio dal primo fratello Yaron: con un video, oltre a salutare, il ragazzo racconta alcuni aneddoti di Jonathan da piccolo. Di lui, il pregi-difetto è sempre stato l’estremo ordine che, sin da quando era piccolo, portava avanti.

Viene mostrata poi una foto della mamma Yaffa da giovane: un video contributo arriva proprio da lei, con una lettera a cuore aperto che suscita in lui commozione.

Si parla anche di scuola: Jonathan aveva una media altissima, e racconta anche che il Gf aveva fatto nascere dei pregiudizi nella gente, che smise di ritenerlo una persona intelligente.

In diretta, giungono poi dei palloncini: riguardano il suo passato in cui intratteneva i bambini.

Viene poi mostrato un dipinto che ritrae Aristotele: si tratta del cane della principessa Patrizia d’Asburgo, sua carissima amica. A sorpresa, lei entra in studio col suo amico a quattro zampe. Prima di salutarla viene chiesto a lei il peggior difetto del suo amico: lei risponde che è ritardatario. (continua alla pagina seguente)

C’è un’altra amica in collegamento dal suo ufficio: si tratta di Sara Ventura, che sta per fare un gesto molto inconsueto. Con una forbice, riduce in pezzi il suo cappello preferito, per esorcizzare il suo estremo attaccamento a questo accessorio. La d’Urso la invita poi a venirla a trovare in studio. In un attimo, lei entra in trasmissione: l’ufficio era solo un trucco di computer grafica. Ad uno sconcertato Jonathan, viene tolto anche il cappello che indossa in diretta: ma il ragazzo, sentendosi “nudo”, ne ruba uno tra il pubblico. Poi viene rivelata la verità: quello distrutto non era il suo cappello preferito, si trattava di un “sosia”. (continua alla pagina seguente)

Il ritmo è serrato, poiché subito viene mandato contributo di Giovanna Santoro, la pasticcera di Jonathan, che gli consiglia di mettere su qualche “chiletto”. A seguire, Maria Ciavattone, la titolare della sua tintoria: visto che egli non ha tempo per lavare i suoi panni, gli viene recapitata una gran quantità di capi lavati ogni settimana.

Non mancano i riferimenti alle sue storie d’amore: la trasmissione, scavando nel suo passato, parla di Jessica, sua ex Fidanzata e amica d’infanzia. Proprio lei è protagonista di un breve saluto, e ne elogia la sua follia e vivacità intellettuale.

Un’altra amica gli manda un saluto: il suo nome è Sara Fargion, che lo definisce uno “specchio”, amico fedele che ti fa capire i propri difetti. L’ultimo accenno è a un fatto mai rivelato in Tv: un ragazzo, nel 2007, si è suicidato perché paragonato a Jonathan ed insultato per i suoi modi effeminati. La sua intenzione, come ammetterà con commozione, è andare tra qualche anno in quella scuola, guardare in faccia quei ragazzi e dirgli che è fiero di essere “come Jonathan”.





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