MELANIA REA/ A Pomeriggio 5 le ultime notizie sul caso e il comportamento di Parolisi. 11 giugno 2012

- La Redazione

Una nuova puntata di Pomeriggio 5 Cronaca è andata in onda oggi, lunedì 11 giugno 2012: sempre attuali gli argomenti trattati nellappuntamento odierno, come il caso Melania Rea

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Pomeriggio 5 Cronaca, riassunto puntata 11 giugno 2012 – Una nuova puntata di Pomeriggio 5 Cronaca è andata in onda oggi, lunedì 11 giugno 2012: sempre attuali gli argomenti trattati nellappuntamento odierno, dai risvolti nel caso dellomicidio di Melania Rea, allattentato di Brindisi fino alla situazione nelle zone dellEmilia colpite dal terremoto. Il programma inizia proprio con le novità riguardanti il caso di Melania Rea: viene letta la lettera scritta da Imma Rosa a Salvatore, in cui scrive di non avere stima in lui, colpevole di aver riempito di menzogne la moglie senza averla mai protetta. In collegamento da Napoli, la donna afferma di non capire come mai Salvatore non è andato a vedere il corpo della moglie dopo il ritrovamento e come mai abbia continuato a cercare le amanti, anche dopo due giorni dal delitto. In studio la parola viene data ai vari ospiti presenti: Picozzi afferma immediatamente che a suo giudizio il fatto che il marito non sia andato a vedere il cadavere della moglie non può essere oggetto di colpevolezza, in quanto persone come lui, come poliziotti, carabinieri e altri che hanno a che fare con la morte tutti i giorni, quando questa li colpisce in prima persona scatta in loro un meccanismo che gli impedisce appunto di vedere le persone amate morte. Sulas prosegue dicendo che, per quanto Parolisi sia bugiardo, manipolatore e vigliacco, ancora non può essere reputato colpevole per il semplice fatto che la prova regina non è stata ancora trovata. Infine Alessandra Mussolini conclude dicendo che Salvatore ha solo utilizzato le donne e che non le ama affatto, in quanto mentire e raggirare non può essere considerato vero amore. Vengono poi mandate in onda le intercettazioni telefoniche tra Parolisi e lamante Ludovica: nella prima di queste lui le spiega di non aver mai torto un capello alla moglie e che stanno facendo di tutto per incastrarlo, mentre nella seconda la ragazza sostiene che Parolisi gli ha rovinato la vita con tutte le sue menzogne. La parola viene quindi data a Giacobini, che sostiene la fragilità della personalità di Salvatore. Proprio a causa di questa sua fragilità luomo avrebbe manipolato la moglie e l’amante, ma la Mussolini sostiene invece che si tratta soltanto di un bugiardo. Picozzi analizza poi il fatto che Parolisi non abbia guardato i parenti della moglie durante l’udienza, spiegando che probabilmente questo suo comportamento viene messo in atto per evitare un peggioramento della sua posizione. Aggiunge inoltre che con la super perizia sarà difficile stabilire l’orario preciso della morte e che anche il momento del bacio dato da Salvatore alla moglie potrebbe rimanere un dubbio, in quanto non si può stabilire con certezza se questo è stato dato prima o dopo la morte di Melania. 

Infine, viene trattato il caso prendendo in considerazione la piccola Vittoria, figlio di Salvatore e Melania, inserita nel processo come parte civile lesa, e che si ritrova contro il padre: secondo Picozzi, la bambina deve essere tutelata e protetta, evitando che subisca un trauma e che, se il padre fosse innocente, ovviamente deve tornare a vivere con lui e non coi nonni. Si cambia poi argomento e si torna a parlare dell’attentato di Brindisi: un servizio spiega che Giovanni Vantaggiato, durante la sua confessione, ha pianto sostenendo di aver compiuto il suo gesto soltanto per vendetta, a seguito delle due truffe che aveva subito.  Ha poi afermato di voler scrivere una lettera per chiedere il perdono alle famiglie delle vittime, specialmente a quella di Melissa, ma i genitori della giovane non vogliono saperne. In studio Sulas spiega che, secondo lui, questo fatto del perdono con la lettera risulta essere una cosa architettata, per il semplice fatto che se non fosse stato arrestato, l’uomo probabilmente non avrebbe scritto nessuna lettera di perdono: aggiunge poi dicendo che non crede all’uomo quando egli sostiene che non voleva compiere stragi, in quanto preparare un ordigno di tale potenza, e sopratutto piazzarlo in un cassonetto di fronte la scuola risulta essere una cosa premeditata, e che quindi, come reato, merita l’ergastolo. Altro argomento trattato dalla trasmissione è l’emergenza del terremoto: l’inviato Loreti, in collegamento da Cavezzo, spiega che anche stamane c’è stata una scossa di 2.7 gradi sulla scala Ritcher a mezzogiorno, e che la gente del posto, sebbene preoccupata e spaventata, cerca di convivere con tale problema. L’inviato prosegue dicendo che la preoccupazione è salita quanto il Centro Grandi Rischi ha rilasciato la notizia che nella giornata di sabato e domenica ci sarebbero state delle scosse come quelle che hanno devastato il paese, notizia poi corretta e successivamente smentita, che ha tranquillizzato la popolazione. A questo proposito interviene Picozzi, che spiega che dare un annuncio di tale importanza deve essere fatto in un modo particolare, senza far precipitare nel panico le persone ma sottolineando il rischio che si corre e cercando di dare diverse soluzioni per permettere alle persone di prepararsi per tale evenienza.





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