GIULIO REGENI / Il caso del ricercatore italiano ucciso in Egitto: liberato Malek Adly dopo 3 mesi di detenzione (Presadiretta, 29 agosto 2016)

- La Redazione

Giulio Regeni, un caso rimasto ancora aperto. Difficile la collaborazione con l'Egitto per arrivare alla verità. A Presadiretta i genitori del ricercatore. New del 29 agosto 2016.

giulio-regeni_R439 Giulio Regeni

Novità importanti nel caso di Giulio Regeni, il ricercatore 28enne italiano ucciso sette mesi fa in Egitto. Il caso sarà ripercorso ed approfondito questa sera nel corso della trasmissione Presadiretta ma nel frattempo arriva dalla Farnesina una notizia relativa alla scarcerazione dell’avvocato Malek Adly, dopo 114 giorni di detenzione nella prigione egiziana di Torah. L’uomo, attivista per i diritti umani, era stato arrestato tre mesi e mezzo fa ed era stato il primo a seguire da vicino il caso di Giulio Regeni, cercando il giovane nelle stazioni di polizia lo scorso 25 gennaio, quando del ricercatore italiano si persero le tracce. Con la sua scarcerazione, accolta positivamente dalla Farnesina, emerge un primo segnale incoraggiante al quale si spera possano fare seguito altri provvedimenti simili nei confronti di attivisti – tra cui molti studenti e ricercatori universitari – che si trovano attualmente nelle carceri in Egitto.

Sette mesi di nulla. Così si potrebbe tradurre questo periodo di tempo se visto nell’ottica della morte di Giulio Regeni. Per il ricercatore 28enne italiano non è stata portata alla luce ancora alcuna realtà, ma le indagini aperte per capire le reali cause della sua morte potrebbero nei prossimi mesi dare un’ulteriore spinta al caso. Nella prima serata di oggi, lunedì 29 agosto 2016, Rai 3 trasmetterà il primo dei cinque appuntamenti con Presadiretta, il programma d’inchiesta di Riccardo Iacona, dove si approfondirà il caso della morte di Giulio Regeni. Per la prima volta sul piccolo schermo i genitori del ricercatore, Paola e Claudio Regeni, rilasceranno un’intervista sulla morte del figlio e sui progressi/regressi vissuti in tanti mesi di indagini e depistaggini. Una dichiarazione esclusiva che vuole rispondere alle numerose domande che sono rimaste ancora aperte, a partire dai movimenti fatti in quei giorni dal figlio e dell’importante lavoro che stava svolgendo al Cairo, un terroritorio in cui determinate azioni possono portare alla morte. Le telecamere di Presadiretta approfondiranno l’argomento, vagliando le diverse testimonianze della cerchia di amicizie di Giulio Regeni ed ascoltando in particolare la dichiarazione di due testimoni finora rimasti a volto coperto. Queste due persone saprebbero esattamente chi è stato ad ordinare la morte di Giulio Regeni e chi ha ucciso materialmente il giovane ricercatore italiano. 





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