Osvaldo Bevilacqua / “Le antiche strade d’Italia” finiscono nel suo ultimo libro (I soliti ignoti)

- Silvana Palazzo

Osvaldo Bevilacqua è l'ignoto noto de I soliti ignoti: le ultime notizie sul giornalista e conduttore. "Le antiche strade d'Italia" finiscono nel suo ultimo libro

Osvaldo Bevilacqua Osvaldo Bevilacqua

È Osvaldo Bevilacqua l’ignoto noto della puntata di oggi, lunedì 2 ottobre 2017, dello show di Raiuno “I soliti ignoti“. Il giornalista e conduttore televisivo negli ultimi tempi è impegnato nella promozione del suo ultimo libro, Antiche strade d’Italia. Abruzzese d’adozione, visto che ama trascorrere molto tempo sull’altopiano delle Rocche, ha messo nero su bianco alcune delle strade che ha girato in lungo e in largo nel Belpaese. Nella sua ultima fatica letteraria Osvaldo Bevilacqua ha raccontato ad esempio la Via Francigena, quella del sale e la Rotta dei Fenici. Il camminare e la scoperta sono gli ingredienti principali del suo libro, dove si trovano però spunti per organizzare al meglio anche i cammini d’Abruzzo. «In Abruzzo non dobbiamo ammaliare i turisti, ma i viaggiatori. Essere noi stessi viaggiatori, per riscoprire noi stessi, e la nostra storia, anche nelle città e nei territori dove abitiamo, e l’Abruzzo ha tanti tesori da scoprire», ha spiegato Osvaldo Bevilacqua recentemente ai microfoni di Abruzzoweb.

IL CASO DEI COMPENSI RAI

Osvaldo Bevilacqua, l’ignoto noto di stasera del programma “I soliti ignoti“, negli ultimi mesi è stato coinvolto nella polemica relativa ai compensi Rai. Uno dei volti più conosciuti della tv italiana, merito soprattutto del suo Sereno Variabile che racconta usi e costumi dell’Italia, è in Rai da oltre vent’anni, ma nonostante ciò non si considera affatto un Paperone. «Ma se pubblicassi il mio compenso direbbero “mamma mia” al contrario. Cinque anni fa guadagnavo intorno ai 200 mila euro lordi. Oggi sono ben lontano da quella cifra», ha spiegato Osvaldo Bevilacqua, come riportato da Il Tempo. Per il giornalista e conduttore la trasparenza non è un problema, ma si aspetta un distinguo tra privilegi e diritti. «Se un conduttore, un giornalista o altro, lavora bene, porta dei risultati ottimi in termini di share e pubblicità, penso sia giusto che gli sia corrisposto un buon compenso. Siamo nel recinto dei diritti». 





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