Valeria Golino/ “Euforia” con Riccardo Scamarcio: “ho detto che non siamo più amici, ma…” (Che tempo che fa)

- Morgan K. Barraco

Valeria Golino sta ancora elaborando la rottura con Riccardo Scamarcio. Oggi sarà ospite della puntata di Che tempo che fa dove parlerà del suo nuovo film Euforia

valeriagolino2018 Valeria Golino

Valeria Golino e Riccardo Scamarcio si rivedono a Che tempo che fa. “Ho letto che non siete più amici…”, la butta lì Fazio. “L’ho detto io”, alza la mano Valeria. “Sai com’è: quando parli tanto, troppo, durante la produzione del tuo film, succede anche questo. Ma io volevo intendere una cosa buona, bella. Ho detto: ‘Non siamo più così amici'”. Chi si è proposto per primo? “E’ stato un tacito accordo. Il copione mi è piaciuto subito, e così anche il personaggio”. Perciò è stato lui; ma anche Valeria, in fondo, sperava che lo facesse. “All’inizio gliene parlai, volevo il suo parere”. E lui ne rimase ammaliato. L’Euforia è quella stessa sensazione che provano i sub quando si immergono per la prima volta. Da qui il titolo del film: “E’ una gioia che cela inquietudine”, precisa Riccardo, “la gioia di un momento”. “La trama è ispirata a una persona a me molto cara, un uomo con suo fratello. Ma il tutto è stato poi romanzato, molto chiaramente”. [agg. di Rossella Pastore]

IL FILM EUFORIA

Valeria Golino sta ancora elaborando la rottura con Riccardo Scamarcio, a cui era legata ormai da tempo. Nei giorni scorsi infatti la regista e attrice ha parlato della fine della loro relazione, così come l’ex compagno. Entrambi distrutti, sembra chiaro che stiano ancora facendo i conti con la loro nuova vita da single. Il tutto a pochi passi dal loro ritorno sul grande schermo, grazie al film Euforia diretto dalla Golino che uscirà nelle sale il prossimo 25 ottobre. Valeria Golino ne parlerà a Che tempo che fa oggi, dove interverrà al fianco del protagonista ed ex fidanzato. Sarà inoltre presente in collegamento anche il co-protagonista Valerio Mastandrea, che in questo nuovo contesto interpreterà il fratello maggiore, un insegnante delle medie del tutto opposto al più piccolo e imprenditore Matteo. “Due uomini che hanno deciso in qualche modo di perdersi”, ha sottolineato la regista durante la presentazione a Cannes.

VALERIA GOLINO, LA ROTTURA CON RICCARDO SCAMARCIO

“È stato difficile trovare quel tono che mi permettesse di entrare o uscire dalla commedia o dal dramma”, ha aggiunto a Coming Soon parlando degli ostacoli incontrati sul set per raccontare questa nuova pagina come regista. Miele è stato infatti il suo debutto ed in quel momento ha potuto fare affidamento su “un certo senso”, mentre in Euforia ha dovuto fare i conti con la retorica e con un doppio genere che le ha richiesto un grande lavoro dietro le quinte. Dieci anni come coppia e ora di nuovo single: Valeria Golino non ha più una relazione con Riccardo Scamarcio e la rottura avviene in un momento particolare della sua vita professionale e personale. “Una sconfitta”, la definisce l’attore parlando delle ferite ancora aperte. Entrambi non sono sicuri di continuare a lavorare insieme: anche se il rapporto professionale è ancora saldo, i caratteri di entrambi potrebbero spingerli verso una chiusura definitiva in ogni contesto.

IL NUOVO FILM EUFORIA

Intanto la Golino si prepara a vivere il debutto del suo ultimo film, Euforia, dove ha affrontato temi che in qualche modo la riguardano da vicino. Per i personaggi di Matteo ed Ettore ha infatti fatto affidamento su quanto è accaduto a persone a lei care, “nel tentativo di tratteggiare, insieme ai protagonisti, la nostra contemporaneità”. Cinque anni dopo il suo debutto dietro la macchina da presa, la Golino ha dichiarato a Cannes di non aver deciso a priori di parlare questa volta della morte, in perfetto contrasto con il primo Miele. Lo ha intuito in un secondo momento, durante il confronto con il direttore della fotografia e la lettura del copione, anche se crede che i problemi esistenziali siano gli unici che può raccontare in anni come quelli, dove il pianeta sta facendo i conti con situazioni terribili. E quindi dal punto di vista drammaturgico, la regista non poteva che ritornare alla fine della vita, “la regina del nostro pensiero”.





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