Jennifer Sterlecchini/ Uccisa con 17 coltellate dal fidanzato Davide Troilo per un tablet (Amore criminale)

- Morgan K. Barraco

Questa sera, domenica 23 settembre, Amore Criminale si occuperà della storia di Jennifer Sterlecchini, uccisa nel dicembre di due anni fa dall'ex fidanzato Davide Troilo.

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Jennifer Sterlecchini massacrata di botte e con 17 coltellate“. Parla così la madre della ragazza uccisa nel dicembre di due anni fa dall’ex fidanzato Davide Troilo. La preoccupazione di mamma Fabiola Bacci, oggi come allora, è che il responsabile del delitto venga fatto uscire di prigione molto prima della conclusione della pena di 30 anni, ottenuta grazie al rito abbreviato. “Non ci tutela nessuno“, dice ancora in un intervento pubblico lo scorso aprile, sicura che il vero ergastolo lo stia vivendo la famiglia. Il dolore della madre è anche doppio. Poco prima di morire, Jennifer è riuscita a chiederle aiuto, sapendo che Troilo l’avrebbe uccisa. “Mamma mi sta ammazzando“, ha detto mentre si trovava all’interno dell’appartamento. Sono state le sue ultime parole. Amore criminale si occuperà del caso di Jennifer Sterlecchini nella puntata di oggi, domenica 23 settembre 2018, ripercorrendo il rapporto che c’era fra vittima e carnefice e come si sono svolti i fatti. Solo per pochi e interminabili istanti Fabio Bacci non assisterà dal vivo al delitto della figlia. “Avevamo fatto i pacchi, li stavamo portando via“, ha riferito all’Huffington Post in seguito alla tragedia. La madre infatti si trovava all’esterno di quell’appartamento in cui la ragazza, all’epoca 26enne, aveva convissuto con Troilo solo fino a pochi giorni prima. 

Jennifer Sterlecchini uccisa da Davide Troilo con 17 coltellate

Uccisa per un tablet. Si giustifica così Davide Troilo con gli inquirenti, parlando del perché sia scoppiata la lite con l’ex fidanzata Jennifer Sterlecchini. I due avrebbero litigato poco prima che la ragazza lasciasse l’appartamento in cui abitavano e la lite furiosa si sarebbe trasformata poi in omicidio. Un brutale delitto, se si considera che Troilo si sarebbe gettato contro la vittima riempiendola di botte ed infine l’avrebbe accoltellata, colpendola 17 volte. E’ l’esito drammatico dell’autopsia che verrà fatta a Jennifer e che metterà in luce la rabbia forse provata in quel momento dall’ex fidanzato. Troilo verrà condannato poi quasi due anni dopo l’omicidio a 30 anni di reclusione, in primo grado e con il rito abbreviato. La perizia psichiatrica ha escluso che al momento della tragedia si trovasse affetto da patologie mentali e per questo è stato dichiarato in grado di intendere e volere. Un trattamento fin troppo severo secondo l’avvocato Giancarlo De Marco, difensore di Troilo. Commentando la sentenza ha manifestato la propria perplessità sulla scelta dei giudici, citando casi analoghi in cui la pena è stata più contenuta, come nel caso di Salvatore Parolisi, condannato a 20 anni in via definitiva, o Alberto Stasi, a cui è stata inflitta una pena di 16 anni in Cassazione. Il difensore ricorrerà quindi all’appello nella speranza di poter ottenere un trattamento favorevole al suo cliente, soprattutto perché a suo dire “la sussistenza dell’aggravante dei futili motivi” potrebbe essere irreale, soprattutto per come è stata contestata, come riporta Il Pescara.





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