JUVENTUS/ Pogba come Vieira? No, anche meglio…

- Luciano Zanardini

LUCIANO ZANARDINI dedica l'articolo di oggi a Paul Pogba, nuovo idolo della tifoseria juventina: il suo secondo gol in campionato vale i tre punti, ma c'è molto di più nel francese.

Pogba_Bologna_testa Paul Pogba ha appena impattato di testa: la Juventus vince 2-1 (Infophoto)

I numeri sono tutti dalla sua parte, anche quella sana presunzione che fa crescere e diventare grandi. Classe 1993, Paul Pogba in grande velocità sta bruciando le tappe con il suo fisico prestante (186 centimetri d’altezza per 80 chilogrammi) e si sta conquistando l’affetto dei tifosi. Che dire, anche questa volta Beppe Marotta ha azzeccato l’investimento. La caratteristica principale di Paul è quella di sapersi adattare a tutti i ruoli del centrocampo, non a caso è arrivato come potenziale sostituto di Pirlo (nella posizione che preferisce) ma si sta prendendo i suoi spazi come valida alternativa a Vidal e Marchisio. Per il fisico e per la capacità di essere decisivo su palla inattiva viene paragonato spesso a una vecchia conoscenza della Juventus, Patrick Vieira. Rispetto a Vieira può, però, vantare una maggiore velocità e forse un tasso tecnico superiore: Vieira era, infatti, più un mediano ruba palloni. Paul Pogba è nato il 15 marzo 1993 a Lagny-sur-Marne, un quartiere vicino a Parigi, da una famiglia emigrata dalla Guinea. Ha iniziato a giocare a calcio a sei anni con il Roissy-en-Brie, poi è passato al Torcy diventandone il capitano a 13 anni. Pogba ha dalla sua, dicevamo, la sana presunzione che gli permette di non sentire il peso della maglia bianconera e di aspirare a grandi traguardi. Candidamente ha ammesso di ispirarsi ad Andrea Pirlo, ma ha anche dichiarato di non sentirsi poi così inferiore. Deve fare ancora molta di strada per avvicinarsi al centrocampista bresciano, ma potenzialmente ha le carte in regola per esprimere ad alto livello quantità e qualità, un binomio raro di questi tempi. Certo ha l’opportunità di migliorarsi, seguendo anche i consigli di mister Conte. L’attuale tecnico Angelo Alessio ha tessuto le lodi del ragazzo, ma gli ha anche ricordato che per guadagnarsi il posto da titolare non ha bisogno di sfoggiare troppi virtuosismi fini a se stessi. Il ragazzo capirà? Se facessimo la medesima domanda a Ferguson, la risposta sarebbe eloquente: no. Il tecnico scozzese del Manchester United non ha ancora digerito la scelta del giovane francese (capitano dell’under 20) di fare armi e bagagli in direzione Torino. Anche se, a onor del vero, il Manchester aveva tenuto lo stesso comportamento con il Le Havre (squadra dove si era messo in luce), scatenando un contenzioso davanti alla Fifa. Il club transalpino aveva accusato gli inglesi di aver condotto la trattativa in maniera irregolare, convincendo a suon di sterline (90 mila) e con la promessa di una casa Paul, che invece…

… aveva un accordo (non scritto) con la squadra d’origine per restare e firmare, a 18 anni, un contratto professionistico. Nel 2009, invece, passò alla corte di sir Alex. Pochi minuti nelle gambe sono bastati al suo procuratore (il solito Raiola) per dirottarlo a Vinovo. Per aggiornare la cronaca, bisogna anche dire che anche il Le Havre è stato accusato dal Torcy di avere tenuto lo stesso atteggiamento del Manchester. Chi di spada ferisce, di spada perisce.





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