SARAH SCAZZI/ Mons. Fisichella: La spettacolarizzazione del dolore è diventata una forma di violenza
Mons. Fisichella, dalle pagine di Oggi, mette in guardia dai pericoli della spettacolarizzazione del dolore, in merito al caso Sarah Scazzi
Mons. Fisichella, dalle pagine di Oggi, mette in guardia dai pericoli della spettacolarizzazione del dolore, in merito al caso Sarah Scazzi
Abbiamo oltrepassato ogni limite. La spettacolarizzazione del dolore a cagione degli indici d’ascolto ha raggiunto il «raccapricciante». Lo dice Mons. Fisichella in un articolo pubblicato su oggi intitolato: “Sempre più dolore in tv si trasforma in spettacolo. Non si sta esagerando? “. «Ci sono momenti nella vita che vanno vissuti nell’intimità, senza telecamere e le luci della ribalta», spiega Fisichella. E aggiunge: «In questi casi, infatti, la vicinanza, la solidarietà, l’affetto, dovrebbero coniugarsi con il silenzio».
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Solo così per Fisichella il dolore diventa sopportabile. Al contrario, la spettacolarizzazione lo banalizza. A nulla vale, poi, la pretesa del diritto di cronaca. Non esistono, infatti, diritti che ne calpestino altri, spiega Fisichella facendo presente che una telecamera e un microfono messi in mano a chi abbia «il complesso dello scoop a tutti i costi», possono diventare armi molto pericolose, ed esercitare una «forma di violenza da cui star lontani».
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