PAPA/ Benedetto XVI svela il compito dei cristiani della post-modernità
21 dicembre 2010 Ubaldo Casotto(Foto)
Del discorso alla Curia andrebbero poi commentati (altri lo faranno) anche il passaggio sulle persecuzioni dei cristiani nel mondo e quello, culturalmente decisivo, sul concetto di “coscienza” in Newman, che va al cuore del dialogo con la post-modernità cui Benedetto XVI ci invita.
Perché il problema è e resta quello della contemporaneità di Cristo, ben espresso dalla ormai nota domanda di Fedor Dostoevskij: “Un uomo colto, un europeo dei nostri giorni, può credere, credere proprio, alla divinità del figlio di Dio, Gesù Cristo?”.
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Grandiose le parole del Pontefice. Perché cristalline: sgorgano limpide da una completa trasparenza ed umiltà della persona, dalla purezza della fede. Come di solito, il Papa esprime della Chiesa la sua più genuina ispirazione. Non è dai papi che proviene l'"ansia di adeguarsi al mondo". A me pare che quegli ecclesiasti che "non si accorgevano neanche di farlo sempre con molto ritardo" sono gli stessi che prontamente intervengono in dibattiti e diatribe politiche con dichiarazioni pubbliche ad hoc.