POVERTA’/ Il rapporto sui diritti globali: in Italia, 13,6 milioni di lavoratori e 7,5 di pensionati sarebbero poveri

- La Redazione

E’ stato presentato il Rapporto sui Diritti Globali 2010: la povertà in Italia, secondo il rapporto è decisamente superiore a quanto si possa immaginare.

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E’ stato presentato il Rapporto sui Diritti Globali 2010: la povertà in Italia, secondo il rapporto è decisamente superiore a quanto si possa immaginare. In Italia, infatti, vivono sotto la soglia della povertà ben 13,6 milioni di lavoratori italiani.

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Sono 13,6 milioni i lavoratori italiani che guadagnano meno di 1.300 euro netti al mese la metà dei quali (6,9 milioni di cui il 60 % donne) non superano i 1.000 euro mensili. Tra i pensionati sono, invece, ben 7,5 milioni quelli che percepiscono meno di 1.000 euro al mese. Questo è quanto emerge dal Rapporto sui Diritti Globali 2010 dell’Associazione Società Informazione promosso da Cgil, Arci, Action Aid, Antigone, Cnca, Fondazione Basso, Forum Ambientalista, Gruppo Abele, Legambiente. Dall’indagine presentata questa mattina a Roma nella sede della Cgil in Corso d’Italia emerge che tra il 2002 e il 2008 il reddito netto familiare ha perso ogni anno 1.599 euro tra gli operai e 1.681 euro tra gli impiegati. Nel 2009, il 10% degli occupati si posiziona sotto la soglia della povertà relativa; un dato che ha visto un incremento di 1,4 punti negli ultimi due anni. Un altro dato che dal 2008 al 2009 è significativamente aumentato rappresenta la percentuale di famiglie povere che percepiscono esclusivamente redditi da lavoro (dall’8,7% al 9,7% del totale delle famiglie povere), sale infatti dal 13,9% dell’anno precedente al 14,5% tra gli operai, dal 7,9% all’11,2% invece per i lavoratori autonomi.

 L’INCONTRO TRA GOVERNO E PARTI SOCIALI – Proprio domani è previsto l’incontro tra Governo e parti sociali per la manovra economica che, secondo il portavoce della presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti, non prevederà nessun condono edilizio o nuove tasse. Inoltre Berlusconi ha assicurato che non ci saranno tagli su scuola, sanità e pensioni.





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