CONGEDO DI PATERNITA’/ E’ obbligatorio restare quattro giorni a casa per i neopapà – La proposta di Pd e Pdl
Il congedo di paternità obbligatorio potrebbe diventare realtà anche in Italia. La legge, se approvata, obbligherebbe i padri a prendersi 4 giorni di concedo dal lavoro alla nascita dei loro figli
– Il congedo di paternità obbligatorio potrebbe diventare realtà anche in Italia. La legge, se approvata, obbligherebbe i padri a prendersi 4 giorni di concedo dal lavoro alla nascita dei loro figli. Il congedo di paternità obbligatorio sarebbe a carico dell’azienda, che dovrebbe pagare ai dipendenti 4 giorni di stipendio pieno, mentre per i lavoratori autonomi, a carico della previdenza sociale.
Anche in Italia, come nella maggior parte dei paesi europei, potrebbe presto arrivare il «Congedo di paternità obbligatorio», che permetterebbe ai neo-papà di stare con i propri bambini nei loro primi giorni di vita. Si tratta di una proposta di legge la discussione della quale è iniziata alla Camera mercoledì. Se approvata, i padri sarebbero obbligati a prendersi 4 giorni di concedo subito dopo la nascita dei pargoli. I 4 giorni sarebbero a carico dell’azienda per i dipendenti e del sistema previdenziale per gli autonomi. Al vaglio della commissione Lavoro della Camera ci sono due proposte di legge molto simili. La prima, dal Pd, è stata scritta da Alessia Mosca e firmata da 25 deputati. La seconda è opera di Barbara Saltamartini, del Pdl, ed è stata sottoscritta da 36 deputati. «L’Europa ci impone di portare a 65 anni l’età pensionabile per le donne ma è opportuno riequilibrare anche un altro pezzo della vita, e cioè la cura dei figli che non può essere a carico solo delle mamme», ha spiegato onorevole Mosca. «Il vero obiettivo – ha spiegato Saltamartini – è passare dalle pari opportunità alle pari responsabilità. E quindi pensare non alla tutela delle donne, ma ad un sistema che consenta alla famiglia di organizzarsi».
Secondo Alessia Mosca, «l’obbligo di restare a casa può insegnare che prendersi cura dei bambini è bello. Può rompere un tabù, avviare una rivoluzione». E, a proposito degli eventuali costi per le aziende,«quattro giorni per lavoratore con un tasso di natalità dell’1,24% – spiega la Saltamartini – sono davvero poco cosa. E poi vogliamo aiutare le famiglie a fare figli e le donne a rimanere nel mondo del lavoro. Anche questo è sviluppo».
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