PROCESSO RUBY/ Sentenza dopo il voto. La madre non si presenta in aula, revocata la sua testimonianza

- La Redazione

Non si è presentata oggi in aula la mamma di Ruby convocata a testimoniare: non ha i soldi per permettersi di pagare il biglietto aereo. I giudici le revocano la testimonianza

ruby_R439 foto:Infophoto

Processo Ruby un altro stop che innervosisce l’accusa. Oggi infatti era prevista la testimonianza della madre di Ruby, la signora Zhara Yazhili, ma la donna non si è presentata. La teste, convocata dalla difesa di Silvio Berlusconi, ha infatti inviato una e-mail cin cui lamentava di non potersi permettere le spese di viaggio fino a Milano (vive in provincia di Messina) dato che i legali di Berlusconi non hanno autorizzato il pagamento del biglietto aereo che era invece già stato prenotato in una agenzia del posto. Ci sono volute quindi cinque ore di camera di consiglio e i giudici hanno deciso di revocare alla donna la facoltà di testimoniare in futuro, nonostante l’avvocato Ghedini avesse chiesto un rinvio per poterla sentire. Zhara Yazhili nella sua mail aveva sottolineato la sua volontà di testimoniare ma di essere impedita a farlo perché “la difesa di Berlusconi non mi ha pagato il biglietto aereo e io non posso permettermi di comprarlo”. Secondo Paola Rubini del gruppo di legali che difende il Cavaliere invece la madre di Ruby non si sarebbe più fatta sentire e ha chiesto che venga ascoltata nella prossima udienza. Per il pm Bocassini invece una reazione infuriata: assurdo, ha detto, che in questo mondo globalizzato nessuno abbia pensato di fare un biglietto online: “Valuterà il tribunale se c’è una necessità reale della difesa di sentire la testimone”. I giudici hanno dunque valutato e deciso di revocare la testimonianza: il comportamento della donna è stato giudicato “omissivo”. Prossima udienza adesso il 4 febbraio giorno in cui sarà convocata il pm del tribunale dei minori in servizio la notte tra il 27 e il 28 maggio del 2010 quando Ruby venne fermata e portata in caserma.  La decisione di convocarla viene presa d’ufficio senza che nessuna delle due parti lo abbia richiesto, perché considerata assolutamente necessaria “in ordine ai contatti avuti col personale della Polizia, e, segnatamente, col personale della Questura di Milano, nonché per chiarimenti sul contenuto della nota da lei trasmessa al procuratore capo relativa agli accadimenti di quella notte”. 

Non è piaciuta alla difesa la decisione, giudicata lesiva dei diritti della difesa perché decisa senza sentire le parti. Infine anche se non deciso ufficialmente, sembra che requisitoria e sentenza si terranno solo dopo le elezioni dei prossimi 24 e 25 febbraio. 





© RIPRODUZIONE RISERVATA

I commenti dei lettori

Ultime notizie

Ultime notizie