PAPA/ Omelia di Santa Marta: Gesù pianse per Gerusalemme e oggi piange per il nostro cuore chiuso

- La Redazione

Durante l'omelia presso Casa Santa Marta Papa Francesco ha paragonato le lacrime di Gesù davanti al rifiuto di Gerusalemme alle lacrime della Chiesa per il nostro cuore chiuso

bergoglio_papa_nuova_r439 Papa Francesco (Infophoto)

Gesù ha pianto per Gerusalemme, ha detto oggi Francesco durante l’omelia presso Casa Santa Marta, e oggi la Chiesa piange su di noi per le chiusure del nostro cuore. Il popolo eletto, ha detto, non aveva tempo per la città eletta, la rifiutò: “Gerusalemme si sentiva contenta, tranquilla con la sua vita e non aveva bisogno del Signore: non se ne era accorta che aveva bisogno di salvezza. E per questo ha chiuso il suo cuore davanti al Signore. Il pianto di Gesù su Gerusalemme è il pianto sulla sua Chiesa, oggi, su di noi”. Ha quindi aggiunto: “E perché Gerusalemme non aveva ricevuto il Signore? Perché era tranquilla con quello che aveva, non voleva problemi. Ma anche – lo dice il Signore nel Vangelo – ‘se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che ti porta la pace. Non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata’. Aveva paura di essere visitata dal Signore; aveva paura della gratuità della visita del Signore. Era sicura nelle cose che lei poteva gestire. Noi siamo sicuri nelle cose che noi possiamo gestire… Ma la visita del Signore, le sue sorprese, noi non possiamo gestirle”. Gerusalemme aveva dunque paura di essere salvata, aveva paura del Signore, del suo Sposo e allora Gesù pianse. La Croce, ha detto ancora, fu il prezzo di quel rifiuto e ci mostra l’amore di Gesù che lo porta a piangere ancora oggi tante volte per la Sua Chiesa. “Io mi domando: oggi noi cristiani, che conosciamo la fede, il catechismo, che andiamo a Messa tutte le domeniche, noi cristiani, noi pastori siamo contenti di noi? Perché abbiamo tutto sistemato e non abbiamo bisogno di nuove visite del Signore… E il Signore continua a bussare alla porta, di ognuno di noi e della sua Chiesa, dei pastori della Chiesa. Eh sì, la porta del cuore nostro, della Chiesa, dei pastori non si apre: il Signore piange, anche oggi”. 







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