AMANDA KNOX/ Dershowitz (Harvard): l’estradizione è un fatto dovuto

- int. Alan Dershowitz

Per ALAN DERSHOWITZ, nei casi di sentenze definitive per reati gravi come l’omicidio, il governo americano è obbligato ad accettare la sentenza definitiva dei giudici italiani

amandaknox_sbarreR439 Immagine di archivio

“Il governo statunitense non ha nessuna motivazione legale per rifiutarsi di estradare Amanda Knox. Se dovesse arrivare la condanna definitiva per omicidio, l’estradizione sarebbe un fatto dovuto”. Lo sottolinea Alan Dershowitz, professore di Diritto alla Harvard Law School. Dopo la sentenza di giovedì da parte della Corte d’Assise d’Appello di Firenze, Amanda Knox ha assicurato che farà di tutto per opporsi a una seconda detenzione per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher nel 2007. Intervistata dalla tv americana, la ragazza 26enne ha reso noto che non ritornerà mai di sua spontanea volontà in Italia per scontare la nuova pena di 28 anni e sei mesi.

Professor Dershowitz, Amanda Knox potrebbe essere estradata?

Negli ultimi anni gli Stati Uniti hanno chiesto e ottenuto l’estradizione di diverse persone dall’Italia, e sarebbe una vera contraddizione se ora ci rifiutassimo di estradare Amanda Knox. Se non esistono basi legali per rifiutare una richiesta di questo tipo, le autorità Usa devono accettarla, e io ritengo che queste basi legali per rifiutare non ci siano.

Quali basi legali sono necessarie per accettare di estradare Knox?

Nei casi di sentenze definitive per reati gravi come l’omicidio, il governo americano è obbligato ad accettare l’estradizione. Le basi legali sono quindi le stesse sentenze dei tribunali italiani. Nonostante l’assoluzione nei confronti di Amanda Knox decisa il 3 ottobre 2011 da parte della Corte d’Assise d’Appello di Perugia, due distinti tribunali italiani hanno formulato delle sentenze di condanna e la Corte di cassazione ha annullato l’unica assoluzione. Per questo motivo ritengo che non ci siano delle motivazioni legali perché gli Stati Uniti si oppongano a un’eventuale richiesta dell’Italia di estradare Amanda Knox.

Ritiene che la colpevolezza di Amanda Knox sia emersa con sufficiente chiarezza?

Esistono ragionevoli dubbi sulla sua colpevolezza, ma ci sono anche numerose prove contro di lei. E’ quindi un caso molto complicato, ma la decisione ultima spetta ai giudici italiani e non al governo americano.

Che cosa ne pensa dei dubbi sulla credibilità del sistema giudiziario italiano sollevati dagli Stati Uniti?

Gli Stati Uniti non hanno il diritto di mettere in dubbio la credibilità legale di un altro sistema giudiziario occidentale come quello italiano. Abbiamo sistemi differenti e alcuni affermano che il nostro sia migliore. Forse è così, ma questa non può essere la base per rifiutare un’estradizione. Non stiamo parlando dell’Iran o della Cina, ma di uno Stato come quello italiano il cui sistema giudiziario è assolutamente dignitoso, pur avendo alcune differenze rispetto al sistema americano.

 

Che cosa ne pensa del comportamento di Amanda Knox dopo il suo ritorno negli Usa?

Dopo il suo ritorno negli Usa ha cercato di rendere la migliore immagine possibile di sé. E’ andata in televisione per parlare del suo caso, ma si è rifiutata di ritornare in Italia per testimoniare, mentre se lo avesse fatto avrebbe incrementato le sue possibilità di essere assolta.

 

(Pietro Vernizzi)





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