PAPA/ Omelia di Santa Marta: custodire il Creato non è opera dei “verdi” ma dei cristiani

- La Redazione

Nell'omelia di oggi a casa Santa Marta il papa ha spiegato come Cristo abbia portato una seconda creazione che continua ad andare avanti, ecco quale il compito del cristiano

Francesco_Papa_SediaR439 Immagine di archivio

La creazione dell’universo narrata dalla Genesi è stato uno degli spunti per l’omelia di stamane di papa Francesco presso Casa Santa Marta. La creazione non è finita, ha detto, perché nel vangelo di oggi vediamo l’altra creazione di Dio, quella di Gesù, che viene a ricreare quello che era stato rovinato dal peccato, ha detto. “Questa ‘seconda creazione’ è più meravigliosa della prima; questo secondo lavoro è più meraviglioso”. C’è “un altro lavoro, quello della perseveranza nella fede che lo fa lo Spirito Santo, Dio lavora, continua a lavorare, e noi possiamo domandarci come dobbiamo rispondere a questa creazione di Dio, che è nata dall’amore, perché Lui lavora per amore. Alla ‘prima creazione’ dobbiamo rispondere con la responsabilità che il Signore ci dà: ‘La Terra è vostra, portatela avanti; soggiogatela; fatela crescere’. Anche per noi c’è la responsabilità di far crescere la Terra, di far crescere il Creato, di custodirlo e farlo crescere secondo le sue leggi. Noi siamo signori del Creato, non padroni” ha spiegato. Bisogna perciò non impadronirsi del creato ma farlo andare avanti fedeli alle leggi del creato stesso: “Quando noi sentiamo che la gente fa riunioni per pensare a come custodire il Creato, possiamo dire: ‘Ma no, sono i verdi!’ No, non sono i verdi! Questo è cristiano! E’ la nostra risposta alla ‘prima creazione’ di Dio. E’ la nostra responsabilità. Un cristiano che non custodisce il Creato, che non lo fa crescere, è un cristiano cui non importa il lavoro di Dio, quel lavoro nato dall’amore di Dio per noi. E questa è la prima risposta alla prima creazione: custodire il Creato, farlo crescere”. Ricordando poi quanto detto da San Paolo, Francesco ha spiegato come rispondere alla seconda creazione: riconciliandoci con Dio, perché la riconciliazione è opera di Cristo. Noi crediamo in un Dio “personale” ha aggiunto, persona Padre, persona Figlio e persona Spirito Santo: “E tutti e tre sono coinvolti in questa creazione, in questa ri-creazione, in questa perseveranza nella ri-creazione. E a tutti e tre noi rispondiamo: custodire e far crescere il Creato, lasciarci riconciliare con Gesù, con Dio in Gesù, in Cristo, ogni giorno, e non rattristare lo Spirito Santo, non cacciarlo via: è l’ospite del nostro cuore, quello che ci accompagna, ci fa crescere. Che il Signore ci dia la grazia di capire che Lui” è all’opera “e ci dia la grazia di rispondere giustamente a questo lavoro di amore”.







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