FAMILY DAY 2016 / Unioni civili, il sì unanime dei senatori Pd al ddl Cirinnà: il 2 febbraio i Dem decidono su libertà di voto (oggi, 26 gennaio)

- La Redazione

Family Day 2016 e legge sulle unioni civili: le parole del cardinale Bagnasco, i bimbi hanno diritto di avere un papà e una mamma e non sono un diritto dei genitori. Ultime notizie

famiglia_foto_nuova_R439 (InfoPhoto)

E sulle unioni civili il Pd ritrova l’unione. Non è un gioco di parole, ma nella settimana del Family Day 2016 che segnerò una tappa importante nella società italiana sul tema enorme della famiglia e dei diritti civili per le varie coppie anche omosessuali: i senatori del Pd oggi hanno trovato l’accordo unanime e il conseguente sì al pacchetto ddl Cirinnà esattamente come era stato importato prima della riunione. Ritrovata unione dunque? Così pare anche se alcuni raccontano di un’assemblea molto animata, con il gruppo che comunque alla fine ha votato compatto al disegno di Legge sulle unioni civili. Dunque Stepchild adoption, utero in affitto e coppie omosessuali, tutti i punti più spinosi per ora vengono portati in Aula dal Pd che da giovedì inizierà a vedere al senato le prime discussioni sul ddl. La battaglia però non sembra finire, con l’ala dei cattolici Dem che ha ottenuto di poter discutere settimana prossima, il 2 febbraio 2016, un incontro per decidere con tutto il Partito Democratico del voto su libertà di coscienza. «Questa volta la legge la portiamo a casa», ha affermato ai cronisti fuori dall’assemblea, Luigi Zanda, presidente dei senatori Pd. La legge per ora non viene stravolta, ma certamente tra Family Day di sabato e le prime discussioni in aula qualcosa ancora potrà succedere, con il livello delle polemiche che è destinato ad alzarsi.

Dopo le parole di Bagnasco e del Papa sul tema Family Day 2016 e legge sulle unioni civili in discussione in Parlamento, interviene nel forte dibattito nazionale anche l’arcivescovo di Oristano, mons. Ignazio Sanna, che ai fedeli e concittadini rivolge un appello importante. «Se teniamo presente la concezione di famiglia sottesa ai principi esposti dal Papa», ovvero che la chiesa ha indicato al mondo che non ci può essere confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione, «e a quello che dice la Costituzione, quando si parla di Repubblica che riconoscere i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, allora dovremmo affermare che sia un fattore di ragionevolezza e civiltà ribadire che le coppie omosessuali non possano essere equiparate al matrimonio e alla famiglia». Secondo Sanna, la questione è un fattore di ragionevolezza e civiltà, e anche sul tema delle unioni civili nel merito dà un giudizio molto interessante: «è ragionevole anche che chi contrare una unione omosessuale o qualsiasi altra unione affettiva, sia garantito nei suoi diritti e nei suoi doveri personali e che, quindi, sia necessaria una legge sulle unioni civili». Il finale della prolusione, pubblicata dall’agenzia SiR, si accoda alle parole di Bagnasco ieri davanti alla Cei, ovvero che bisogna ritornare a ribadire che “gli adulti non trasformino i loro desideri in diritti e impongano al minore ciò che ritengono bello e giusto per se stessi”.

La guerra sulle “luci lombarde” non finisce, quella sul Family Day pure e le unioni civili continuano a “spaccare” il paese in due, tra politica e società. Posto che le parti non necessariamente possono essere due – siamo sicuri, che l’unica alternativa all’integralismo sia altro integralismo? – in regione Lombardia la querelle dopo la decisione di Maroni e della maggioranza di accendere le luci del Pirellone negli scorsi giorni, continua senza sosta. Arriva la proposta delle opposizioni, Pd e M5s, che vorrebbero mettersi d’accordo e accendere le luci dal 13esimo al 16esimo piano, quello occupato proprio dagli uffici dell’opposizione, per poter aggiungere alle parole “family day” un “x tutti” oppure “4 alla” che di fatto renderebbe il messaggio allargato a tutti, associazioni e coppie omosessuali comprese. Una mossa ironica, ovviamente, che non è detto che accada, ma che racconta di una situazione davvero paradossale all’interno del Consiglio Regionale, con l’ufficiale richiesta di Ambrosoli di disertare le sedute delle commissioni regionali e chiede “un chiarimento politico” dopo l’uso improprio,secondo il Pd, del Palazzo Pirelli. Quando finirà questa “guerra” infinita?

Si agitano le acque attorno al Family Day del Circo Massimo di sabato 30 gennaio 2016, nella stessa settimana dove cominciano le discussioni della legge sulle unioni civili in Parlamento, per la precisione giovedì prossimo. Il ddl Cirinnà è la pietra dello scandalo di questi ultimi giorni politici e non solo, con la società che sembra spaccata sulle varie parti della legge che convincono/non convincono, dalla stepchild adoption fino al riconoscimento delle coppie omosessuali magari anche con l’adozione appresso. Interviene il presidente della Cei, Cardinale Angelo Bagnasco e la linea pronunciata è molto chiara: «i credenti hanno il dovere e il diritto di partecipare al bene comune con serenità di cuore e spirito costruttivo di iscrivere la legge divina nella vita della città terrena. Assumano la proprio responsabilità alla luce della sapienza cristiana e facendo attenzione rispettosa alla dottrina del Magistero», esprimendo la piena libertà e nello stesso tempo responsabilità in fatto di decisioni politiche per il laico cattolico in politica. Ma i punti già importanti arrivano verso la fine della prolusione, con due affermazioni che entreranno nel dibattito pubblico: «Nella famiglia vi è una punta di diamante, i figli: ma attenzione, non sono mai un diritto, poiché sono i più deboli ed esposti. Non sono mai un diritto, poiché non sono cose da produrre», e poi “i bambini hanno diritto di crescere con un papà e una mamma, la famiglia è un fatto antropologico, non ideologico”. 





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