TRIFONE E TERESA / News, Giosuè Ruotolo: 600 utenze sotto controllo nella fase iniziale delle indagini (Oggi 20 ottobre 2016)
Trifone e Teresa, ultime news: da dove provengono le misteriose ferite rinvenute sul corpo del militare ucciso? L'ipotesi alternativa della difesa di Giosuè Ruotolo.
Il processo a carico di Giosuè Ruotolo, nel corso delle 27 udienze in programma fino alla fine del prossimo maggio si pone l’obiettivo di rivelare la verità sul duplice delitto di Trifone e Teresa. Il quotidiano Il Gazzettino ha raccontato quali sono state le indagini iniziate subito dopo il 17 marzo 2015. Oltre 10 milioni di dati sono stati analizzati dalle oltre 600 utenze telefoniche. Si tratta del cellulare di chiunque, nella sera del delitto, si trovava nei pressi del parcheggio della palestra di Pordenone dove si è compiuto l’omicidio. Nel dettaglio, si fa riferimento alle indagini iniziali le quali ancora non avevano approfondito il presunto coinvolgimento di Giosuè Ruotolo. Nel corso dell’ultima udienza ha fatto molto scalpore la visione delle immagini che immortalavano i corpi senza vita di Trifone e Teresa e che sarebbero state utili per spiegare le dinamiche ed i punti precisi relativi agli spari che avrebbero colpito i due fidanzati, escludendo così la pista inziale dell’omicidio-suicidio.
Nel corso della seconda udienza del processo a carico di Giosuè Ruotolo, presunto assassino di Trifone e Teresa, sono emersi i primi dubbi da parte della difesa del militare in carcere. Come rivela il quotidiano Messaggero Veneto, gli avvocati difensori dell’unico indagato del duplice delitto, avrebbero contestato anche la dinamica dell’omicidio manifestando non pochi dubbi sulla traiettoria dei proiettili rivelata dalla perizia balistica. L’avvocato Esposito avrebbe chiesto al medico legale Giovanni Del Ben se il killer si sarebbe potuto macchiare dopo il colpo nei confronti di Teresa. L’esperto ha escluso tale evenienza, così per quanto riguarda gli altri colpi che avrebbero colpito Trifone. Per il consulente dei pm, l’assassino non si sarebbe sporcato. Per il gip, tuttavia, il fatto che Ruotolo fosse tornato a casa dopo il delitto con un abbigliamento diverso sarebbe “coerente e funzionale alla necessità di procurarsi indumenti da indossare per l’esecuzione dell’omicidio e dei quali disfarsi subito per evitare di rinvenire su di essi tracce dell’azione (sangue, materiale biologico, residui di polvere da sparo)”.
Lo scorso 17 ottobre, il processo sul duplice delitto di Trifone Ragone e Teresa Costanza è entrato ufficialmente nel vivo con la seconda udienza a carico del presunto assassino Giosuè Ruotolo. Durante il secondo appuntamento in Corte d’Assise ad Udine, come riporta il quotidiano online Messaggero Veneto sarebbe emerso un nuovo mistero legato al giallo di Pordenone. Si tratta di una pista alternativa avanzata dalla difesa del militare 26enne di Somma Vesuviana, dallo scorso marzo in carcere a Belluno con le accuse di duplice omicidio. Nello specifico, sarebbero spuntate due ferite misteriose sul corpo di Trifone, ex commilitone ed ex coinquilino di Giosuè Ruotolo, l’unico indagato del delitto di via Interna, dove a perdere la vita il 17 marzo 2015 è stata anche la fidanzata Teresa. A quanto pare, il militare di Adelfia avrebbe riportato oltre ai colpi di pistola con i quali è stato ucciso anche alcune ferite sospette. Si tratterebbe di una doppia abrasione col finale dei lembi sollevati sul capo e una contusione sulla spalla. Il medico legale che su richiesta della Procura ha eseguito l’autopsia sui corpi di Trifone e Teresa, avrebbe rivelato come le ferite misteriose rinvenute sul corpo di Ragone fossero state inferte dalle 48 alle 10 ore prima del duplice delitto avvenuto nel parcheggio del Palasport di Pordenone. Da dove provenivano queste ferite? Trifone se le era procurate durante un allenamento in palestra o era stato vittima di una aggressione violenta? Questa, secondo l’avvocato Giuseppe Esposito (che insieme a Rigoni Stern rappresenta la difesa di Giosuè Ruotolo) potrebbe essere letta come una interessante pista alternativa rispetto a quella avanzata finora dalla Procura. Secondo uno dei legali del presunto assassino della coppia, potrebbe infatti esserci un collegamento tra le misteriose ferite sul corpo di Trifone ed i messaggi che sei giorni prima del delitto il militare pugliese inviò a Teresa raccontandole di aver “fatto a mazzate”. Il consulente medico legale del pm, in merito, avrebbe però respinto l’ipotesi secondo la quale le abrasioni riportate da Ragone potessero risalire a quasi una settimana prima del duplice omicidio.
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