BEATO CORRADO CONFALONIERI/ Santo del giorno, il 19 febbraio si celebra beato Corrado Confalonieri
Beato Corrado Confalonieri, è il beato che viene celebrato oggi, venerdì 19 febbraio, dalla chiesa cattolica. Ha origini nobili discendente della famiglia Confalonieri. La sua storia
Nella giornata del 19 febbraio la Chiesa Cattolica celebra la memoria del beato Corrado Confalonieri, più comunemente conosciuto con il nome di beato Corrado Eremita. La Chiesa celebra la memoria del Beato nel giorno della sua morte. Beato Corrado Eremita nasce a Calendasco, in Piacenza, nel 1290. Ha origini nobili, poiché discende dalla ricca ed importante famiglia dei Confalonieri, che essendo sempre stata guelfa e fedelissima alla Chiesa cattolica, aveva ricevuto moltissimi feudi in segno di riconoscimento. La tradizione racconta che beato Corrado durante l’età della giovinezza si macchiò di una grandissima colpa. Sembra, infatti, che in occasione di una battuta di caccia con alcuni amici, il triste esito dell’uscita avesse spinto il giovane beato Corrado ad appiccare il fuoco alla boscaglia, in modo che la cacciagione potesse uscire allo scoperto. Il vento avverso, però, gli fu nemico e scoppiò un terribile incendio che devastò l’intera zona. Il gruppo di amici, impartiti delle conseguenze, si diedero alla fugare accordandosi di non rivelare mai la verità sull’accaduto. Il signore di Piacenza, Galeazzo Visconti, appreso della tragedia mandò i suoi uomini sul luogo per verificare la gravità del danno e trovare il colpevole. Lì, tra quelle terre bruciate fu scovato un contadino, e considerato il responsabile fu condannato a morte. Beato Corrado, saputo della condanna al povero contadino, iniziò a subire alcuni rimorsi di coscienza e confessò le sue colpe, scagionando il malcapitato. Poiché di nobili origini, beato Corrado non subì le condanne fisiche, ma fu privato di tutti i suoi fondi per risarcire il danno. Questo episodio mutò radicalmente beato Corrado, che divenuto povero si unì ad un gruppo di religiosi, avvicinandosi sempre più alla fede. Guidato dal frate Aristide, beato Corrado decide di vestire l’abito penitenziale francescano, mentre la moglie Giovannina divenne clarissa.
Più si avvicinò alla fede, più beato Corrado sentiva l’esigenza di lasciare tutte le cose materiali e nel 1315 decise di abbandonare Piacenza per diventare un eremita itinerante. Durante i suoi viaggi beato Corrado attraversò tutta l’Italia, visitò e pregò sulle tombe degli Apostoli a Roma e, nel 1340 si stabilì a Noto, in Sicilia. Qui, beato Corrado morì il 19 febbraio 1351 nella grotta dei Pizzoni, al fianco del suo confessore. La leggenda vuole che beato Corrado sia morto in ginocchio, mentre pregava con gli occhio rivolti al cielo. Si dice, inoltre, che il beato mantenne tale posizione anche dopo il trapasso quando una strana luce avvolse l’intera grotta.
A beato Corrado sono ricollegati moltissimi miracoli. Ad esempio, si dice che durante una visita a Noto, beato Corrado avesse incontrato l’amico Antonio Sessa di Daverio che soffriva di ernia. La tradizione vuole che, vedendolo sofferente, beato Corrado avesse voluto pregare per l’amico che immediatamente guarì. Un altro miracolo, invece, è ricollegato alla guarigione di un bambino malato di un’era piuttosto sviluppata, e figlio di un sarti della città.
Ma, il miracolo più conosciuto, è quello dei Pani. Si racconta che nel 1348-1349 la Sicilia fu colpita da una terribile carestia, legata ad una minacciosa peste nera. Si dice che, in quegli anni, chiunque si rivolgesse alla vinta di beato Corrado tornava a casa con del pane caldo, direttamente impastato dalle mani degli Angeli.
è il patrono della città di Calendasco ove, ogni anno, si riuniscono nella Chiesa di Maria Assunta tutti i fedeli, compresi quelli provenienti da Noto, intorno al dipinto raggiante il beato e alla reliquia del pollice della sua mano sinistra. Beato Corrado é anche patrono della città di Noto, in Sicilia, ove viene ricordato con due processioni all’anno.
Nello stesso giorno, la Chiesa Cattolica ricorda la memoria di San Giorgio, Santi Martiri della Palestina.
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