ALEXANDER BOETTCHER / News coppia dell’acido, il broker dopo la sentenza: “Adesso mi porteranno via anche mio figlio” (Oggi, 1 aprile 2016)

- La Redazione

Alexander Boettcher, news della coppia dell'acido di oggi, venerdì 1 aprile 2016. Condannato nei giorni scorsi a 23 anni di carcere, fra qualche giorno verrà accusato da Martina Levato.

alex_boettcher Alexander Boettcher

Nei giorni scorsi è giunta per Alexander Boettcher la seconda condanna per le altre aggressioni con l’acido compiute con l’ex amante Martina Levato. Ai 14 anni di reclusione già assegnati, il broker dovrà aggiungerne altri 23. Ora, dopo le prime parole a caldo dopo la sentenza, il broker volge il suo pensiero al figlio, avuto dalla Levato e sul quale si stanno concentrando le decisioni dei giudici. “E adesso mi porteranno via anche mio figlio”, avrebbe dichiarato uno dei protagonisti della coppia dell’acido, come riporta il quotidiano “Il Giorno”. Il giovane condannato in primo grado è consapevole che rivedrà il figlio solo tra vent’anni, “forse”. Sempre più distaccata Martina, la quale avrebbe invece commentato: “La verità che volevo dire io è venuta dai giudici, peccato che Alexander abbia perso l’occasione di assumersi le sue responsabilità”.

Dopo la sentenza che ha condannato Alexander Boettcher a 23 anni di reclusione, si è espressa anche Martina Levato, che insieme al broker forma la coppia dell’acido. Le dichiarazioni della ragazza, sono emerse per mezzo del suo legale, Alessandro Guarini e riportate sulle pagine del quotidiano Corriere della Sera: “Ancora una volta non ha dato segno di volersi fare carico delle sue evidenti responsabilità e non ammette di avere sbagliato”, ha ammesso la Levato dal carcere di San Vittore dove è detenuta. “Se si ravvedesse sarebbe un bene per lui e per gli altri, mi auguro che avvenga, prima o poi”, è la speranza di Martina. La giovane, condannata a 30 anni di reclusione in primo grado, ha ancora aggiunto: “Adesso che è emersa finalmente la verità, spero che anche lui possa pentirsi e ripartire come me”. Martina Levato, a differenza di Alexander Boettcher si è assunta alcune responsabilità e di recente in un memoriale ha accusato apertamente l’ormai ex amante e complice delle varie aggressioni con l’acido.

Nell’ambito di uno dei processi mediatici più seguiti degli ultimi anni e che vede protagonisti Alexander Boettcher e Martina Levato, la famigerata coppia dell’acido, un ruolo importantissimo è stato rappresentato dal lavoro di Eva Balzarotti e Maria Pia Izzo, le due consulenti informatiche ingaggiate dalle parti civili al fine di svelare i segreti del broker. E così è stato. Lo scorso 26 gennaio nel corso di un’udienza campale, le due donne hanno portato alla luce l’intero sconvolgente contenuto di pc e telefono di Boettcher, condannato nei giorni scorsi a 23 anni di carcere. Le minacce alla fidanzata Martina, i racconti agli amici, le riprese dei maltrattamenti. Ed ancora: umiliazioni, fotografie shock e ricerche su come evirare qualcuno. “Ci hanno commissionato un’analisi di pc e telefoni, ma solo per scrupolo. Non pensavano di trovare granché”, hanno dichiarato al “Giornale di Brescia”. “Gli avvocati avevano bisogno di verificare se quegli apparecchi raccontassero verità diverse da quelle che Alex si ostinava a ripetere. Ma il suo iPhone era bloccato e dal pc erano stati cancellati, misteriosamente, migliaia di file audio e video”, hanno aggiunto, prima del lavoro compiuto da Eva e Maria Pia in un solo giorno e che ha portato alla luce “screenshot di conversazioni, filmati e fotografie di forte impatto. Ma anche semplici minuzie, che per noi non avevano significato ma che, inserite in un contesto ampio, sono diventate fondamentali. Come un semplice appuntamento al mercato che, di fatto, sbugiardava uno degli alibi”.

E’ stata minacciata per la sua testimonianza sul rapporto tra Alexander Boettcher e Martina Levato la teste chiave del processo che ha portato a un’altra condanna, a 23 anni di reclusione, oltre a quella già inflitta a 14 anni, del borker. La donna, secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, è stata per un breve periodo amante di Alexander Boettcher ma si è subito staccata dall’uomo quando ha scoperto che aveva già una relazione con Martina Levato. E ha raccontato le frasi sentite tra i due: proprio per queste rivelazioni ha ricevuto una lettera di minacce con su scritto: “Hai parlato troppo, dovevi stare zitta” e “Quando ti incontro senza quel tizio che ti accompagna sempre, te ne dico quattro in faccia”. Sul quotidiano si legge che “al momento possibile ipotizzare chi abbia scritto e consegnato la lettera, né quale fosse l’intento: la testimonianza era già cristallizzata. Potrebbe essere una sorta di ritorsione, solo per provocare ansia. Oppure, dissuaderla dal ‘ricordare altro’ (la ragazza ha però dato una testimonianza piena e completa). Di certo, chi ha scritto quel foglio aveva molte informazioni. In quelle poche righe, infatti, si trovano riferimenti piuttosto precisi. Il colore dell’auto della donna; una descrizione di un amico che la accompagnava spesso in quel periodo; alcune zone da lei frequentate” (clicca qui per leggere tutto)

Parla il pm Marcello Musso dopo la sentenza di condanna a 23 anni di reclusione per Alexander Boettcher, il broker già condannato a 14 anni di carcere lo scorso giugno per aver sfigurato Pietro Barbini. Il pubblico ministero racconta così il suo lavoro, in un intervista a Il Giornale: “È stata una esperienza professionale e umana che mi ha segnato, diversa da tutte le mie precedenti esperienze processuali, anche quelle pesanti condotte davanti alle corti d assise di Palermo e di Milano. E sia chiaro che i ventitré anni irrogati mercoledì a Boettcher non mi rendono affatto felice. Non si può essere contenti nel constatare il dramma umano, esistenziale e sociale che sta dietro questa sentenza di condanna. Qui ci sono danni enormi per la società, per le vittime, per questi giovani incolpevoli che hanno perso per sempre la loro fisionomia; ma anche per gli stessi imputati che, come ha ricordato ieri Stefano Savi, una delle vittime, si sono rovinati la vita. Volevano cancellare l’identità degli altri, invece hanno cancellato la loro”. (clicca qui per leggere tutta l’intervista)

Era molto attesa l’ultima sentenza di Alexander Boettcher, il giovane già condannato per l’aggressione con l’acido di Pietro Barbini. Sia a lui che alla sua complice ed ora ex amante, Martina Levato, erano già stati assegnati 14 anni di carcere. L’ultima sentenza ha visto come vittima invece il giovane Stefano Savi, rimasto sfigurato al volto. I difensori di Boettcher, riporta una notizia ANSA, Giovanni Maria Flora e Michele Andreano, hanno tentato invano di dimostrare che il broker fosse in realtà innocente. Sono state depositate 240 pagine con le sue memorie, dove, fra le righe, è presente anche una citazione sul libro-inchiesta sul mostro di Firenze. Si è richiamata alla mente quella che fu la figura di Pietro Pacciani, una strategia della difesa per voler delineare Alexander Boettcher come una sorta di “sciocco” che ha, secondo gli avvocati, una “personalità disturbata” ma che non c’è “in nessun caso la prova incontrovertibile della sua partecipazione ad un’associazione a delinquere”. Il collegio, guidato da Elena Bernante, ha accolto invece la richiesta dell’accusa di comminare una pena più severa, escludendo solo l’aggravante della crudeltà. Il giovane Savi è stato colpito dalla banda dell’acido solo perché somigliante a Giuliano Carparelli, vero bersaglio dell’aggressione. Lo scopo era fare in modo che la punizione di Carparelli permettesse a Martina Levato di recuperare “purezza”. I due avevano infatti avuto un flirt insieme tempo prima, un neo, secondo Boettcher, nella vita dell’amante. Oltre alla pena già inflitta, i giudici hanno riconosciuto l’esistenza dell’associazione a delinquere e quindi la responsabilità anche di Boettcher del tentativo della Levato di evirare Antonio Margarito. In aggiunta Boettcher è stato condannato a pagare forti somme di risarcimento, prima fra tutte 1,2 milioni di euro a Savi, ma anche 60 mila euro a testa ai familiari stretti della vittima, 50 mila euro a Carparelli, 10 mila euro a Margarito ed infine 45 mila euro all’Asl di Milano. La coppia dell’acido, ormai divisa, subirà il 7 aprile un’ulteriore divisione. In quella data verrà svolto infatti il processo d’appello per il caso di Barbini, durante il quale Martina Levato accuserà Boettcher di essere la vera mente dei due. 





© RIPRODUZIONE RISERVATA

I commenti dei lettori

Ultime notizie

Ultime notizie