PAPA/ Omelia di Santa Marta: Dio e denaro sono inconciliabili

- La Redazione

I soldi e il servizio a Dio sono due padroni inconciliabili ha detto oggi papa Francesco durante l'omelia presso l'istituto Santa Marte, commentando la vita dei primi cristiani

bergoglio_papa_nuova_r439 Papa Francesco (Infophoto)

Il modello di vita da seguire è quello dei primi cristiani, ha detto oggi Francesco durante l’omelia di Santa Marta citando la lettura dagli Atti degli Apostoli. Che cos’è la vera armonia ha chiesto? “Una tranquillità apparente, negoziata, ipocrita perché in realtà nasconde contrasti, tensioni e divisioni. Oppure in una comunità – cristiana – può esserci armonia vera, sincera, che ha un’unica base ideale condivisa, un unico «cuore», un’unica anima, frutti dello Spirito Santo. Ecco, è fondamentale non confonderle, e operare per arrivare alla seconda. Una realtà armoniosa è caratterizzata da nessun povero e beni distribuiti in modo da non creare bisogni” ha detto. L’armonia ha detto ancora non è una concordia generica ma un dono del cielo come successo ai primi cristiani, rinato dallo Spirito Santo: “I segni dell’armonia sono due: nessuno ha bisogno, cioè tutto era comune. In che senso? Avevano un solo cuore, una sola anima e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune. Nessuno infatti tra loro era bisognoso”. Il denaro, ha spiegato, è nemico dell’armonia ed è egoista. Il papa ha citato l’esempio dei due coniugi che finsero di dare il ricavato della vendita del loro campo alla comunità: “Il signore e i soldi sono due padroni il cui servizio è  inconciliabile”. Armonia ipocrita che vediamo ancora oggi: “L’armonia dello Spirito Santo ci dà questa generosità di non avere niente come proprio, mentre ci sia un bisognoso. L’armonia dello Spirito Santo ci dà un secondo atteggiamento: “Con grande forza, gli apostoli davano testimonianza della Resurrezione del Signore Gesù, e tutti godevano di grande favore”, cioè il coraggio. Quando c’è armonia nella Chiesa, nella comunità – conclude il Papa – c’è il coraggio, il coraggio di dare testimonianza del Signore Risorto”.  







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