ULTIME NOTIZIE / Ultim’ora, oggi: sindacati in corteo a Genova, “Paese non riparte con salari abbassati” (1 maggio 2016)

- La Redazione

Ultime notizie di oggi, le ultim'ora dell'1 maggio 2016: strage di migranti con 70 dispersi a largo della Libia. Renzi inaugura il museo Magna Grecia a Crotone, giornata no per la sanità.

infophoto_migranti_clandestini_R439 Immagini di repertorio (Infophoto)

Sindacati sul piede di guerra a Genova per la grande manifestazione del Primo Maggio: la festa dei lavoratori vede in piazza il corteo nazionale unitario di Cgil, Cisl e Uil con parole molto dure nei confronti del governo Renzi che ora è chiamato “alla vera sfida sul lavoro”. «È un Primo Maggio all’insegna del lavoro di cui abbiamo bisogno. Il balletto sui dati fa sembrare che tutto vada bene ma il lavoro resta la preoccupazione fondamentale delle famiglie. Il Paese non si fa ripartire abbassando i salari ma servono investimenti, se le cifre spese per la decontribuzione fossero state spese per un serio piano del lavoro avremmo ora ben altri risultati», tuona la leader Cgil Susanna Camusso. Per Annamaria Furlan (Cisl) invece, «al governo mandiamo un messaggio molto chiaro: si occupi del lavoro, bisogna chiedere misure fiscali per il lavoro e la crescita, una riforma delle pensioni che dia speranza ai giovani».

Sono circa 70 i dispersi in mare dell’ennesimo naufragio dinanzi le coste Libiche. Il bilancio già gravissimo, poteva essere ancora più pesante se nella zona del naufragio non fosse giunto tempestivamente un mercantile italiano, il “Valle Bianca”, dirottato sul luogo dell’incidente dalla sala operativa della Guardia Costiera, che si è fatta carico di coordinare i soccorsi. I naufraghi erano accatastati sul solito gommone, quando per cause ancora poco chiare quest’ultimo si è sgonfiato: le cattive condizioni del mare e l’inesperienza dei migranti hanno fatto il resto. Solamente 26 finora i naufraghi salvati, per loro si apriranno le porte dei centri d’accoglienza italiani, dove saranno trasportati da vedette della marina, giunte immediatamente nella zona del naufragio.  

Nel giorno del ritorno in serie A del Crotone, un’altra importante notizia porta la Calabria all’attenzione del grande pubblico. Oggi infatti alla presenza del Presidente del Consiglio Renzi, è stato riaperto il museo della Magna Grecia di Reggio Calabria chiuso da oltre 10 anni dopo che i lavori di rammodernamento erano proseguiti a singhiozzo. Il museo che tra le altre opere contiene gli importantissimi Bronzi di Riace, di fatto dovrebbe essere il traino turistico di una città che negli ultimi tempi sta godendo di una importante rivalutazione territoriale. Renzi, che era accompagnato dal ministro dei Beni Culturali Franceschini, sottolineando l’importanza della riapertura, non ha fatto nulla per nascondere la sua soddisfazione, ed ha spronato gli amministratori a fare di tutto per fare decollare le visite all’interno della struttura, che come primo obiettivo sono state fissate in “almeno” mezzo milione all’anno. 

-Prima uno sbaglio diagnostico che ha portato all’asportazione del rene “sbagliato”, e poi la tragica morte di una 36enne incinta di due gemelli. Sono questi gli ultimi episodi dell’ennesima giornata no della sanità italiana. A Lucca il primo caso: al paziente doveva essere asportato un rene affetto da neoplasia, ma inspiegabilmente, pare per un errore diagnostico, il chirurgo ha asportato il rene sbagliato. A Milano il secondo episodio: Claudia Bordoni, una 36enne incinta di due gemelli è morta al Mangiagalli dopo essersi recata precedentemente in altri due nosocomi meneghini lamentando dei dolori addominali, venendo dimessa da entrambe le strutture. il ministro Lorenzin ha inviato gli ispettori negli ospedali interessati dagli episodi, le procure competenti hanno invece aperto dei fascicoli con l’ipotesi di “lesioni gravissime” e “omicidio colposo”.

Continua a negare in maniera ostinata Raimondo Caputo, e lo fa durante quell’interrogatorio di garanzia che giunge alla fine delle indagini con cui i Carabinieri di Napoli lo hanno indicato come l’assassino della piccola Fortuna Loffredo. Nell’interrogatorio di garanzia tenutosi all’interno del carcere di Poggioreale, l’uomo ha cercato di portare avanti la tesi che non solo non era presente al momento della caduta della piccola, ma che “non ha mai fatto nulla di male”. Le giustificazioni, indipendentemente della situazione Loffredo, sono in antitesi con quanto emerso dalle indagini svolte nel passato che hanno portato più volte l’uomo in carcere con l’accusa di pedofilia.





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