Venerdì 13 / Giorno sfortunato o conveniente? I vantaggi della scaramanzia altrui (oggi, 13 maggio 2016)

- La Redazione

Venerdì 13, il giorno più sfortunato dell'anno, oggi 13 maggio 2016: storia, scaramanzia e i club anti-scaramentici come il Thirteen Club di Roosevelt. Ultime novità e curiosità di giornata

gatto_nero_r439 Foto: InfoPhoto

Oggi è venerdì 13 maggio, l’unico giorno di questo 2016 in cui la congiunzione astrale e “calendarica” porta l’accoppiata sfortunata, o quantomeno considerata tale da molti nella storia fino ad oggi (come potere leggere nel dettaglio qui sotto). Ma siamo davvero sicuri che oggi sia il vostro giorno sfortunato? Avete qualche dubbio? In effetti, a guardar bene ci potrebbero essere tanti vantaggi per questo temuto venerdì 13 che così tanto temuto forse non lo è: il Telegraph scrive che paradossalmente nei giorni venerdì 13 i cittadini britannici prestano estrema attenzione a tutto ciò che fanno durante questa giornata e quindi ci sono molti meno incidenti rispetto ai normali giorni dell’anno. La storia tradizionale e popolare racconta che anche in Italia “di venere e di marte non si sposa e non si parte”: ma la conseguenza di questo la notano i nostri colleghi di Vanity Fair oggi. I voli intanto costano meno oggi perché ben in pochi vogliono viaggiare in aereo il venerdì 13, ma anche per i matrimoni si va, come si suol dire, “a nozze” dato che costa tutto molto meno, sia per il pranzo che per i fiori. Ancora convinti allora che oggi vada poi così tanto male?

Il numero 13 e il venerdì 13, la sfortuna all’ennesima potenza pensa il mondo non solo da oggi, ma da molto tempo nella storia: una storia lunghissima che arriva come origini, dicono gli studiosi, fino agli assiri-babilonesi che ritenevano il numero 12 come sacro – era divisibile per tre numeri, molto semplice – e perciò il fatto che il 13 viene dopo il 12 avrebbe assicurato la fama poi divenuta storica del portafortuna. Ci si può credere a queste tradizioni? Magari noi no, ma andate a dirlo ad Alessandro Magno che con i suoi discendenti ci hanno creduto e per tanto: lo storico greco Diodoro Siculo nel I secolo a.C riferiva che Filippo IV, re di Macedonia e padre di Alessandro Magno nel IV secolo a.C, fu ucciso da una sua guardia del corpo dopo che si era appena fatto mettere una statua della propria persona accanto a quelle delle Dodici divinità dell’Olimpo. Uno sgarro agli Dei che costò caro e che sicuramente non permise al buon Alessandro di annoverare come numero “fortunato” proprio quel 13; il venerdì è il giorno per eccellenza della passione di Cristo, mentre per i musulmani il giorno venerdì è quando Adamo ed Eva mangiarono il frutto proibito.

Eh sì ve ne sarete accorti anche voi: oggi è venerdì 13, il giorno più sfortunato dell’anno come dicono in tanti, quasi tutti a dir la verità: in Italia come nel mondo il giorno avverso per eccellenza, anche se va detto come per questo 2016 l’unico venerdì 13 è quello di oggi. Cautela, attenzione per elementi possibili jellatori? Forse niente di tutto questo, la vita è imprevedibile e fermarsi alle scaramanzie non è proprio segno di una costante maturità, ma tant’è. Questo era la forza di volontà di alcuni storici gruppi anti-venerdì 13 e soprattutto anti-scaramanzia che volevano dimostrare al passato – il vero regno più di oggi della sfortuna e delle tradizioni jellate – come in realtà non esisteva alcun giorno sfortunato legato a numeri o cabala. Il più antico dei club anti-13 è il famoso “The Thirteen Club” fondato manco a dirlo il 13 gennaio 1882 a New York dal capitano William Fowler: quota di iscrizione, 13 centesimi, 13 dollari per la tessera a vita, 1300 iscritti compreso un super big come il presidente Usa Theodore Roosevelt che fece certamente meglio del suo omonimo Franklin Delano. Lui si temeva il venerdì 13, non viaggiava mai in quei giorni, esattamente come Napoleone: singolare curiosità, una delle università più antiche al mondo festeggia il 13 invece che odiarlo. La Colgate University festeggia proprio oggi la sua fondazione da parte di 13 uomini che diedero ognuno 13 dollari e altrettante preghiere (fonte Vanity Fair). Insomma, vi abbiamo convinti? Dai, almeno per adesso lasciate perdere il sale che stavate per buttare dietro di voi…





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