ULTIME NOTIZIE / Oggi, ultim’ora: Unione Europea, il discorso di Juncker: Brexit non è la fine dell’Europa (14 settembre 2016)

- La Redazione

Ultime Notizie di oggi: anche i bambini di Amatrice sono ritornati sui banchi di scuola; formata la squadra militare italiana che verrà inviata in Libia. News del 14 settembre 2016.

hillaryclinton_america2R439 Hillary Clinton (LaPresse)

Lo stato dell’unione (europea) nel discorso pronunciato oggi da presidente della Commissione europea Juncker ha avuto a tema principalmente la stabilità e l’esistenza dell’Unione stessa dopo l’uscita del Regno Unito. Juncker ha sottolineato come l’Europa stia combattendo una battaglia per la propria sopravvivenza contro i nazionalismi e i populismi, dicendo anche che Brexit non significa la disintegrazione dell’Unione e che il Regno Unito non deve pensare che potrà avere accessi facilitati ai singoli mercati degli altri paesi. Un discorso che non ha fatto sconti agli inglesi: Juncker si è rivolto al primo ministro Theresa May dicendole di accelerare i tempi di uscita e ricordando l’assassinio di un migrante polacco avvenuto proprio in Inghilterra: “L’Europa non accetterà mai il fatto che un un lavoratore polacco venga perseguitato, picchiato o anche ucciso come accaduto per le strade di Essex” ha detto fra gli applausi. A proposito dei migranti ha riconosciuto che il loro ingresso nei vari paesi non può essere folto con la forza ma solo dietro decisione volontaria dei singoli paesi ospitanti, in questo modo venendo incontro alle richieste di molti stati come Polonia, Ungheria o Austria.

Non fa polemiche il capo dello Stato riguardo le dichiarazioni dell’ambasciatore americano in Italia, John Phillips, che lo scorso martedì ha lanciato uno “spottone” a favore di Renzi dicendo che se vincessero i no ci potrebbero essere conseguenze negative sull’economia del nostro paese. Parole che hanno suscitato la furia delle opposizioni che hanno parlato di ingerenza di un paese straniero negli affari politici italiani. Ma Mattarella calma le acque: “E’ normale che, in un mondo sempre più interconnesso, ogni avvenimento in un Paese importante, e l’Italia è un Paese importante, sia seguito con attenzione anche all’estero” ha detto. Aggiungendo però che questo “non toglie che la sovranità sia demandata agli elettori”.

Ubriaca, viene trascinata nei gabinetti della discoteca e qui, quasi senza coscienza, costretta a subire un rapporto sessuale. Di fatto uno stupro. E’ successo a Rimini a una ragazzina di 17 anni. Un caso di ennesima violenza su ragazze come ne sono piene le cronache? Certamente, ma la cosa più incredibile è che le amiche della 17enne invece di chiedere aiuto, chiamare qualcuno per liberarla, hanno filmato tutta la scena con i loro telefonini e poi messo i video su Whatsapp. Il giorno dopo la giovane apre Whatsapp e si vede che subisce violenza, e allora ricorda quanto accaduto. Lo dice alla madre che va dai carabinieri e fa denuncia, il filmato sparisce, ma resta l’evidente imbecillità di tanti dei giovanissimi di oggi, che non sanno più distinguere la realtà da un cellulare. Anche davanti a uno stupro.

Sei video in cui faceva sesso, mandati a cinque amici, per divertimento. Amici, non si sa quale oppure tutti, che non ci hanno pensato più di tanto e nel giro di 24 ore quei video erano in Rete, visibili da tutti con tanto di nome e cognome della ragazza. Quando l’ha scoperto la donna, 31 anni, napoletana, è rimasta scioccata, ha cercato inutilmente di rimuoverli, poi si è rifatta l’identità, cambiando nome e cognome, ha lasciato la sua città trasferendosi in provincia di Napoli. Inutile, perché i video continuavano a girare postati anche sui social network con commenti cattivissimi, insulti, umiliazioni. Un primo tentativo di suicidio fallito, poi il processo a chi aveva messo ondine quei video per violazione della privacy ancora in corso, accuse anche a facebook per non aver rimosso quelle immagini, a giudizio sono stati chiamati facebook, Yahoo Italia, Google e Youtube. Adesso la giovane ha fatto il passo estremo: si è ammazzata, non ce la faceva più a vivere così, gettata in pasto al grande fratello. La morte corre online.

Un vero e proprio record, quello che ha portato in classe regolarmente i bimbi di Amatrice, il paesino in provincia di Rieti distrutto dal terremoto dello scorso agosto. Ieri al suono della campanella oltre 200 bambini hanno occupato i moduli costruiti a tempo di record dalla protezione civile di Trento e che permetteranno lo svolgimento regolare delle lezioni. L’apertura ha visto la presenza del ministro dell’Istruzione Giannini, che ha voluto sottolineare quanto sia forte la voglia del governo di restituire ai cittadini una vita normale. Importante anche il discorso fatto dal sindaco della cittadina, Sergio Pirozzi, che partendo dal “mezzo miracolo” della riapertura della scuola, ha chiesto ai suoi cittadini di fidarsi delle istituzioni, il sindaco ha chiesto allo stesso tempo al governo di “non dimenticarsi dei cittadini di uno dei borghi più bello d’Italia”.

Un’ipotesi che prende sempre più corpo e che partendo dalle non ottimali condizioni di salute di Hillary Clinton vedrebbe un cambio in corsa del candidato democratico per la presidenza americana. In questi giorni lo staff medico dell’ex segretario di Stato ed ex First Lady la sta tenendo a riposo forzato per l’insorgere di alcune complicazioni legate ad una polmonite. La Clinton è stata costretta ad annullare alcuni comizi, dopo che l’11 Settembre durante la commemorazione delle vittime dell’attentato alle Torri Gemelle ha dovuto abbandonare il palco per un malore. La malattia la sta colpendo durante un grosso calo della sua popolarità, che potrebbe far perdere ai democratici la Casa Bianca. Da qui l’idea della dirigenza di partito, che sfruttando la malattia della donna potrebbe indicare come candidato il senatore Biden, attuale vice presidente, amatissimo dal popolo americano da quando si è ritirato dalla lotta per le presidenziale, in seguito alla prematura morte del figlio.

Non si sa ancora la data del referendum, ma la campagna elettorale diventa giorno dopo giorno sempre più incandescente. Di ieri le parole dell’ambasciatore americano Phillips, che durante un incontro ha affermato che una vittoria del “NO” sarebbe un passo indietro per il nostro Paese. Le parole hanno immediatamente avuto eco su tutti i quotidiani, ed hanno innescato polemiche a non finire. La frase da molti esponenti politici è stata vista come una forte ingerenza nella politica nazionale da parte di un paese straniero. Il più duro il M5S che tramite Di Maio ha paragonato Renzi ad un dittatore che ha bisogno dell’aiuto a stelle e strisce. Molto duro anche Salvini, segretario della Lega Nord, che immediatamente ha espresso il suo appoggio a Trump. Critica anche una parte della sinistra, a cui non è piaciuto l’endorsement del diplomatico USA.

Saranno circa 300 e faranno parte di uno dei reparti d’élite del nostro esercito, i soldati che verranno schierati a Misurata a protezione di un ospedale da campo. I soldati avranno solamente compiti di protezione, e nelle regole d’ingaggio sarà formalmente vietato il loro coinvolgimento in operazioni di guerra. L’operazione denominata Ippocrate è stata richiesta formalmente con una lettera recapitata a Renzi ai primi di Agosto, e firmata direttamente dal Primo Ministro libico Serraj, Il ministro Pinotti ha inoltre comunicato ai giornalisti, che la missione umanitaria è iniziata il 15 Agosto, con l’invio di un Team che ha valutato la fattibilità dell’invio sul campo dei soldati.





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