MARIA UNGUREANU/ News, Daniel Ciocan: Procura presenta ricorso al Riesame su decisione del gip (ultime notizie oggi, 22 gennaio 2017)
Maria Ungureanu, ultime news: tracce di Dna appartenente a Daniel Ciocan sui vestiti della piccola trovata morta. Il gip respingere la richiesta di arresto avanzata dagli inquirenti.
Il caso che ruota attorno alla morte di Maria Ungureanu, ad oggi resta avvolto dal mistero ma anche da tanta rabbia. Secondo gli inquirenti, l’assassino della bambina di quasi 10 anni e di origini rumene sarebbe a piede libero e ben riconoscibile. A loro detta, le prove raccolte contro Daniel Ciocan, 21enne indagato dei reati di omicidio e violenza sessuale, sarebbero tali da definire il giovane uno spietato assassino. Il settimanale diretto da Andrea Biavardi, nell’ultimo numero è tornato sul giallo di San Salvatore Telesino riportando alcuni importanti retroscena. Tra questi, la richiesta di arresto da parte degli inquirenti a carico di Daniel Ciocan. Una richiesta che giunge per la seconda volta e che però ha subito un nuovo rifiuto da parte del giudice per le indagini preliminari. Il gip avrebbe infatti deciso di rigettare la richiesta, nonostante gli indizi a carico dell’indagato e di mantenere in libertà il presunto assassino di Maria Ungureanu, deludendo le aspettative di chi sperava di avere giustizia per la piccola vittima. La Procura non si è però arresta ed ha presentato un ricorso al Tribunale del Riesame e che sarà presto discusso dai giudici, nella speranza che l’istanza sia da loro accolta e che possa esserci l’attesa svolta attorno al caso.
Un caso ancora molto complesso quello di Maria Ungureanu: nonostante le prove di dna di Daniel Ciocan siano stati trovati sui vestiti della piccola bimba uccisa in Campania ormai mesi fa, la richiesta di arresto è stata rigettata dal gip e l’uomo è ancora a piede libero, anche se indagato per omicidio e violenze aggravate. Sarà riascoltato il perito della difesa nelle prossime settimane? Dopo le parole di Ursula Franco in difesa dei suoi assistiti potrebbe essere di nuovo ascoltate dalla Procura per cercare di capire davvero cosa possa essere successo nella piscina del resort di San Salvatore Telesino lo scorso 19 giugno. Ad inizio 2017 la criminologa periti della difesa dei Ciocan aveva lanciato “l’allarme”: «Tengo a precisare che non c’è stata alcuna svolta riguardo alla morte di Maria Ungureanu e che, tra l’altro, nessuno degli elementi raccolti durante le indagini prova che Maria sia stata uccisa. Maria – prosegue il perito – è morta in seguito ad un incidente, finché la Procura non cambierà rotta interrogando come si deve chi tra le amiche di Maria si trovava con lei quella sera il caso non si chiuderà». Secondo la Franco, una ragazzina amica di Maria Unguereanu si è mostrata durante gli interrogatori e potrebbe essere lei ad avere qualche informazione in più; «sulle sue info che vanno concertante le indagini non su due persone completamente estranee ai fatti quali i fratelli Ciocan», concluse sul Mattino di Napoli la criminologa della difesa.
Sarebbe sempre più vicina la verità sul caso di Maria Ungureanu, la bambina rumena di quasi 10 anni trovata senza vita all’interno della piscina di un resort di San Salvatore Telesino. Come rivelato da Giallo, il settimanale diretto da Andrea Biavardi, tutti gli indizi porterebbero la Procura ad incriminare Daniel Ciocan, l’amico di famiglia rumeno che avrebbe prima tentato di abusare della bambina poi, di fronte al rifiuto della stessa, l’avrebbe uccisa. Dopo l’omicidio, avvenuto lo scorso 19 giugno, le indagini avevano vissuto in estate una fase di stanca, all’interno della quale sembrava davvero complicato riuscire a risalire all’autore o agli autori dell’omicidio di questa innocente. Ad annunciare che però in realtà qualcosa si stava muovendo sotto traccia era stata Roberta bruzzone, la criminologa che a settembre aveva annunciato una svolta clamorosa:”Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto dalla Procura che ha investito risorse per portare avanti un lavoro puntuale e certosino. Siamo sulla stessa lunghezza d’onda e a breve potrebbero esserci sviluppi. Ci sono però ancora accertamenti in corso e aspettiamo i risultati dell’esame autoptico”.
Attorno alla morte misteriosa di Maria Ungureanu, la bambina di quasi dieci anni rinvenuta cadavere nella piscina del resort di San Salvatore Telesino lo scorso 19 giugno, non mancano le novità clamorose e che potrebbero portare ad una imminente svolta. Già da alcune settimane gli inquirenti che indagano al giallo non avrebbero più dubbi sulle responsabilità di Daniel Ciocan, il 21enne rumeno, amico della famiglia della vittima, ed indagato per l’omicidio e le violenze sessuali a carico della bambina. A finire nel registro degli indagati, anche la sorella Cristina Ciocan, con l’accusa di concorso in omicidio e per aver coperto il fratello. L’ultima indiscrezione arriva dal settimanale Giallo ed andrebbe a rendere ancora più complessa la posizione dell’indagato. Stando alle novità trapelate, pare che sugli abiti di Daniel Ciocan, indossati dal 21enne la sera dell’omicidio di Maria Ungureanu, siano state rinvenute tracce dell’antivegetativo usato nella piscina del resort dove il corpo della bambina è stato rinvenuto a distanza di alcune ore dalla sua misteriosa scomparsa. Non solo: ancora più clamoroso sarebbe il ritrovamento del Dna dell’indagato sui pantaloni indossati dalla piccola vittima prima di essere uccisa. Nel dettaglio, si fa riferimento ai vestiti che la piccola aveva indossato la sera prima dell’omicidio e le tracce biologiche rinvenute sarebbero sperma, appartenente proprio a Ciocan e trovate all’altezza delle parti intime della bambina. Questo confermerebbe che l’autore delle violenze subite da Maria Ungureanu per mesi (ma non riconducibili alla sera del delitto) sarebbe proprio lui. Tutte le prove e gli indizi raccolti in questi lunghi mesi di meticolose indagini dalla Procura, porterebbero dunque verso un unico nome, ovvero quello di Daniel, nei confronti del quale gli inquirenti avrebbero richiesto nuovamente il suo arresto. Tra gli elementi che lo incastrerebbero, oltre agli ultimi resi noti, anche il Gps della sua auto e che lo collocherebbe a pochi passi dal luogo del delitto, nei medesimi attimi in cui, con ogni probabilità, Maria veniva uccisa. Ed ancora, le macchie di cera compatibile con quella usata per le candele del resort, così come le tante bugie e contraddizioni dello stesso indagato. Nonostante questo, il giudice per il indagini preliminari, per la seconda volta, non avrebbe ritenuto questi elementi a carico dell’indagato sufficienti ed ha così rigettato la richiesta di arresto, decidendo quindi di tenere in libertà il giovane che, secondo gli stessi inquirenti, sarebbe lo spietato assassino di Maria Ungureanu. Stando a chi indaga, infatti, sarebbe stato lui ad uccidere la bambina di nove anni, probabilmente dopo essersi rifiutata di subite l’ennesima violenza sessuale di cui era vittima da tempo. Dopo la decisione del Gip, tuttavia, la Procura ha presentato un ricorso al Tribunale del Riesame. Se i giudici dovessero accogliere il ricorso, Daniel Ciocan verrebbe immediatamente arrestato per l’omicidio volontario premeditato della bambina.
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