HOTEL RIGOPIANO, SLAVINA PESCARA/ Ultime notizie e novità salvataggio, video: recuperata anche la sesta vittima (oggi 22 gennaio)

- La Redazione

Hotel Rigopiano, slavina: novità e ultime notizie sulle ricerche. I soccorritori continuano a scavare sotto la neve. Il bilancio dei morti e dei sopravvissuti, il racconto dei testimoni.

terremoto_neve_rigopianoR439 Immagini di repertorio (Foto: LaPresse)

È stata purtroppo ritrovata la sesta vittima ufficiale della tragedia all’Hotel Rigopiano: i vigili del fuoco hanno individuato all’interno della struttura il corpo senza vita di una persona di sesso maschile. Sono in corso le operazioni di recupero. Lo ha reso noto la prefettura di Pescara, dando purtroppo una pessima notizia per tutti i parenti dei dispersi che ancora attendono qualche piccolo lume di speranza sul ritrovamento di altri superstiti vivi. Si tratta di un uomo, ma ancora non è stata resa nota l’esatta identità del sesto deceduto ritrovato sotto l macerie della incredibile slavina occorsa quattro giorni fa. Come hanno raccontato i carabinieri forestali del servizio Meteomont, la valanga ha avuto l’effetto devastante «come 4 mila ti a carico pieno». Una pressione di accumulo a quasi 120mila tonnellate che purtroppo per molti individui all’interno l’Hotel Rigopiano è stata fatale. La speranza di trovare altri superstiti è evidentemente ancora accesa, visto quando accaduto fino a ieri che ha del miracoloso; ma è chiaro come il passare del temo non giochi per nulla a favore di queste belle speranza.

Il Premier Paolo Gentiloni è tornato a parlare della tragedia dell’hotel Rigopiano durante la puntata di oggi di Che tempo che fa condotto da Fabio Fazio su Rai Tre. Questi ha voluto sottolineare l’enorme lavoro compiuto in questi giorni dai soccorritori che sono stati bravissimi a dare una speranza a chi forse non ne aveva più. Ecco alcune delle sue parole: “La reazione all’emergenza è stata davvero straordinaria. Abbiamo un sistema di Protezione Civile tra i migliori nel mondo“. Parole importanti di Paolo Gentiloni che vanno a gratificare una categoria sempre pronta a mettersi in prima linea quando purtroppo accadono queste disgrazie. In questi giorni però le gesta di questi uomini straordinari sono state evidenziate e non solo dal Presidente del Consiglio, perchè tutti si sono resi conto dell’importanza della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco in attimi di terrore come questi, in cui serviva solo grande coraggio e intelligenza.

Sono incredibili i racconti dei superstiti dell’Hotel Rigopiano, dove in queste ore prosegue imperterrita l’azione dei soccorritori per trovare ancora vivo qualche altro disperso dei 24 che mancano ancora all’appello. Mentre prosegue anche in tutto questo periodo anche il rischio forte di una slavina in altre zone tra Abruzzo e Marche, con lo scioglimento della neve che non promette affatto buone notizie sui territori colpiti esattamente come la piana del Gran Sasso dove era situato l’Hotel Rigopiano. Le storie nel frattempo di chi ce l’ha fatta sono l’unico argine alla dispersione unica di soccorritori, parenti delle vittime e dei dispersi; «Siamo sopravvissuti mangiando il ghiaccio», hanno raccontato altri superstiti, mentre a Farindola continuano incessanti le ricerche, ostacolate da neve e nebbia. «Chi lavora in quelle condizioni all’hotel Rigopiano lavora come se ci fossero da recuperare persone vive. La speranza c’è sempre, perché quegli eventi possono aver dato luogo a situazioni molto particolari», lo ha detto il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, a ‘In mezz’ora’ su RaiTre. 

Al centro della nuova puntata de L’Arena di Massimo Giletti si è affrontato inevitabilmente l’argomento relativo alla tragedia dell’Hotel Rigopiano. Il padrone di casa ha spiegato come sulla struttura è come se fossero caduti 4000 tir di neve, sottolineando così la gravità della tragedia, in seguito alla quale si è registrato uno spostamento di 10 metri dell’intera zona dell’hotel. Intanto emerge una ulteriore verità sulla turbina che sarebbe servita per liberare la strada che portava all’Hotel Rigopiano: il mezzo c’era, ma si trovava a venti chilometri di distanza, per poi essere dirottato altrove. E’ quanto trapelato da Repubblica.it, secondo il quale la turbina spazzaneve della salvezza e che avrebbe dovuto raggiungere la struttura prima della slavina, nella mattina e poi nel pomeriggio del giorno della tragedia, lo scorso 18 gennaio, si trovava tra i comuni di Penne e Guardiagrele, in azione. “Sarebbe bastato che qualcuno, dalla Prefettura, l’avesse deviata per tempo su Farindola e forse le cose sarebbero potuto andare diversamente”, scrive Fabio Tonacci sul quotidiano. E questo nuovo punto sta facendo emergere nuove polemiche e nuovi dubbi legati al fatto che forse la tragedia dell’Hotel Rigopiano sarebbe potuta essere evitata.

La situazione all’Hotel Rigopiano prosegue in condizioni davvero estreme: con il rialzo delle temperature, se da un lato almeno ha finito di nevicare da due giorni, dall’altro la nebbia e l’umidità rendono assai difficile il recupero via elicottero – al momento per ora non ci sono purtroppo novità sul fronte dispersi – ma soprattutto rischia di far provocare altre valanghe o cedimenti improvvisi. Da ieri è fermo a 23 il conto delle persone disperse, e resta altissimo il rischio di nuove valanghe. Lo conferma Titti Postiglione responsabile emergenze per la protezione civile, durante un punto stampa dalla Dicomac di Rieti: «proprio in relazione al rischio valanghe, che da ieri è a livello 4 su 5 lungo tutto l’Appennino abruzzese, è arrivato dall’Università di Firenze un radar all’avanguardia dal punto di vista tecnologico: E’ un radar particolare che abbiamo già installato e che in questi minuti è sottoposto alle attività di taratura fondamentali affinché se ne possano utilizzare i dati che registra. Lo strumento servirà a dare un allarme là dove ci fosse un movimento pericoloso della neve», ha confermato il responsabile emergenze della Protezione Civile, Titti Postiglione.

Le ricerche continuano ma le speranze di trovare qualcuno all’Hotel Rigopiano, dopo la slavina di 4 giorni fa, sono purtroppo davvero minime: in tutto gli 11 superstiti sono tutti in buone condizioni, tenendo conto di quanto successo dopo la scossa di terremoto e l’eccezionale valanga che ha segnato la tragica fine dell’Hotel sul Gran Sasso. Degli 11 sopravvissuti, ecco la lista completa:  il cuoco Giampiero Parente e il “tuttofare” dell’hotel Fabio Salzetta – si aggiungono la moglie di Parete, Adriana Vranceanu, e il figlio Gianfilippo, salvati nella mattinata di venerdì, e i tre bimbi recuperati nel pomeriggio: l’altra figlia di Parete, Ludovica, Edoardo Di Carlo e Samuel Di Michelangelo; entrambi rimasti orfani (i genitori di Samuel sono ancora dispersi). Purtroppo dopo l’ennesima notte di ricerche disperate all’interno della struttura distrutta dell’Hotel Rigopiano, non sono arrivate nuovi dispersi all’ospedale di Pescara, dove sono recuperati 9 degli 11 superstiti della tragedia (e dove si trovano anche le uniche 5 vittime trovate finora). La nebbia e il meteo, comunque, possono rendere difficoltoso il volo degli elicotteri di soccorso e, in alternativa, possono essere usate delle autoambulanze già predisposte presso l’hotel Rigopiano. Il racconto dei vari testimoni diretti diventerà pane quotidiano nei prossimi giorni quando si proverà davvero a capire quanto possa essere successo in quei tragici attimi – e per quelli rimasti intrappolati anche giorni – all’Hotel Spa del Gran Sasso. Come ha detto il cuoco Fabio Salzetta, «sono salvo, ma qui è un incubo», ritornando sul luogo dei soccorsi per dare una mano ai vigili del fuoco, visto che conosce a menadito la struttura e i luoghi del Rigopiano. Clicca qui per la video-testimonianza di Fabio Salzetta

-Tra le persone sopravvissute alla valanga che ha travolto l’Hotel Rigopiano c’è anche Francesca Bronzi, la ragazza che in attesa dei soccorsi ha stretto la mano del suo fidanzato tuttora disperso, Stefano Feniello. Questo il suo racconto riportato da Quotidiano.net:”Ero al buio, in uno spazio piccolissimo, senza acqua e senza cibo. Molte persone erano nella sala garden, alcuni, tra cui me e Stefano, nella sala camino e i bambini nella sala biliardo”. Nel frattempo il papà della ragazza, Gaetano, confida quella che al momento è la più grande preoccupazione della figlia:”Francesca chiede continuamente del suo fidanzato, Stefano Feniello”. I familiari della sopravvissuta, intanto, da una parte confermano che “lei sta bene fisicamente”, ma dall’altra criticano la “mancanza di organizzazione” e l’assenza di informazioni ufficiali sui dispersi e sull’andamento delle ricerche. I due fidanzati si erano recati a Rigopiano per festeggiare il compleanno di Stefano: il soggiorno all’Hotel gli era stato regalato proprio dalla fidanzata.

All’Hotel Rigopiano, l’albergo di Farindola che mercoledì scorso è stato sepolto dalla neve,  i soccorritori hanno continuato a scavare per tutta la notte, sperando di estrarre dalla struttura altre persone, dopo che ne sono state recuperate in vita già 9. Il bilancio delle vittime è attualmente fermo a quota 5, ma sotto le macerie secondo i calcoli della Protezione Civile dovrebbero esservi altre 23 persone. Si tratta dunque di una corsa contro il tempo, ma è soprattutto lo spirito dei vigili del fuoco e degli urban research a commuovere l’Italia intera. Come riportato da TgCom24, un operatore del Soccorso alpino nazionale, Luca Giai Arcota, di ritorno a Penne da un turno di ricerche, ha chiarito:”Andremo avanti sempre, finché non li troveremo tutti. Potrebbero ancora esserci delle persone in vita là sotto. Non possiamo dare nulla per scontato. Ci sono delle famiglie che aspettano”. Il soccorritore ha confermato che nella giornata di ieri è stato svolto “un lavoro eccezionale, mostruoso”.

La terza vittima della valanga che ha sommerso l’Hotel Rigopiano è Nadia Acconciamessa, la mamma del piccolo Edoardo, il bambino estratto ieri sera dai soccorritori che, a chi lo aveva salvato, aveva raccontato come lui e gli altri bambini all’interno della struttura stessero giocando a biliardo al momento della slavina. La conferma, come riportato dall’Ansa, è arrivata per bocca di Rossano Di Luzio, direttore sanitario dell’ospedale di Pescara, durante il bollettino sanitario. Nadia Acconciamessa era sposata con Sebastiano Di Carlo, il papà del piccolo Edoardo, che risulta ancora tra i dispersi. Era stato il bambino a raccontare ai soccorritori che all’arrivo della valanga “gli adulti stavano in un’altra stanza”. Come sottolineato da Abr24, Edoardo a detta dei medici sta bene a livello fisico ma attende con ansia notizie dei genitori. Toccherà anche agli psicologi trovare il modo giusto per comunicargli questa tragica notizia.

Al momento, a quasi tre giorni dalla slavina che ha sepolto l’hotel Rigopiano di Farindola in provincia di Pescara, non ci sarebbero altre persone vive da estrarre. A precisarlo è la Protezione civile, come riporta La Repubblica. Per ora quindi il bilancio è di 9 salvati, 5 morti e 23 dispersi. Le persone che sono state salvate sono Gianfilippo e Ludovica Parete, i due figli dello chef pescarese Giampiero, e la moglie Adriana Vercerao. Poi ci sono altri due bambini: Samuel Di Michelangelo e Edoardo Di Carlo. Inoltre tra i superstiti della slavina all’hotel Rigopiano, c’è un gruppo di quattro persone individuate nella tarda serata di ieri e salvate stanotte: si tratta di Vincenzo Forti e della fidanzata Giorgia Galassi, Francesca Bronzi e Giampaolo Matrone. Quest’ultimo, 34enne, residente in provincia di Roma, è stato sottoposto a un intervento chirurgico a un braccio e le sue condizioni di salute, secondo quanto comunicato dai medici, sono discrete. Le operazioni di soccorso vanno comunque avanti a oltranza per individuare tutte le persone ancora disperse sotto la neve e per tentare di estrarre qualcuno ancora in vita.





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