Accusata di pedofilia sui figli/ Lorena Covezzi assolta ma i bambini le furono tolti: “Non li ho più visti”

- Emanuela Longo

Madre accusata di pedofilia sui figli: i processi di 20 anni fa ad alcune famiglie della Bassa Modenese. La storia di Lorena Covezzi e dei suoi quattro bambini portati via.

lorena_covezzi_video Lorena Covezzi

Quanto accaduto quasi 20 anni fa nella Bassa Modenese, continua a restare impresso nei ricordi di chi, verso la fine degli anni ’90, seguì con attenzione quel diabolico processo che vide coinvolte diverse famiglie del posto, tra cui i Morselli. A causa delle accuse di una bambina, furono coinvolti anche i suoi zii, Lorena Covezzi e il marito. La loro storia è stata raccontata dalla stessa donna nel corso dell’inchiesta di Repubblica dal titolo Veleno, con Pablo Trincia e Valeria Teodonio. Un lavoro intenso e drammatico al tempo stesso, che ci porta indietro nel tempo a quel periodo terribile in cui 16 bambini furono portati via dai loro genitori, accusati di pedofilia e satanismo sui figli. Ci furono dei processi dolorosissimi, alcuni terminati con delle condanne, altri con delle assoluzioni. Nonostante questo, quei bambini non tornarono mai più dalle loro famiglie. Lorena Covezzi è una delle madri coinvolte nell’inchiesta e che ha ripercorso la sua dolorosissima storia: il 12 novembre 1998 le furono portati via i suoi quattro figli. La donna fu poi assolta ma quella fu anche l’ultima volta in cui vide i suoi bambini. Tutto ha inizio una mattina di novembre di 19 anni fa, quando all’alba la polizia si presentò alla porta della sua casa. La donna ammise di aver subito pensato che fosse accaduto qualcosa di grave ai suoi fratelli ma fu invece subito tranquillizzata dagli agenti: “Signora lei non è indagata, chiami suo marito”. Ben sette militari circondarono il letto del coniuge il quale dormiva ancora ma al suo risveglio, anche a lui dissero di restare calmo tranquillizzandolo sul fatto che nessuno era stato indagato.

LORENA COVEZZI, QUELLA NOTTE IN CUI LE PORTARONO VIA I SUOI FIGLI

“Non siete indagati ma ascoltate cosa racconta vostra nipote”: così i militari fecero irruzione in casa di Lorena Covezzi e del marito. Tra le loro mani avevano un foglio dal quale lessero alcuni stralci del contenuto con parole inquietanti: “cimiteri, teste mozzate, riti satanici, bevevamo il sangue, ucciso un bambino, uccisi tre, però non ci dissero altro”, ha commentato la donna. I poliziotti li spronarono così a vestirsi ed a seguirli in commissariato e mentre rovistavano la loro casa, Lorena sentiva i suoi bambini bisbigliare in camera. “Eravamo tallonati tutti quanti e poi alla fine dissi, io vengo con voi ma i bambini rimangono in casa, chiamo mia mamma”, ma così non fu. Gli agenti portarono anche i piccoli in commissariato. Qui furono raggiunti da una ragazza, salutò Lorena, poi le disse di seguirla tranquillizzandola sul fatto che dopo poco sarebbero tornati tutti a casa. “Mio marito seguì la polizia e io rimasi giù. I miei quattro figli davanti a me, la psicologa si mise dietro le mie spalle e io non dicevo niente, guardavo i miei figli, me li mangiavo con gli occhi e lei continuava a dire, ‘vieni con me fai una firma e poi andiamo’, questo durò per 40 minuti”, ha ricordato la donna. Ad un tratto uno dei bambini si mise a piangere in modo sommesso, e così fece anche un’altra sua bambina. Fu a quel punto che la psicologa iniziò ad urlare nei confronti di Lorena: “sei una mamma cattiva, vedi fai piangere i tuoi figli non li vuoi bene, sei cattiva, sei un’incapace”. La donna ha raccontato di essere rimasta impietrita, in silenzio. Si affidò a Dio chiedendo cosa fare, se rispondere a tono alla psicologa o scappare. “Ho guardato i miei figli per un’ultima volta e poi l’ho seguita. Lo sapevo che non li avrei più visti”. I suoi quattro figli le furono portati via senza che fu mai avanzata una parola di accuse nei suoi confronti.





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