SALVATORE PAROLISI / News, Melania Rea: lettera dell’ex militare alla figlia (La vita in diretta, oggi 15 febbraio 2017)

- La Redazione

Salvatore Parolisi, ultime news: il presunto assassino della moglie Melanie scrive alla figlia di sette anni dal carcere. Le parole del legale della famiglia Rea.

melaniareaparolisi Melania Rea e Salvatore Parolisi

Nel corso della nuova puntata de La vita in diretta, si è tornati a parlare del caso di Salvatore Parolisi, in carcere con l’accusa di aver ucciso la moglie Melania Rea, il 18 aprile del 2011. L’uomo, degradato da caporal maggiore dell’Esercito, lo scorso ottobre in aula aveva espresso il lacrime la volontà di rivedere la bambina, nata dalla relazione con Melania Rea ed ora affidata ai nonni materni. All’epoca dei fatti la figlia di Salvatore Parolisi aveva appena 18 mesi, oggi quasi sette anni. Parolisi, dal carcere ha scritto una nuova lettera alla bambina, sebbene sia decaduto dalla responsabilità genitoriale (ma non sospeso). Vari ospiti sono intervenuti in studio a La vita in diretta, commentando i rapporti attuali tra il padre e la figlia: la bambina non avrebbe avuto alcun rapporto non solo con il padre ma neppure con alcun elemento della famiglia di Salvatore Parolisi, ad eccezione di una zia. Come mai, però, solo ora Parolisi ha deciso di scrivere alla bambina? A tal proposito si è espresso l’avvocato Calabretta, presente in studio, ha ribadito come Parolisi potrebbe parlare con la figlia ma da due anni non lo fa. A questo punto si è domandato se dietro questa scelta ci sia la decisione della famiglia di Melania Rea. Nel corso della puntata è stata trasmessa anche l’intervista all’avvocato della famiglia di Melania Rea: “I genitori di Melania stanno svolgendo un lavoro meraviglioso, la bambina è serena e ogni volta che c’è un’udienza immaginate lo stress dei genitori. La bambina sta benissimo, solo serenità”, ha asserito. E sulle richieste di Parolisi: “La bambina è serena ogni richiesta di Parolisi mi sembra un estremo atto di egoismo nei suoi confronti”. A replicare è stato l’avvocato Calabretta che dallo studio ha asserito: “La legge glielo consente. A 18 anni lei deciderà quello che sarà, è importante in questa fase avviare una serie di incontri protetti”.







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