PARLARE CON I MORTI/ Ma quale Medium, ora serve l’ultimo modello di smartphone

- La Redazione

Avatar e bot per parlare con i morti, da Black Mirror alla realtà: immortalità possibile con pc e smartphone! Ultime notizie di oggi, 5 marzo 2017, sui progetti legati all'eternità aumentata

Telefono_Cellulare_SmartphoneR439 Foto La Presse

Se non ne avete abbastanza delle persone amate, potete trasformarle in avatar con “With me“: è questo il progetto a cui sta lavorando la compagnia sudcoreana Elrois. Si tratta di un’applicazione mobile con la quale potrete comunicare con il vostro caro anche dopo la sua morte. Il defunto, dunque, rivive attraverso lo smartphone: la tecnologia 3D e l’intelligenza artificiale vi permetteranno di continuare a vivere momenti di felicità anche con chi non c’è più. Ma quali medium e sedute spiritiche: per parlare con i morti basta un telefonino o un pc! Potrete chiacchierare, fare selfie e giocare con l’avatar: se sorridete, vi sorriderà e se gli darete un bacio, vi porgerà l’altra guancia. Questa, dunque, l’idea per rifuggire dal dolore della perdita… Ma gli avatar risaneranno davvero le ferite del nostro cuore? Ne è convinta Eunjin Lim, portavoce della compagnia che si sta occupando dell’app With me: «L’abbiamo pensata per chi ha perso un amico o un familiare e sta avendo difficoltà nel superare il lutto, ma può essere utile anche alle persone che soffrono di depressione o di ansia, per gli anziani o i disabili». I risvolti inquietanti delle nuove tecnologie erano stati raccontati da Black Mirror, la serie tv britannica che nel primo episodio della seconda stagione racconta di un servizio online per restare in contatti con i defunti. Ora, dunque, questo scenario non ci sembra poi così assurdo… Ad un progetto simile sta lavorando tra l’altro Hossein Rahnama, dell’Università Ryerson di Toronto, in collaborazione con il Media lab del MIT. In questo caso si parla di bot in grado di impersonare l’individuo a cui vogliamo rivolgerci: dichiarazioni, articoli, foto, pubblicazioni, email e post sui social verranno utilizzati per ricreare l’identità. Un altro progetto che ci avvicina all’idea di “immortalità” o al concetto di “eternità aumentata”. Tra qualche anno, dunque, si potrà parlare con i cari defunti o con i grandi del passato. Chissà cosa avrà da dire Sigmund Freud proprio a proposito di questa evoluzione tecnologica…







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