ANORESSICA VIOLENTATA IN CLINICA/ 28enne abusata da un uomo agli arresti domiciliari mentre è ricoverata

- Eleonora D’Errico

Anoressica violentata, 28enne ricoverata a Chieti brutalmente abusata da un 47enne agli arresti domiciliari che aveva finto di esserle amico. Lunedì in Tribunale

stalking_violenza_donne_pixabay_2017 Violenze e molestie (Pixabay, 2018)

In clinica per affrontare e risolvere un demone terribile, quello dell’anoressia. Ma proprio tra le mura in cui avrebbe dovuto sentirsi al sicuro e affrontare i suoi problemi, si è imbattuta in un mostro ancora peggiore. Un uomo di 47 anni, offrendo alla ragazza ricoverata per disturbi alimentari amicizia e conforto, ha abusato di lei, violentandola brutalmente nella sua stanza. La vicenda risale al 2013 e ha per protagonista una giovane allora 28enne, oggi 32enne La donna affronterà in aula lunedì 3 ottobre il suo aggressore, un italo-argentino di 47 anni, già accusato di una serie di reati, tra cui evasione, furto, nonché di violenza sessuale e violenza privata. La storia ha come sfondo una clinica di Chieti, dove la 28enne, ricoverata da pochi giorni, aveva subito stretto amicizia con quello che sarebbe diventato il suo aguzzino. Purtroppo ignora che quell’uomo si trova nella sua stessa clinica dopo aver lasciato il carcere di Parma per disturbi alimentari. E non sa la cosa peggiore: quello stesso uomo che sembrava tenderle la mano in modo amichevole era in realtà conosciuto come il “terrore dell’Eur”: nel 2002 era stato accusato di aver violentato 3 donne e rapinato oltre 40 automobili.

LE OFFRE UN CAFFE’ E LA VIOLENTA

Due mesi e mezzo dopo il loro incontro, si consumerà la terribile violenza. Quella maledetta sera del 2 giugno, come riporta Il Messaggero, la giovane scende nella hall della clinica, dove incontra il 47enne. L’uomo le offre un caffè, quindi la ragazza torna in stanza. Poco dopo la giovane riceve una chiamata da A.M., che la invita a raggiungerlo nella sua camera da letto. Non appena entra in stanza, lui le tappa la bocca e la trascina sul letto, dove la violenta. La giovane racconterà di aver provato a fare resistenza, ma di non esserci riuscita perché, in precedenza, aveva preso un farmaco che riduce le forze. Inoltre, la giovane aveva anche raccontato di sospettare che, all’interno del caffè bevuto nella hall, l’uomo le avesse versato una sostanza soporifera. Sul caso indagò la Squadra mobile di Chieti. Lunedì il faccia a faccia con il mostro che aveva promesso di aiutarla.





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