Ameba “mangia-cervello” in piscina/ Morto un 29enne: la prima diagnosi, meningite batterica

- Matteo Fantozzi

New Jersey, un ragazzo di 29 anni è morto per l'ameba "mangia-cervello": fatale è stato un bagno nel parco acquatico a Wako in Texas. Il parassita a contatto con l'uomo.

batterio gigante (Foto: Pixabay)

Il Daily Mail racconta come il ragazzo sia stato trasportato tempestivamente all’ospedale di Pleasentville ma come la prima diagnosi fu sbagliata. Si pensò infatti che il ragazzo avesse accusato una meningite batterica e inizialmente fu curato per quello. Probabilmente anche un riscontro immediato dell’ameba “mangia-cervello” avrebbe portato alla morte, visto che abbiamo sottolineato come è raro vedere persone colpite da questo morbo guarire, ma comunque la situazione è precipitata anche in seguito agli errori commessi in fase di diagnosi. Sono serviti quattro giorni di test per arrivare a capire che il ragazzo era positivo al Naegleria Fowleri con Fabrizio Stabile che morì esattamente ventiquattro ore dopo. Va ripetuto che una diagnosi immediata probabilmente non avrebbe cambiato il terribile epilogo, ma si deve sottolineare anche come inizialmente fu commesso un errore. (agg. di Matteo Fantozzi)

POCHI CASI, MA SOPRAVVIVERE È DIFFICILISSIMO

L’ameba “mangia-cervello” per fortuna è una situazione davvero molto rara e che per fortuna non capita di incontrare con grande facilità. Basti pensare che tra il 2008 e il 2018, come svelano i Centers for Disease Control, sono stati “solo” 34 i casi di infezioni. Va però sottolineato che la possibilità di sopravvivere è veramente molto bassa in percentuale. Basti pensare che dei 143 casi dal 1962 al 2017 sono appena quattro le persone che sono riuscite a superare il problema. Nel nostro paese abbiamo visto fino a questo momento un solo caso di Naegleri Fowleri che risale al 2004 quando ad essere contagiato fu un bambino di appena nove anni. Quindi si può arrivare a capire che i rischi sono molto bassi, ma quando si contrae questo virus uscirne vivi è davvero molto difficile. (agg. di Matteo Fantozzi)

LA TRAGICA STORIA DI FABRIZIO STABILE

Si chiamava Fabrizio Stabile ed era un surfista di 29 anni. La sua vita è stata stroncata proprio nel momento più bello da un evento veramente nefasto. Fatale è stato per lui un bagno in piscina nel parco acquatico a Wako in Texas. Una volta tornato a casa nel New Jersey il ragazzo ha iniziato a soffrire di fortissimi mal di testa che l’hanno costretto a degli esami accurati all’ospedale. Questi l’hanno rivelato come positivo al Naegleri Fowleri meglio noto come “ameba mangia cervello”. Purtroppo però al momento della diagnosi era troppo tardi per intervenire con la terapia e il ragazzo non ce l’ha fatta per le complicazioni insorte dall’infezione. Una storia tragica che ha dei colpevoli visto che il batterio è stato trovato nel campione d’acqua prelevato dalla piscina di Wako dove il ragazzo si era recato appena qualche giorno prima.

CHE COS’È IL NAEGLERI FOWLERI?

Il Naegleri Fowleri, noto anche come ameba mangiacervello, è un batterio che di solito si trova nell’acqua dolce e calda. Questo può portare a una patologia che si descrive come “meningoencefalite amebica primaria” che va a colpire in maniera irreversibile il sistema nervoso centrale. L’infezione deve essere curata molto celermente altrimenti le conseguenze per l’organismo sono devastanti tanto da portare a complicazioni letali come nel caso di Fabrizio Stabile. Sicuramente si tratta di una situazione non così nota e che si verifica davvero in rarissime circostante nel nostro paese, nonostante questo sarebbe utile cercare di essere pronti nel caso di un contagio. Ancor più sarebbe importante la prevenzione per cercare di evitare che le acque possano essere contaminate.





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