Matteo Salvini: “Taglio tasse in autunno”/ Video, “Manovra economica coraggiosa: pronti a superare vincoli UE”

- Davide Giancristofaro Alberti

Matteo Salvini: “Taglio delle tasse già in autunno, andremo oltre i numeri UE, i migranti aiutiamoli in Africa". Intervista del ministro dell'interno al Corriere della Sera

matteo_salvini_10_lapresse_2018 Matteo Salvini (LaPresse)

È un Matteo Salvini dai toni assieme concilianti ma anche decisi quello che oggi ha annunciato in autunno il taglio delle tasse per quella che, a detta del neo Ministro degli Interni, sarà una manovra economica coraggiosa. Infatti, il leader del Carroccio, pur senza entrare in polemica diretta con l’omologo Giovanni Tria al dicastero dell’Economia, ha spiegato che il Governo guidato da Lega e Movimento 5 Stelle rispetterà i vincoli posti a Bruxelles, ma sarà pronto a superarli nel caso in cui venga prima il bene degli italiani. “Gli italiani ci hanno votati per stare meglio” taglia corto in conferenza stampa Salvini, ricordando che tanti altri Paesi europei fanno a meno di sottostare ai vincoli UE, mentre sulle dichiarazioni di Tria a proposito della crescita più lenta, il Ministro ribadisce che “siamo una squadra”, allontanando almeno per un giorno le presunte tensioni interne all’esecutivo. (Agg. di R. G. Flore)

IL LEADER DEL CARROCCIO SULLA QUESTIONE NOMINE

Sono diversi gli argomenti trattati dal ministro dell’interno, Matteo Salvini, nell’intervista rilasciata quest’oggi ai microfoni del Corriere della Sera. Il leader del carroccio ha affrontato anche la questione delle nomine della Rai, dicendo che «incontrerà tutti i candidati ai vertici». Per quanto riguarda invece la probabile fusione fra Fs e Anas, Salvini non sembra fin troppo favorevole: «È vero che stiamo cercando di ragionare sulle scelte affrettate del governo Gentiloni, sia su questo dossier come su nomine e rinnovi fatte dopo il voto. Per quanto riguarda Fs e Anas credo che chi fa i treni deve fare i treni e chi si occupa di strade deve fare le strade, però ne parleremo». Stessa situazione per quanto riguarda la proroga dei vertici dei Servizi: «Non è mai buona prassi occuparsi di nomine – aggiunge il vice presidente del consiglio – come ha fatto Gentiloni, dopo che gli elettori si sono espressi. Educazione vorrebbe che i vertici di ogni autorità governativa si mettano a disposizione del nuovo governo». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

“TAGLI TASSE IN AUTUNNO”

Torna a parlare il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e lo fa ai microfoni del Corriere della Sera, in un’intervista pubblicata quest’oggi dal noto quotidiano. Tanti gli argomenti trattati dal leader del carroccio, a cominciare dall’annosa questione tasse. Il vice-premier promette di abbassarle già entro il prossimo autunno: «La manovra di autunno sarà diversa rispetto a quella degli ultimi anni – dice – e daremo le prime e significative risposte sulla riduzione delle tasse». Prosegue quindi il braccio di ferro con l’Unione Europea, con l’Italia che stando a quanto sottolineato da Salvini, non dovrà sottostare ai numeri stabiliti dai “piani alti”: «Ci hanno eletto per cambiare – afferma – se gli italiani avessero voluto proseguire sulla linea di Monti, Letta, Padoan, Renzi e Gentiloni avrebbero votato in modo diverso. Cercheremo di cambiare anche alcuni numeri scelti a tavolino a Bruxelles, che molti paesi Ue ignorano bellamente».

SUI MIGRANTI

Quindi, più nello specifico sulla questione UE, ammette: «Metteremo al centro la crescita e la pace fiscale, che ti porta soldi e non li porta via, e ti consente di avviare la flat tax. E poi la riforma delle pensioni per aprire il mercato ai giovani, che va fatta a prescindere dai numeri di Bruxelles». Ovviamente non si poteva non trattare l’argomento immigrazione, alla luce anche dell’appello di ieri del Papa durante l’Angelus, circa la necessità di evitare nuove stragi nel Mediterraneo come quelle avvenute nelle scorse settimane. Salvini non si sente tirato in ballo dalle parole del Pontefice: «No, perché meno partenze significa meno morti. Dal 2014 al 2016 sono stati più di 15 mila i morti nel Mediterraneo, mentre quest’anno, ad oggi, sono 1100. Vuol dire che meno persone partono meno persone rischiano di morire, l’appello del Papa lo coniugo con azioni concrete e spendendo soldi veri in Africa: il Trust Fund è poco ed è arrivato in ritardo, ma la via è quella».







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