Tragedia sul Monviso: alpinista precipita e muore/ Ultime notizie: cordata francese resta bloccata per lo choc

Ancora una tragedia ad alta quota in seguito alla morte di un alpinista precipitato sul Monviso. Nella giornata di oggi sono avvenute le operazioni di recupero del corpo senza vita, a 3700 metri di quota, lungo la “Via delle Lepre”, verso la cresta est. L’uomo, secondo quanto rivelato dal portale TorinoToday, non sarebbe ancora stato identificato poiché sprovvisto di zaino e documenti. I carabinieri di Saluzzo sono attualmente impegnati nelle indagini sulla tragedia. L’allarme era stato lanciato questa mattina, dopo la segnalazione da parte di tre alpinisti francesi appartenenti ad una delle cordate del Cai e impegnati nella salita. Gli stessi avrebbero assistito al dramma, rendendosi testimoni della caduta choc del collega, precipitato nel vuoto. Alla visione di ciò, sarebbero rimasti così sconvolti da non essersela più sentita di proseguire la salita. Da qui l’allarme lanciato agli operatori del soccorso alpino giunti sul posto e che hanno così imbarcato la salma dell’uomo deceduto su un elicottero.

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CORDATA SOTTO CHOC: HA ASSISTITO ALLA MORTE DELL’ALPINISTA

Successivamente anche la cordata francese rimasta bloccata per lo choc è stata raggiunta dal soccorso alpino dal momento che non poteva più essere soccorsa dal velivolo in seguito all’arrivo della nebbia. Al fine di riportare a valle ed in sicurezza gli alpinisti, è stato necessario realizzare due nuove cordate procedendo fino ad un punto in cui le nuvole hanno permesso l’apertura di un varco consentendo così ad una eliambulanza del 118 partita da Torino di recuperare i tre alpinisti francesi, ancora sotto choc dopo essersi imbattuti nel corpo senza vita del loro collega precipitato nel vuoto dal Monviso. Da ciò che si apprende grazie agli ultimi aggiornamenti forniti da TargatoCn.it, pare che i tre escursionisti stanno bene e non registrano alcun problema di natura sanitaria. La salma dell’alpinista morto, invece, è stata trasportata in Val Varaita, dove si trova attualmente a disposizione dell’autorità giudiziaria.





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